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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Arezzo, attento! Il Tiferno fa sul serio. L'ex Calderini: ''Contro le grandi ci esaltiamo''

Domenica a Città di Castello gli amaranto affrontano una trasferta impegnativa, contro una squadra che quando trova le big sa far bene. La punta di diamante, Elio Calderini, ci ha parlato di quando giocava in Primavera con Ranocchia, Bazzoffia e Sereni, di Strambelli e della sua carriera senza rimpianti: ''Quando ero ragazzino avrei potuto fare qualche sacrificio in più, ma non mi lamento. Adesso punto a dare tutto nella squadra della mia città. Ad Arezzo ho lasciato il cuore''



(foto pagina fb Tiferno Lerchi)Nell'anno di Antonio Conte e Maurizio Sarri, ad Arezzo giocava una promessa che tra Primavera e prima squadra muoveva i primi passi verso una carriera professionistica di tutto rispetto. Elio Calderini è stato (ed è ancora) tutto quello che i giovani sognano: talento misto ad un pizzico di sana follia, genio e sregolatezza inseriti in piedi che ancora oggi, in serie D fanno la differenza. Per il numero 10 del Tiferno, domenica non sarà una partita come le altre; il primo contratto da professionista, Calderini lo ha strappato proprio agli amaranto, dove condivideva lo spogliatoio con Andrea Ranocchia (col quale ancora adesso si sente). Tante le squadre cambiate dal classe '88: Frosinone, Juve Stabia, Perugia ma anche Foligno e la Sicilia (Catania). Due anni fa sfiorò la B con la Carrarese, mentre la scorsa stagione era a Cava de' Tirreni. Protagonista di 5 reti segnate e due assist, il talento umbro è sicuramente il fuoriclasse del Tiferno Lerchi, che lo ha riportato a casa per concedergli l'ultima, grande passerella della sua carriera. Guai a dire che sia al capolinea però: le sorti della squadra di Machi dipendono inevitabilmente dalla qualità del proprio fantasista e rifinitore.

 

Elio, a 33 anni possiamo dire che fai ancora la differenza in campo?

“Sicuramente sono partito molto bene questo anno, merito del lavoro che svolgo tutti i giorni al campo di allenamento. Ho la fortuna di giocare a casa mia, volevo che la gente del mio paese potesse ancora godersi il vero Calderini, non un giocatore che ormai è alla fine dei giochi. Credo che uno o due anni di serie C li avrei potuti ancora fare, da “giovane” non ero molto maturo, con la testa di adesso sarei potuto arrivare in serie B. Ma non rimpiango nulla, ognuno ha quel che si merita, e stare qui a Città di Castello mi rende felice, con la mia famiglia e i miei figli”.

Che squadra è il Tiferno? E quali obiettivi avete?

“Siamo una squadra molto giovane ma di livello. Ogni domenica scendiamo in campo con 5-6 under e questo sicuramente può essere sia un bene che un male: quando sei giovane vai a mille e vorresti spaccare il mondo, ma con il tempo poi si matura e si acquisisce l'esperienza necessaria che serve in campo, senza quella i risultati non si ottengono. L'obiettivo iniziale era quello di disputare un campionato tranquillo, poi abbiamo visto che ce la possiamo giocare con tutti. Ci divertiamo tanto per cui non vedo motivo di non provare a puntare il più in alto possibile, magari i playoff. Onestamente, due o tre punti li abbiamo anche buttati noi, domenica scorsa stavamo vincendo 1-0 a Gavorrano, poi ci hanno segnato al '97. Il calcio ti dà e ti toglie, il livello del campionato è equilibrato per cui ci sta”.

 

in ritiro con la prima squadra nel 2006 insieme a Bazzoffia, Lancini e RanocchiaFino ad ora avete ottenuto 3 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta in casa contro il Foligno. Sei soddisfatto di questo avvio?

“Sicuramente ad inizio stagione, ritrovarmi a soli tre punti dall'Arezzo sarebbe stato impensabile, avrei firmato subito. Sono soddisfatto ma come ho detto prima ci manca qualche punto perso per strada, forse per un pizzico di malizia che è mancata”.

Hai avuto modo di capire, dopo otto giornate, quale sia la squadra da battere?

“Sarò monotono ma dico l'Arezzo, è innegabile. Hanno tantissimi giocatori che abbinano qualità e concretezza, hanno speso tanto e questo ti fa capire che dopo una retrocessione, la società voglia fare di tutto per vincere questo campionato. Nel calcio però è anche vero che nulla è scontato: il Bari in serie C, ad esempio, pur spendendo molto fa fatica, sebbene sia la squadra da battere. Sono sicuro che alla lunga il valore degli amaranto verrà fuori".

A proposito di Arezzo, tu hai giocato nella Primavera amaranto con giocatori importanti, oltre che amici, come Ranocchia, Bazzoffia, Sereni (solo per citarne alcuni). Hai mantenuto i rapporti?

"Certo che si, il bello del calcio è anche questo, costruire amicizie nuove ogni anno e in qualsiasi momento. Con Andrea eravamo molto uniti, condividevamo la stessa camera di albergo durante i ritiri e ancora oggi capita spesso di sentirci e vederci. Vale lo stesso con Daniele Bazzoffia, che presto ritroverò nel Cannara, e Samuele Sereni. Ho un aneddoto da raccontare: ai tempi dell'Arezzo, venni convocato io in Nazionale under 18. Ranocchia invece non fu chiamato, incredibilmente. Dopo la retrocessione in serie C Andrea andò a Bari e adesso gioca nell'Inter, se lo merita perché è un grande professionista e una splendida persona”.

 

con la Primavera nella stagione 2005/06Domenica affronterai Strambelli. Siete sicuramente i giocatori con maggiore qualità da ambo le parti e in questa categoria avete poco a che fare. Chi è più forte?

“Mi salvo in calcio d'angolo: siamo due ruoli diversi, lui è un trequartista puro, brevilineo, abile nello stretto, io sono un esterno o seconda punta con gamba. Per adesso ho segnato 5 reti, lui 6, è una bella sfida. Diciamo che potremmo giocare insieme ecco, mi vedrei molto bene con lui”.

Ad Arezzo?

“Credo sia molto difficile, anche se ad Arezzo sono molto legato. Quest'estate, come ho già detto, ho fatto una scelta importante: rinunciare a qualche anno di alti livelli per stare più vicino alla mia famiglia e ai miei figli. Son tornato a casa per l'amore che provo per Città di Castello e il Tiferno. La società mi vuole bene e io ne voglio a loro, il presidente è ambizioso e tra due/tre anni puntiamo ai professionisti. Sarebbe il coronamento di un sogno, lasciare il calcio con il Lerchi in serie C”.

Siete a soli 3 punti dalla squadra di Mariotti, che partita vi aspettate da loro, specialmente dopo la sconfitta a San Giovanni?

“Saranno arrabbiati e vogliosi di rivincita, diciamo che non è un buon momento per affrontarli. Dopo una sconfitta escono sempre fuori i valori di un gruppo, sono fortissimi ma sarà una bella partita, contro le grandi squadre ci esaltiamo perché siamo imprevedibili e ripartiamo molto bene. Non sarà una gara facile per noi, ma nemmeno per loro”.

 

scritto da: Leonardo Palazzini, 11/11/2021





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