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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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NEWS

Le stranezze di Coppa: fattore campo invertito e quattro under anche a Pisa

La formula dell'attuale Tim Cup scimmiotta quella della Coppa d'Inghilterra, dove negli ultimi vent'anni tre squadre minori sono arrivate alla finale: Sunderland, Milwall e Cardiff City. Da noi non succederà mai perché il fattore campo è ribaltato rispetto alla logica. E da questa stagione le formazioni di serie D dovranno comunque rispettare la normativa sui fuoriquota, anche contro un avversario di Lega Pro



la Coppa Italia - Tim CupStrana roba questa Coppa Italia (o Tim Cup come si chiama adesso), a cui partecipa anche l'Arezzo. Costruita scimmiottando la Coppa d'Inghilterra, in realtà ne tradisce lo spirito di base e cioè quello di garantire anche alle squadre più piccole di fare strada, di superare qualche turno e ritagliarsi un ruolo di primo piano nella competizione. Non a caso alla finalissima di FA Cup, negli ultimi vent'anni, per ben tre volte ci sono arrivate squadre che non militavano in Premier League: il Sunderland nel '92, il Milwall nel 2004 e il Cardiff City nel 2008. Hanno perso tutte e tre, ma la soddisfazione di aver vissuto una giornata storica è rimasta. Da noi una squadra di categoria inferiore alla serie A che va a Roma a contendersi il trofeo, sarà impossibile vederla di qui all'eternità (a meno che il pallone non impazzisca leteralmente). Oltremanica, infatti, fino a cinque anni fa i club di rango inferiore giocavano in casa, in gara secca, e succedeva spesso che ribaltassero il pronostico. Ora le cose sono un po' cambiate pure lì, perché chi gioca col fattore campo a favore lo decide il sorteggio. Sempre meglio, comunque, dei blindati abbinamenti nostrani, che obbligano le "piccole" alla trasferta coatta. La logica, anche per dare un senso a gare sulla carta scontate, avrebbe suggerito il contrario, ma siamo in Italia e il timore probabilmente è che qualcuna delle big non arrivi in fondo, svuotando la Coppa di interesse, ritorni pubblicitari e denari. Così l'Arezzo, volesse follemente puntare dritto verso l'Olimpico, dovrebbe giocare e vincere sette partite tutte lontano dal Comunale contro avversari più forti (Pisa, Padova, Atalanta, probabilmente Cesena, Roma, Napoli e Inter). Impossibile. Ma l'incongruenza è pure un'altra. In serie D bisogna tenere in campo per novanta minuti quattro under (un '92, due '93 e un '94): normativa che ha un senso perché l'obbligo riguarda tutti indistintamente e si parte alla pari. Ma se l'Arezzo gioca contro il Pisa, che fa la Lega Pro, dovrebbe avere la possibilità (ammesso che voglia farlo) di utilizzare i calciatori a suo piacimento. Altrimenti lo squilibrio aumenta, perché tu sei due categorie sopra di me, si gioca a casa tua e io devo pure mettere quattro ragazzini nell'undici. La Lega, fino all'anno passato, ha svincolato giustamente le squadre dilettanti dalle catene anagrafiche, tant'è che il Castel Rigone andò a vincere a Lanciano per 2-1 con una formazione libera da lacci e lacciuoli. E quest'anno la norma era stata confermata, come da comunicato ufficiale del 26 luglio scorso. "Le società - si legge - non hanno l'obbligo di osservanza di quanto disposto sull'utilizzo di giovani calciatori". Giusto. Senonché il giorno dopo di comunicato ne è stato pubblicato un altro a rettifica di quello precedente. "Alle gare della Tim Cup - c'è scritto - possono partecipare tutti i calciatori tesserati, nel pieno rispetto di tutte le formalità e modalità previste per la disputa delle gare dei relativi campionati". Cioè, contrordine: l'Arezzo a Pisa deve schierare quattro under. Cosa che Balbo avrebbe fatto comunque, forse, ma che rende la partita una sorta di esibizione estiva. Poi magari Sergio e Idromela saranno i migliori in campo, mettendosi nel taschino tanti senatori avversari, ma è il principio che fa acqua. E che rende bene l'idea del senno, scarso, che accompagna quasi tutte le decisioni delle teste d'uovo della Federcalcio.

 

Il tabellone completo della Coppa Italia - Tim Cup

 

scritto da: Redazione, 03/08/2012





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: teba02, il 03/08/2012 alle 12:38

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dai, alla fine non è poi neanche tanto male... certi "cervelloni" potevano anche obbligarci a giocare scalzi e in 6 contro 11... e perfino lasciando il pulman della squadra parcheggiato al casello dell'autostrada!!!! che fenomeni...

FORZA AREZZO SEMPRE OVUNQUE COMUNQUE

P.S. che lo spirito dei nostri avi in quel dì "San Barnaba 11 giugno 1289" accompagni i nostri ragazzi che sicuramente onoreranno la maglia che indossano!!!

Commento 2 - Inviato da: Ghibellino_Amaranto, il 03/08/2012 alle 12:41

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A rendere così osceno il secondo torneo nazionale dopo la serie A solo quelle mummie potevano riuscirci

Commento 3 - Inviato da: baicol, il 03/08/2012 alle 14:17

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Questi non ne fanno una giusta manco per sbaglio. Se volete favorire le piu' forti fate giocare semifinali e finale alle prime 4 del campionato alla fine del girone d'andata cosi' non correte rischi, anzi fate prima: andate a pigliavvelo dove dico io