Atlantide ADV
AMARANTO TV

SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
saluti da Parigi da parte di Carlo
NEWS

Esperienza, personalità, parole giuste. L'importanza di avere uno come Lomasto

Domenica, stando alle statistiche dei siti specializzati, il difensore taglierà il traguardo delle 300 presenze in serie D, campionato che ha vinto due volte negli ultimi due anni con Bitonto e Messina (anche se la prima promozione gliel'ha cancellata la giustizia sportiva). Aggressivo sull'uomo, bravo in anticipo, forte nel gioco aereo, sembra compassato ma non lo è. E conosce la differenza tra un ottimo giocatore e un giocatore vincente



Paolo Lomasto, 31 anni, centrale difensivo dell'ArezzoDomenico Marchetti ci perdonerà se nella settimana che fa seguito alla sua miglior prestazione, con gol su azione d'angolo per giunta, dedichiamo un focus al collega di reparto Paolo Lomasto, capace di scalare le gerarchie interne e conquistarsi un posto da titolare proprio all'esordio con il Trestina, dopo un precampionato da rincalzo.

Classe '90, napoletano di nascita, fedelissimo della serie D, stando alle statistiche di TuttoCalciatori domenica contro il Foligno toccherà quota 300 presenze nel massimo torneo dei dilettanti. Che, per inciso, ha vinto tre volte, due negli ultimi due anni, anche se la seconda promozione gliel'ha cancellata la giustizia sportiva.

Dopo l'impresa del 2016/17 con la Sicula Leonzio, nel 2019/20 Lomasto giocava a Bitonto e quando il campionato venne sospeso per il covid, la squadra pugliese si trovava al primo posto. Quindi con la C in tasca. Invece scoppiò il caso della combine con il Picerno dell'annata precedente (Lomasto era a Castrovillari) e il salto di categoria fu annullato dai tribunali.

L'anno scorso, al contrario, tutto liscio. 31 presenze e 3 gol con il Messina, compagno di squadra di Aliperta e Foggia, e grandi festeggiamenti per la risalita dei giallorossi dopo un lungo periodo di tentativi infruttuosi. 

Lomasto è un bucaniere dei campi di serie D, che ha conosciuto soprattutto al centro sud. Pomigliano, Fondi, Rieti, Samb, Palazzolo, Nocerina, prima delle altre già citate, sono piazze in cui ha dato il meglio, praticamente sempre da titolare. L'unica puntata al nord l'aveva fatta a Città di Castello nel 2015.

Quest'estate, durante l'amichevole di Castiglion Fiorentino, un suo ex allenatore ne fece un ritratto che, alla luce dei fatti, si è rivelato azzeccato: ''non giudicatelo dall'estetica, perché Lomasto non è bello a vedersi. Però arriva sempre, è affidabile, sbaglia poco, fa gruppo e ha personalità''.  

Il campo sta dicendo proprio questo e anche Mariotti, nella conferenza stampa pre Rieti, gli ha reso merito della costanza con cui ha continuato ad allenarsi anche quando non era un titolare. 

Quest'estate, quando si era già separato dal Messina ma non aveva ancora firmato con l'Arezzo, in un'intervista a RestoDelCalcio.com spiegò che ''la differenza tra un calciatore normale e un vincente è legata soprattutto all’approccio al lavoro. Il calciatore vincente, anche se forte, se non gioca per due o tre partite, poi quando viene chiamato in causa si dimostra migliore di chi ha sostituito e quindi fa in modo che non ci sia differenza tra chi entra e chi esce dal campo. Durante la settimana, chi punta a vincere si allena sempre a mille all’ora indipendentemente dalle scelte del mister: il mantra è raggiungere l’obiettivo ad ogni costo e credo sia proprio questa la differenza più grande rispetto all’essere un ottimo calciatore''.

Parole che faranno la felicità di Mariotti ma che sono state la felicità anche di Lomasto e che rispecchiano la mentalità che serve per vincere un torneo ostico come la serie D. 

Aggressivo sull'uomo, bravo in anticipo, forte nel gioco aereo, sembra compassato ma non lo è. E quando l'Arezzo deve far ripartire l'azione dal basso, quello che cerca il passaggio tra le linee, la giocata non banale per aprire lo schieramento avversario, è proprio lui.

A Luca Amorosi, che lo ha intervistato su La Nazione, ha detto che ''questo Arezzo secondo me è più completo del Messina dell’anno scorso. Presi individualmente siamo molto più forti: poche squadre in D possono vantare giocatori come Cutolo e Strambelli. Oltre a questo, siamo un gruppo unito in cui c’è una competizione sana nello spogliatoio che fa sì che tutti diano il massimo anche in allenamento durante la settimana''.

Dichiarazioni che non vengono fuori per caso e che come risultato portano anche una maggiore solidità dello spogliatoio. Per una squadra come l'Arezzo, condannata a vincere, elementi come Lomasto sono fondamentali. Poi, come sempre, l'ultimo giudizio spetterà al campo.

 

scritto da: Andrea Avato, 13/10/2021





comments powered by Disqus