Prima i selfie e le strette di mano, poi un lungo applauso. Che giornata per ''Sandro gol''

Tovalieri ha mantenuto la promessa e ieri si è seduto in tribuna nella sua Ardea per vedere la partita dell'Arezzo. Prima dell'inizio, tanti tifosi amaranto (anche giovanissimi) sono andati a salutarlo. Poi, verso la fine, la gente gli ha dedicato il coro dei bei tempi. E lui ha salutato con un mix di emozione e imbarazzo

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Quando i tifosi amaranto sono arrivati in tribuna al campo “Mazzucchi” lo hanno trovato lì, seduto su uno degli ultimi gradoni. Camicia jeans e occhiali da sole, sembrava uno spettatore qualsiasi. Invece era il “cobra” in persona. Ha mantenuto la promessa ed è venuto a vedersi la partita, confermando che con Arezzo c'è un feeling che resiste al tempo che passa.

Un sorriso per tutti, strette di mano e pacche sulla spalla a gogò, Sandro Tovalieri ha scambiato parole e ricordi con tanta gente che, con un po' d'incredulità, se l'è trovato davanti agli occhi. Non si è negato agli immancabili selfie e ha scoperto di avere estimatori anche tra i più giovani, che di lui hanno solo sentito parlare o visto qualche filmato. Per i più attempati, e ce n'erano, le gambe storte del “Tovaglia” hanno invece rappresentato un tuffo nel passato e negli anni '80.

L'ex attaccante, in attesa di filare a casa per godersi il derby Lazio-Roma in televisione, ha guardato la partita con l'occhio esperto di chi conosce ogni segreto di quel campo. Tovalieri è originario proprio di Ardea e a quelle latitudini ha tirato i suoi primi calci, per poi spiccare il volo verso la serie A.

Probabilmente non è stato un caso che a sigillare la partita siano stati gli attaccanti amaranto: Sparacello di testa, Foggia su rigore (prima rete stagionale) e Muzzi, a segno nel match del suo debutto. Con Muzzi senior, Tovalieri si è fermato a parlare per qualche minuto dopo il triplice fischio dell'arbitro. I due si conoscono da anni e hanno giocato insieme alla Roma e al Cagliari.

Poco prima il “cobra” aveva speso parole dolci ai microfoni di Teletruria, augurando all'Arezzo di tornare subito in C e all'Unipomezia di centrare la salvezza.

Un grazie grosso così l'aveva rivolto ai tifosi aretini che all'improvviso, quasi alla fine della partita, gli hanno dedicato un paio di cori e un lunghissimo applauso. Lui si è alzato in piedi e ha salutato con la mano, un po' sorpreso e un po' imbarazzato come un vero centravanti di strada.

 

scritto da: Andrea Avato, 27/09/2021

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