Allo stadio un serrato faccia a faccia tra squadra e tifosi. Ok la reazione, ma serve di più

Confronto schietto ma dai toni molto civili con giocatori e staff tecnico al Comunale. La reazione che la gente voleva vedere dopo San Giovanni c'è stata, almeno in parte. Il pericolo, vista la classifica, è che però tutto ciò possa non bastare e che ci sia bisogno di qualcosa in più. E domenica con il San Donato è vietato fallire

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Erano un centinaio i tifosi che, di ritorno da Città di Castello, hanno avuto un lungo faccia a faccia con la squadra al Comunale. Il pullman era appena rientrato allo stadio e tra pubblico, calciatori e staff è andato in scena un confronto schietto ma dai toni molto civili.

Un clima completamente diverso da quallo di sette giorni fa, quando la sconfitta di San Giovanni Valdarno aveva fatto montare la delusione e la rabbia. Stavolta la gente ha dato atto della reazione avuta sul campo e della determinazione con cui l'Arezzo ha inseguito il risultato.

E' mancato l'ultimo guizzo, la lucidità necessaria per sfruttare la superiorità numerica negli ultimi venti minuti, ma la reazione che i tifosi volevano vedere c'è stata, almeno in parte. Il pericolo, vista la classifica, è che però tutto ciò possa non bastare e che ci sia bisogno di qualcosa in più.

Il prossimo scontro diretto con il San Donato, salito oggi a +5 in classifica, rappresenta quindi una gara spartiacque che non va assolutamente fallita. E' questo il concetto che i gruppi della sud hanno voluto trasmettere ai giocatori e all'allenatore, al di là dell'apprezzamento per lo spirito con cui sono stati affrontati i novanta minuti di oggi.

Il summit è durato circa mezz'ora, poi anche questa domenica è stata consegnata agli archivi. Il campionato non si deciderà domenica prossima, ma per gli amaranto sarà comunque una settimana lunga.

 

scritto da: Andrea Avato, 14/11/2021

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