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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Alessandro e 50 anni di fede amaranto
NEWS

1979, arriva Terziani e prende forma l'Arezzo con i baffi

Narciso Terziani prende le redini della società e l'Arezzo può contare anche sul ritorno di Menchino Neri. 24 febbraio 1980: gli aretini viaggiano alla volta di Montevarchi per assistere alla partita in programma al "Brilli-Peri" dove René Colusso e Pietro Michesi decidono il match



Menchino Neri con i baffi all'inizio degli anni '80Era un pomeriggio di sole, limpido come sanno essere i pomeriggi dell’inverno quando ancora non si è avviato verso i capricci e gli estri della primavera. La giornata ideale per una gita o per una trasferta al seguito della squadra del cuore e l ’Arezzo di allora tornava a richiamare i propri sostenitori. Era una squadra ben diversa da quella che negli ultimi anni si era retta sull’equilibrio tattico e la sagacia psicologica di Dino Ballacci. La stessa società aveva trovato un nuovo presidente, entusiasta ed ambizioso, nella figura di Narciso Terziani che aveva subito cercato di fare le cose per bene. Era stato scelto per la panchina un tecnico di cui si parlava molto bene, Pierino Cucchi  tra l’altro ex amaranto), gli erano stati messi a disposizione rinforzi di livello come Michesi, Cei, Tassara ma soprattutto Platto, talentuoso libero con trascorsi anche nella massima serie, era arrivato Malisan che sarebbe stato per parecchi anni perno del centrocampo ma soprattutto c’era stato il gran ritorno di “Menchino” Neri. Confermata la coppia d’attacco Pasquali-Colusso. Il campionato era partito molto bene, l’Arezzo viaggiava stabilmente nelle parti alte della classifica con qualche assaggio fugace di primato e così quel 24 febbraio 1980 l’occasione offerta dalla trasferta nella vicinissima Montevarchi era particolarmente ghiotta. Il combinato disposto della facilità logistica, della sempre accesa rivalità con i vicini rossoblù e la ritrovata competitività agonistica portarono ad una autentica mobilitazione, come da tempo non se ne vedevano intorno alla squadra amaranto. Un lungo serpentone di autobus e di mezzi privati raggiunsero il Valdarno. L’ingresso nel vecchio e glorioso “Brilli-Peri” offriva un colpo d’occhio eccezionale per chi aveva nel cuore i colori della nostra città. Oltre metà delle gradinate (tutta la curva, buona parte della maratona e della tribuna) erano coperte di bandiere e striscioni amaranto. All’ingresso delle squadre il lancio dei fumogeni creò un effetto-nebbia che rese impossibile vedere dalla curva lo schieramento delle formazioni in campo. Si tornava a gridare il nome di Arezzo ad alta voce dopo anni passati a testa china, ed era una grande gioia. Soddisfazione ancora maggiore ce la regalarono i ragazzi di Cucchi, che affrontarono la gara con la determinazione e lo spirito giusti per rendere onore oltre alla maglia anche ai moltissimi che erano accorsi a sostenerli. Fu Renè Colusso a portarci avanti con un gol dei suoi, fatto di estro e spavalderia. Poi, dopo il pari dei locali toccò a Pietro Michesi realizzare il rigore del definitivo 2 a 1. Salivano al cielo le illusioni ed i cori dei tifosi, unitamente alle bandiere che sulla via del ritorno punteggiavano i poco più di venti chilometri che separano le due città. Il ritrovato abbraccio della gente di Arezzo con la sua squadra andò consolidandosi anche se in quella stagione una flessione nei risultati ci portò ad allontanarci dalla vetta. Ci fu ancora spazio per un altro pomeriggio intenso, circa due mesi dopo, quando tra le mura amiche ospitammo il lanciatissimo Livorno seguito da un ingente quantitativo di tifosi. Ricordo ancora che i supporters labronici raggiunsero lo stadio in corteo dalla stazione, percorrendo via Crispi, via Roma, via Giotto e l’aspetto e la fama erano tali da invitare gli aretini che raggiungevano il Comunale alla spicciolata a percorrere strade alternative. Anche quel giorno però l’amaranto che alla fine brillò nel cielo era quello dell’Arezzo. Segnò Michesi, sfruttando d’esperienza una mischia in area livornese dopo pochi minuti dall’inizio; seguì un furibondo assalto degli ospiti verso la porta difesa dal ventiduenne Giuliano Giuliani che fu l’eroe della giornata mostrando tutte quelle qualità che a fine stagione lo fecero decollare verso la serie A e una splendida carriera interrotta purtroppo tragicamente dal destino. Il portiere dell’Arezzo sventò tutti i tentativi degli avanti ospiti guidati dall’esperto Vitulano contribuendo in maniera determinante a far si che alla fine fosse la tifoseria amica ad esultare e a sfottere toscanamente gli schiumanti e delusi avversari. La stagione si concluse al sesto posto, ma si era tornati a sognare e soprattutto si intravedeva la possibilità di dare un seguito a quanto appena avvenuto; non si trattava dell’avventura di una stagione nata per caso. Terziani e il suo staff volevano vincere e stavano lavorando per quello, noi tifosi avevamo ripreso a crederci. La combinazione avrebbe dato i suoi frutti… 

 

scritto da: Paolo Galletti, 23/07/2012