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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Marco e la sua passione amaranto
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Cerci al bivio decisivo. O lascia il segno o sarà un altro flop. Stellone ha bisogno di lui

Presentato il 9 ottobre dell'anno scorso come un valore aggiunto Alessio Cerci non ha ancora mai lasciato il segno in questa tribolata stagione amaranto. Spezzoni di gara, infortuni e poche giocate da ricordare hanno fino ad oggi contrassegnato i suoi primi quattro mesi in amaranto. Nel suo curriculum piu' di 200 presenze in A, oltre a 14 presenze in Nazionale con un mondiale disputato. Nella corsa verso la salvezza l'Arezzo ha bisogno anche (e soprattutto) di lui, ma ne ha bisogno fin da subito



Fino ad oggi è sceso in campo 9 volte, collezionando in maglia amaranto 486 minuti. Alessio Cerci è arrivato ad Arezzo il 9 ottobre 2020, presentato dai vertici della società come fiore all’occhiello della campagna acquisti targata Muzzi. Era la vigilia della partita con la Virtus Verona, quella che sarebbe stata di fatto la penultima partita di mister Potenza e del ds Di Bari. Dieci giorni dopo arrivò la pesante sconfitta di Carpi con il conseguente esonero dell’intero staff tecnico e l’arrivo di mister Camplone, che fece esordire Cerci nei 16 minuti finali della debacle interna contro il Padova. Da quel giorno poco o niente abbiamo visto del vero Cerci. Ci ricordiamo solo il secondo tempo di Matelica, dove il numero 11 contribuì fattivamente alla doppia rimonta amaranto, ma per il resto la sua avventura ad Arezzo è stata contraddistinta solo da spezzoni di gara anonimi e piccoli infortuni che hanno sempre bloccato la necessaria crescita atletica. Due solo gare intere, a Matelica appunto e a Ravenna nell’ultimo match del 2020, poi contro il Cesena nella prima partita del nuovo anno l’ennesimo stop muscolare che lo ha tenuto ancora fermo ai box. Ora sembra tutto passato, almeno per il poco che trapela dal bunker (anche mediatico) in cui da qualche settimana si è chiuso l’Arezzo, fra ritiri a Coverciano, allenamenti rigorosamente a porte chiuse e silenzio stampa. Le poche notizie che arrivano ci parlano di un Cerci in crescita, finalmente in grado, sembrerebbe, di dare una mano importante alla squadra nella caccia alla salvezza. E oggi, del vero Cerci, o quanto meno di un Cerci sufficientemente in forma, l’Arezzo ha bisogno come il pane. C’è da vincere molte partite da qui a giugno se si vuole raggiungere l’obiettivo e per farlo c’è assoluta necessità di giocatori che la buttino dentro o creino i presupposti per farlo. Se guardiamo infatti il passato dei giocatori in rosa, non ne troviamo molti che abbiano confidenza con la rete. Oltre questo, gli infortuni hanno penalizzato notevolmente il reparto avanzato costringendo i vari allenatori ad affidarsi non certo alle prime scelte presenti nell’organico. La speranza quindi è che finalmente, da domenica, si possa vedere in campo il vero Cerci, giocatore in grado di saltare l’uomo con facilità e che può portare quel contributo fondamentale per vincere le partite. Se questo avverrà, il cammino dell’Arezzo sarà di certo più semplice. Al contrario ci ricorderemo solo del flop di un giocatore che, sette anni fa, lasciò la serie A per approdare all'Atletico Madrid e nel ''calcio che conta''.

 

scritto da: Simone Trippi, 12/02/2021





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