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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Pepone e Betty sposi
NEWS

L'autostrada per Roma e il ritorno in serie B

23 maggio 1982: una colonna infinita di autobus porta i tifosi amaranto a Latina. Una delle più grandi migrazioni di tifosi al seguito dell’Arezzo e giungeva nella penultima domenica di un campionato dominato dall’inizio alla fine dalla squadra di Angelillo con il sogno di tornare in serie B



feste amaranto per il ritorno in serie BC’è un punto nel tratto autostradale che da Arezzo porta a Roma in cui la strada scende leggermente ed entra in un lungo viadotto a forma semicircolare; sin dall’imbocco si ha la vista libera per oltre un chilometro e il 23 maggio 1982 una colonna di autobus che pareva infinita percorreva quel tratto. Da uno dei mezzi non si riusciva a distinguere da un lato la testa della comitiva e dall’altro la fine della colonna. Il tratto comune era che da ogni mezzo uscivano bandiere amaranto. Il cuore batteva forte a vedere quella scena anche se mancavano ancora almeno un paio d’ore all’arrivo a destinazione: Latina. E’ stata, quella, una delle più grandi migrazioni di tifosi al seguito dell’Arezzo (circa tremila) e giungeva nella penultima domenica di un campionato dominato dall’inizio alla fine dalla squadra di Angelillo, un dominio che non riusciva però a scrollarsi di dosso le irriducibili Nocerina e Campobasso che a 180 minuti dalla fine insidiavano il grande sogno della promozione in B. Era stata una cavalcata eccezionale e chi, come chi scrive, l’ha vissuta in prima persona ha ancora nella mente immagini bellissime, come le vittorie sofferte ma meritate contro la Reggina e la Nocerina, come il gran gol di Gritti (stavolta di piede, in acrobazia) a Civitanova Marche. Ora i nostri stavano accusando un po’ di fatica per il gran campionato svolto e la domenica prima solo un prodigio della “testina d’oro” di Tullio Gritti aveva scardinato l’arcigna difesa del Giulianova e trovato il bandolo ad una matassa che si andava complicando (in tribuna serpeggiava lo scoramento, mentre il presidente Terziani non dava tregua all’immancabile sigaro) e ridato fiducia ed entusiasmo all’ambiente. Ora, con due partite da giocare e l’ultima di campionato in casa, bisognava andare a vincere a Latina, contro una squadra in lotta per non retrocedere, per tenere lontane le avversarie dirette. Faceva caldo, l’attesa fuori dai cancelli del complesso sportivo in stile littoriale che ospita le tribune dello stadio laziale, era ingannata da teorie e strategie nelle quali si incrociavano l’ottimismo e la paura, la speranza ed il timore di vedere vanificata una corsa verso la promozione iniziata il 20 settembre di un anno prima (sempre di Gritti il gol risolutivo). L’Arezzo aveva condotto un torneo con il vento in poppa; era in testa dalla quarta di campionato, aveva perso la sua prima gara solo il 21 febbraio a Reggio Calabria (si dice per colpa di “una noce” ma su questo bisognerebbe chiedere lumi a Pino Pellicanò) dopo 21 risultati utili consecutivi, aveva il capocannoniere del campionato in Tullio Gritti, una difesa granitica e un centrocampo solido. Non si poteva, non si doveva lasciare l’opera così magistralmente avviata a metà. Così nel piccolo stadio di Latina letteralmente colorato di amaranto i ragazzi di Angelillo affrontarono da par loro gli avversari (tecnicamente molto più modesti) e sostenuti da un tifo incessante che nemmeno l’elevata temperatura riusciva a fiaccare, misero sotto i nerazzurri di casa. Ad aprire le marcature fu Guido Carboni, aretino, che riuscì a finalizzare un cross di Botteghi; la rete della sicurezza fu firmata da Andrea Mangoni che corresse in rete una rovesciata di Gritti. Tripudio sugli spalti e cori di Serie B! Serie B! ora davvero ad un passo. Il serpentone vibrante di tensione dell’andata si avviò a risalire verso nord un po’ provato dalla faticosa giornata ma con una euforia che accompagnò tutta la settimana successiva, consumata nei preparativi della grande festa che fu la gara con la Paganese. Vittoria larga nel punteggio davanti a 15000 spettatori ed un tripudio di bandiere amaranto, una festa che dallo stadio proseguirà per strada fino a notte fonda… La B era di nuovo una realtà ed una realtà coi fiocchi visto che nel campionato cadetto l’Arezzo avrebbe trovato anche Milan e Bologna fresche di retrocessione. Ma ci avremmp pensato poi. Dal pulman per Latina alle tribune del Comunale c’era ora spazio solo per la gioia e l’emozione di rivedere il nome di Arezzo in prima pagina. 

