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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Un derby da testa coda, parla Iacobelli: ''Arezzo squadra fortissima, ma noi ci proviamo''

Intervista all'allenatore della Sangiovannese, ex della partita. Nel suo passato ci sono gli anni da calciatore professionista e da allenatore della Berretti amaranto: “Il ds era Walter Sabatini, gli devo moltissimo. La mia squadra è più forte di quello che sembra, stiamo pagando anche episodi e ingenuità. Contro gli amaranto partita proibitiva, ma scenderemo in campo per prendere i 3 punti. Chi toglierei a Mariotti? Ha l'organico più forte della serie D, però dico Strambelli''



Fonte: ASD Sangiovannese 1927Un inizio difficile caratterizzato da 3 pareggi e 4 sconfitte, penultimo posto in classifica e troppi gol presi (sono già 16). A San Giovanni Valdarno, probabilmente, nessuno avrebbe mai immaginato una partenza così lenta e ancora avara di vittorie. Nemmeno l'allenatore Agostino Iacobelli, classe 1963, riesce a spiegarsi tale situazione: ''Sapevamo di dover affrontare un campionato duro, ma alcuni episodi sfavorevoli e un po' d'ingenuità da parte nostra stanno rendendo le cose ancora più difficili''.

Dall'alto della sua esperienza come ex calciatore professionista di serie A, dove ha giocato come centrocampista con le maglie di Udinese, Cremonese e Piacenza, proverà ad aggiustare morale e classifica dei suoi già da domenica, nella gara del “Virgilio Fedini” contro l'Arezzo. In serie A Iacobelli ha totalizzato 72 presenze e 5 reti, indimenticabile quella segnata a Sebastiano Rossi contro il Milan nella stagione '91-'92, con la maglia (numero 8) della Cremonese nella gara terminata 1-1. Anche tanta serie B nel suo curriculum: Catanzaro, Empoli, Avellino, ancora Piacenza ed infine Ancona, per un totale di 191 presenze e 6 reti nella serie cadetta.

La carriera di Iacobelli come allenatore inizia con il ruolo di vice, a Terni, Catania e Siena.
Nella stagione 2002-2003 ha il primo incarico da allenatore: la Berretti dell'Arezzo. Successivamente allena la Sansovino in Serie C2 salvando la squadra ed evitando i playout. Nel luglio 2011 siede in Promozione sulla panchina dell'A.S.D. Orange Chimera.

Il 29 luglio 2014 gli viene affidata la panchina degli Allievi Nazionali della Fiorentina fino a fine stagione. Nel febbraio 2016 diventa allenatore della Pianese, squadra toscana di Serie D. Nel marzo 2017 lascia la Pianese per divergenze societarie, con la squadra in una posizione tranquilla di campionato, e il 12 giugno successivo viene ufficializzato come nuovo allenatore della Sangiovannese. La squadra, ripescata in serie D e costruita per salvarsi, vive una stagione al di sopra delle aspettative, arrivando addirittura a disputare i playoff a fine campionato.
Dopo la parentesi poco fortunata all'Aglianese, ecco il ritorno sulla panchina della Sangio che, nonostante le difficoltà, spera di mantenere con fermezza.

 

Mister visti i suoi trascorsi nella Berretti dell'Arezzo, possiamo dire che sarà il grande ex della partita?

“Certo che si, quell'anno ho vissuto una bellissima stagione, ricordo con molto piacere i ragazzi che ho allenato, eravamo davvero un bel gruppo. In quel periodo, come direttore sportivo, c'era una persona a cui devo moltissimo: Walter Sabatini, uno dei migliori dirigenti a livello calcistico mai incontrati in vita mia. In generale comunque sono molto legato ad Arezzo, vivo qui da diversi anni e sarà motivo di orgoglio per me confrontarmi con una delle squadre più forti dell'intera serie D”.

Che Arezzo si aspetta domenica?

“Mi aspetto il solito Arezzo di sempre, ovvero una squadra che domina il gioco e che ti pressa fino allo sfinimento. Sarà una partita proibitiva, ma noi dobbiamo fare punti e cercare di sfruttare le palle gol che avremo. Non serve dire che avranno i favori del pronostico, ma spero che con la nostra umiltà potremo riuscire a metterli in difficoltà”.

