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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Nicoletta con Floro Flores
NEWS

L'Arezzo vince, i problemi restano. Ma non è ancora tempo di resa. Vicino il difensore Frosali

L'infortunio di Strambelli, la contestazione della curva, il gioco che non decolla: i tre punti conquistati soffrendo contro la Pro Livorno non hanno svelenito il clima né dissipato i dubbi intorno a una squadra che un mese e mezzo fa era prima in classifica e adesso annaspa, attanagliata dalla paura. Ma il potere di una vittoria non va mai sottovalutato, specie se mancano 22 giornate alla fine e tutto può ancora accadere. Dopo Calderini, Marchi e Pizzutelli, arriva il centrale ex Poggibonsi



1. Ce la godiamo a metà questa vittoria, che pure mancava dal 31 ottobre. Strambelli si è fatto male di nuovo e Strambelli, anche quando non gira al massimo, è sempre decisivo. La sud ha dissotterrato l'ascia di guerra, lanciando un attacco frontale alla società e alle ambiguità che, dopo l'anno scorso, stanno caratterizzando anche questa stagione. La squadra è sempre più tremebonda, non domina la partita ma la subisce e la soffre. Basta un refolo di vento contrario per far tremare le gambe perfino ai più corazzati. In questo contesto, il 2-1 alla Pro Livorno è oro colato. Con qualsiasi altro avversario, forse, sarebbe andata in un altro modo.

2. Andrea Sussi, a prescindere dal giudizio che si può avere sulla sua chiamata in prima squadra in un frangente così delicato, meritava la soddisfazione di vincere una partita. Del futuro non vi è certezza, del passato sì. E lui è un uomo serio, oltre che un allenatore con dei valori. Se riuscirà a tenere in piedi la baracca, tanto di cappello. Resta la sensazione che lo abbiano mandato in guerra con la baionetta, ma questo è un altro discorso.

3. Di buono ci sono i tre punti e poco altro. Per 54 minuti, fino a quando Calderini non ha trovato l'1-1, in campo vagava una squadra terrorizzata, spenta, senza un'idea, irretita dal rigore fulmineo dello svantaggio, dall'involuzione di gioco dell'ultimo periodo e dal clima surreale che si respirava allo stadio. Anche i nuovi, fino a quel momento, più che portare entusiasmo e testa libera da cattivi pensieri, sembravano risucchiati dentro il marasma. Poi, per fortuna, è andata un po' meglio. Pizzutelli ha segnato un gran gol, Colombo è tornato a fare il Colombo e la povera Pro Livorno (che alla vigilia aveva perso per infortunio il suo attaccante più forte) è stata costretta alla resa. Ma quanta fatica.

4. Biondi, 28 anni, ha più di cento presenze in C, ha vinto la D a Rieti da titolare, è di Arezzo e quindi ha anche motivazioni supplementari. Eppure ieri sembrava più ragazzino di Campaner nella gestione della palla e dei contrasti. Lomasto ha 31 anni, ha vinto tre volte la D in tre piazze diverse, e anche lui è andato in tilt, rischiando il rosso su una palla banalissima, persa per troppa ansia. Sono due esempi, ce ne sarebbero altri. Da Gavorrano in poi, non c'è un giocatore che è salito di rendimento. Sono tutti precipitati. 

 

Andrea Sussi durante la partita con la Pro Livorno 5. Calderini, Marchi e Pizzutelli sono ottimi giocatori. Ma gli ottimi giocatori c'erano anche prima. Il problema è più sottile, generale, non riguarda solo il campo ma anche il fuori, è legato alla gestione dello spogliatoio, ai segnali che si mandano all'interno e all'esterno. Da questo punto di vista, da luglio a oggi l'Arezzo ha cambiato linea troppe volte: l'allenatore esperto e l'allenatore esordiente, il direttore scafato e il direttore giovane, al mercato solo ritocchi e al mercato si cambia radicalmente, puntiamo sul gruppo e rivoltiamo il gruppo. La squadra è una spugna, assorbe tutto. I risultati sono figli anche di questo.

6. Quasi ufficiale anche l'acquisto di Francesco Frosali. Classe '93, difensore centrale, mancino di piede, struttura fisica possente, arriva dal Poggibonsi: con i giallorossi aveva partecipato alla vittoria per 4-0 della sua squadra contro gli amaranto, appena una settimana fa. Elemento di categoria, porta fisicità a un reparto che finora ha subìto troppi gol. L'Arezzo in questa campagna trasferimenti dovrà anche sfoltire l'organico: Marchetti, Evangelista, Aliperta e Panatti, non convocati per la gara con la Pro Livorno, sono considerati cedibili dal club.

7. 17 ottobre. Arezzo-Foligno 3-2. Quattro vittorie e un pari in cinque giornate, 11 gol segnati e 5 subìti. Primo posto insieme al San Donato, Strambelli che disegna calcio, spogliatoio compatto, Colombo che a ogni gol fa settanta metri per andare ad abbracciare il marcatore, feeling ricreato con la tifoseria. Con qualche magagna da risolvere ma anche con il vento alle spalle. In un mese e mezzo è franato tutto. Segno che le fondamenta erano fragili oppure che nessuno è stato in grado di gestire le difficoltà. O tutt'e due. 

8. La sensazione è che siamo ancora in bilico tra buio e luce, anche se il potere delle vittorie non va sottovalutato, specie a livello mentale. Di qui al 30 dicembre arriveranno altri giocatori, la rosa sarà trasformata e poi chissà... Di sicuro per ricucire lo strappo certificato dagli striscioni della Minghelli, non basterà un 2-1 striminzito come quello di ieri. Ma il calcio è strano e non è finita finché non è finita. Mancano 22 giornate, non è ancora tempo di tirare su la bandiera bianca.

 

scritto da: Andrea Avato, 06/12/2021





Arezzo-Pro Livorno 2-1, la sintesi della partita

Arezzo-Pro Livorno 2-1
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