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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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NEWS

Due gol, fisicità, movimenti per la squadra. Sparacello adesso sembra un altro giocatore

Il precampionato opaco, come quello di tutta la squadra, è finito in un cassetto. L'Arezzo nelle partite contro Trestina e Unipomezia ha scoperto un attaccante che sa rendersi utile ai compagni e che è bravo a finalizzare. Dopo una carriera da giramondo in tutta Italia, e con tutte le cautele del caso, il 26enne palermitano potrebbe aver trovato la dimensione giusta



Sparacello la mette dentro di testa ad ArdeaPalermitano di nascita e giramondo di professione. Claudio Sparacello è partito dalla Sicilia per girovagare da nord a sud in cerca della dimensione giusta: Torino e Ancona, Macerata e Trapani, Padova e Bolzano, Pistoia e Reggio Calabria, la Puglia e l'Abruzzo, il Siena e l'Acireale. Ha vestito più maglie lui a 26 anni che tanti colleghi a fine carriera, a caccia di quella consacrazione che, per un motivo o per l'altro, gli è sempre sfuggita un po' più in là.

“Mi è mancato qualcuno che credesse veramente in me” spiegò qualche anno fa in un'intervista. E il trend non dev'essere cambiato, se è vero che quest'estate si è concretizzato l'ennesimo trasferimento della lista: dal Gelbison di Vallo della Lucania ad Arezzo, in una piazza delusa e avvelenata dalla retrocessione.

Sparacello prometteva tanto e ha mantenuto solo in parte. Eppure Cosmi, uno che qua ha combinato tanto di buono, lo ha fatto debuttare in serie B a 20 anni. Era il Trapani che arrivò terzo in campionato e alla finale play-off per la A, poi persa contro il Pescara.

Sparacello doveva diventare qualcuno, invece ha perso qualche treno. Anche per colpa sua, ovviamente. Rendimento incostante, alti e bassi e poi, dettaglio decisivo per una punta, pochi gol: massimo 7 nella stagione scorsa.

Gli estimatori, comunque, non gli sono mai mancati. Né da ragazzo, quando andò alle giovanili del Toro, né adesso. De Vito, direttore tecnico dell'Arezzo, rientra in questa schiera. E Sparacello, che doveva essere un vice Foggia, un attaccante centrale da utilizzare all'occorrenza, nelle prime due giornate di campionato si è messo in luce come seconda punta di movimento.

Forte fisicamente, veloce, abile nella difesa della palla e nell'aprire il gioco, l'ex ragazzino che sognava al “Barbera” per le prodezze di Luca Toni, ha firmato 2 gol di testa da bomber vero: il primo, spettacolare, contro il Trestina. E il secondo, meno d'impatto ma ugualmente efficace, contro l'Unipomezia.

Il precampionato così così, come quello di tutta la squadra, per adesso è chiuso in un cassetto. Il presente dice che Sparacello si è guadagnato una maglia da titolare e che, con tutte le cautele del caso, potrebbe essere arrivato al momento giusto nel posto giusto.

Magari lui non lo sa, ma Arezzo è da sempre terra fertile per gli attaccanti, sia per chi deve esplodere che per quelli in cerca di rilancio. Basta scorrere gli almanacchi e guardare i numeri di Bazzani e Frick, di Abbruscato e Martinetti, ma anche di Brunori e Gori, per restare alla storia recente. O, limitandosi alla serie D, di Battistini e Martinez, Raso e Cissé. Al Comunale, se uno sa giocare, la butta dentro.

Sparacello è il capocannoniere della squadra con 2 gol, titolo virtuale dopo appena 180 minuti di campionato. Da qualche parte, però, bisogna pur cominciare. E il calcio insegna che, una volta imboccata la strada giusta, non si torna indietro.

 

scritto da: Andrea Avato, 29/09/2021





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