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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Un aretino sulla strada dell'Arezzo. Tacconi: ''Emozione e onore. Ma lo Scandicci darà tutto''

Giacomo, 23 anni, è il faro del centrocampo biancoblu. Nato e cresciuto a Santa Firmina, ha un passato importante nella Primavera della Fiorentina. Domani giocherà contro i colori che ha sempre tifato dagli spalti e che sfiderà da avversario per la prima volta in carriera. ''L'Arezzo è una grande squadra, anche se sta incontrando delle difficoltà. Noi in casa diamo il meglio, sono sicuro che faremo una grande partita''



Fonte: FC Scandicci 1908Il destino a volte può giocare strani scherzi. Arezzo è stato palcoscenico importante di grandi calciatori e allenatori, nonché di giovani promesse che hanno iniziato la carriera qui per poi arrivare a giocare altrove. Oppure possiamo citare l'esatto opposto: chi ad Arezzo è nato ed è sempre stato tifoso degli amaranto, senza però riuscire mai a giocarci. E' il caso di Giacomo Tacconi, centrocampista di grande corsa, qualità e piedi buoni, classe 1998 in forza allo Scandicci da due anni. Tacconi è nato a Santa Firmina dove ha mosso i primi passi nella scuola calcio locale, per poi trasferirsi nelle giovanili della Fiorentina, dove è rimasto per quasi 10 anni.

L'esperienza in viola si interrompe nel 2015, quando la chiamata della Primavera del Carpi lo convince del fatto che sia giunta l'ora di cambiare. Diventa da subito capitano degli emiliani, prima di cambiare casacca restando sempre in zona, sponda Correggese, con cui purtroppo arriverà una retrocessione alla sua prima avventura in una prima squadra. La risalita personale nel 2018, quando Tacconi giunge alla corte di mister Renato Buso, mettendo a segno due reti in 15 presenze, le prime in maglia Sangiovannese e in serie D. Il 10 ottobre 2020 firma con lo Scandicci, squadra che ne sta mettendo in mostra tutte le caratteristiche che già dai tempi di Firenze aveva fatto ammirare: estro, personalità, piedi e cuore al servizio di mister Athos Rigucci.

 

Giacomo, 8 anni spesi nelle giovanili della Fiorentina, poi capitano nella primavera del Carpi e in seguito Correggese e Sangiovannese in serie D. Queste esperienze ti hanno aiutato nel tuo percorso di crescita?

''Sono state tutte esperienze importanti per me, alcune positive, altre meno. L'importante è lavorare, lavorare e ancora lavorare, senza mai staccare la testa da quelli che sono veramente i tuoi sogni. Sono ancora giovane, ma ho tanta voglia di continuare nel mio percorso''.

Quali sono gli obiettivi dello Scandicci?

''L'obiettivo è quello di fare il meglio possibile, di migliorare lo scorso campionato e di tenerci lontana la parte bassa della classifica. Il sogno sarebbe di riuscire a conquistare i playoff, anche se ultimamente i tanti infortuni ci stanno mettendo a dura prova''.

Come giudichi questa vostra prima parte di stagione?

''Sicuramente positiva, anche se probabilmente qualche punto in più potevamo farlo. Siamo giovani e quindi ci manca un po' d'esperienza, certe volte quando non puoi vincere non dovresti nemmeno perdere. Sabato contro il Gavorrano abbiamo fatto una gran partita ma incredibilmente siamo usciti sconfitti per 1-0. Meritavamo di più''.

Avete 15 punti, appena 6 in meno dell'Arezzo. Sembrerebbe che il sogno sia davvero a portata di mano, credete nel colpaccio?

''Ovviamente si, siamo consapevoli della nostra forza. Abbiamo una rosa giovane, ma di altissima qualità, mister Rigucci ci manda sempre in campo con l'obiettivo dei tre punti. Andremo a prenderli alti, uomo contro uomo, senza pensare che ci troveremo davanti una corazzata. Vogliamo sfruttare le difficoltà che hanno, scenderemo in campo con la giusta spensieratezza che contraddistingue un gruppo bello come il nostro''.

Che emozione sarà per te giocare per la prima volta contro la squadra della tua città?

''E' un'emozione bella, oltre che un onore. Ma finisce lì, mercoledì saremo semplicemente avversari, darò tutto me stesso per cercare di conquistare punti e fare una grande prestazione. Mi ricordo tutte le domeniche passate allo stadio comunale ad incitare l'Arezzo, che è stato un trampolino di lancio per alcuni miei amici come Caso e Gori''.

Oltre al San Donato, chi giudichi come squadra da battere?

''Sicuramente dico Arezzo per i nomi che ha in rosa, ma i nomi non bastano. La serie D è un campionato difficile, se in campo non dai tutto poi non ne vieni fuori, ci vogliono fame, grinta e attributi. Senza queste caratteristiche i risultati non arrivano, basta guardare il Siena lo scorso anno: era la squadra più forte, ma alla fine il campionato non l'ha vinto. E' tutto ciò che sta facendo il San Donato, non si inventano niente, poi è chiaro che i loro giocatori fanno la differenza. Russo e Marzierli sono due top di categoria e Indiani ha tanta esperienza''.

Chi vorresti togliere alla squadra di Sussi?

''Per l'emergenza offensiva che abbiamo ti direi Strambelli, ma è infortunato e quindi dico Calderini. Ha una classe infinita, e poi segna in tutti i modi, ci servirebbe uno come lui per rinforzare l'attacco. Abbiamo perso Kernezo e Pierangioli per infortunio, i nostri due bomber''.

 

scritto da: Leonardo Palazzini, 07/12/2021





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