C'è un giocatore che toglierebbe volentieri a Mariotti?

“Più di uno. Sono tutti giocatori fortissimi, i migliori del campionato. Ma se proprio devo sceglierne uno solo dico Strambelli, una poesia in movimento, un giocatore capace di crearti superiorità numerica in qualsiasi momento, fa gol, salta l'uomo con facilità, insomma oserei dire che con questa categoria ha poco a che fare. Già dai tempi del Bari lo seguivo, fa rabbia pensare che giocatori come lui non siano arrivati a livelli più importanti”.

É la partita più difficile del campionato?

“Nel calcio non c'è nulla di scontato, ma non posso nascondermi, l'Arezzo non ha nulla a che fare con questo campionato, ha una rosa qualitativamente superiore a tutte le altre. La squadra di Mariotti è la più forte dell'intera serie D, non solo del girone”.

Conosce benissimo l'ambiente quindi le chiedo: che piazza è San Giovanni Valdarno?

“San Giovanni è un posto bellissimo dove fare calcio, sia a livello giovanile che di prima squadra, ma è ovvio che pretende tanto, siamo in serie D. Purtroppo la società si trova a dover fare i conti con una situazione economica difficile, dovuta alle cattive gestioni precedenti. Adesso stiamo recuperando bene. Sarò sempre grato a questa piazza e a questa società, a cui tengo tantissimo”.

 

 

Saprebbe spiegare i motivi di un inizio così complicato?

“Con la società ci siamo parlati, sapendo delle difficoltà che un campionato come questo poteva farci incontrare. É ovvio che nemmeno noi però ci aspettassimo questa partenza, dovuta forse ai tanti ragazzi giovani che possono soffrire emotivamente il fatto di giocare per una piazza così calda a livello di tifoseria. Devo dire che siamo anche stati sfortunati: contro Trestina e Montespaccato la squadra ha disputato due grandi partite, portando a casa solo un punto. Ci meritavamo molto di più. Domenica scorsa abbiamo fatto tanta fatica, anche se non è tutto da buttare”.

Oltre alla classifica, ci sono delle differenze tra questa Sangiovannese e quella della stagione dei playoff?

“Quattro anni fa partimmo a fari spenti, con molta umiltà, che è la base in tutte le categorie, ma anche nel lavoro di tutti i giorni. Vi era tanta voglia di sacrificarsi l'uno con l'altro, quella fu un'annata stupenda conclusa con l'arrivo ai playoff. Ricordo che il girone di andata, a livello di qualità della rosa fosse abbastanza simile a quella di questo anno, la differenza si vide soprattutto nella seconda parte dopo gli arrivi di nuovi innesti”.

Un parere su un giocatore che ha già allenato, Lorenzo Campaner, ex Sangiovannese che oggi gioca ad Arezzo.

“Con noi ha fatto benissimo, è un 2003 per cui molto giovane e ha bisogno di capire che il salto c'è stato ed è molto rilevante. Domenica contro il Cascina ha giocato bene, secondo me è un bellissimo talento, oltre che un ragazzo stupendo a cui è difficile non voler bene. All'inizio con me giocava da centrale, poi lo spostai a destra e da allora non l'ho più tolto. Lo avrei tenuto volentieri qui da noi.”

Mister, ultima domanda: ha giocato in serie A e ha pure segnato un grandissimo gol a Sebastiano Rossi. Ci racconta quel giorno?

“Sarò onesto, non ero un centrocampista goleador e quindi non sapevo nemmeno come avrei esultato, in caso. Fu una gioia immensa, un gol bellissimo di sinistro, non il mio piede, contro una squadra fortissima come il Milan di Van Basten, Rijkaard, Baresi, Maldini, Donadoni, Rossi per l'appunto. Solo a fine partita ho realizzato ciò che avevo combinato, segnare davanti a tutti questi campioni, un sogno!”

 

scritto da: Leonardo Palazzini, 03/11/2021





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