 

scritto da: Paolo Galletti, 06/08/2012





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: Amaranta, il 06/08/2012 alle 19:04

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Nooo, non esiste, maledetta chiavetta!!!! Avevo scritto un ricordo lunghissimo della trasferta di latina, quasi un poema...so' andata a inviare, e m'e' sparita la connessione con la chiavetta!!! Mezzora persa!!! Ci riprovero' stasera da casa con connessione sicura!

Commento 2 - Inviato da: Hic Sunt Leones 75, il 07/08/2012 alle 08:08

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Commento 2 - Inviato da: Amimodo, il 06/08/2012 alle 18:06

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15.000 spettatori, mi dispiace per i giovani di oggi, che non hanno assaporato quelle emozioni

 

 

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(quote  merda )

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Cmq  contro iòl varese  x l'ultima  promozione  15 mila persone non c'èrano  ma  13  mila  non ichiarate c'èrano  tutte, in curva s'era stra pieni e stra stretti...

Commento 3 - Inviato da: Amaranta, il 07/08/2012 alle 08:39

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Via, riproviamoci ora che sono a casa con l'ADSL:

 

Quando mi chiedono qual è la piu' bella trasferta che ho fatto, a differenza della maggior parte dei tifosi, che risponde Pistoia, io rispondo sempre Latina.

Forse perche' fu la mia prima promozione in B (quella del 69 l'ho padellata per un soffio), forse perche' fu una cavalcata fantastica, che ci porto' primi da soli alla 7° giornata e da allora non ci raggiunse mai nessuno. Vincevamo sempre in casa e pareggiavamo sempre fuori, in perfetta media inglese. All'epoca la vittoria valeva due punti e quindi pareggiare fuori e rimanere in media inglese bastava per vincere i campionati.

Vincemmo fuori lo stretto necessario, una fu Latina proprio perche' divento' indispensabile. Infatti  Nocerina e Campobasso si erano fatte sotto, ci stavano con il fiato sul collo, subentro' un po' di paura.  La partita col Giulianova alla terzultima giornata, citata da Paolo, fu una vera sofferenza.  Fino a 15 minuti dalla fine era inchiodata sullo 0-0, rischiavamo di farci raggiungere.  Poi spunt'o Gritti, sempre lui, e pose fine all'incubo. Allora c'era Latina, da vincere per forza per mantenere il vantaggio ormai minimo su Campoobasso e Nocerina.

Ricordo anch'io quel serpentone incredibile di pulmann verso Latina, (io ho sempre detto che erano 36, perche' ne contai 32-33, ma poi vidi il numero 36, quindi 36 erano per forza). Riempimmo tutta la curva ospiti, ma siccome non bastava, occupammo anche mezza maratona. Segnammo con Carboni e con la citata rovesciata di Mangoni (gol che non esiste in nessuna cineteca, è andato proprio perduto perche' teletruria stava girando la bobina di registrazione nel momento in cui Mangoni segno'...questa qualcuno non la sapeva ehh!). Archiviato il nostro risultato ci informammo sulle altre due partite e sia Nocerina che Campobasso finirono in pareggio. Sospiro di sollievo? No, tutte e due le partite sub judice per tafferugli e contestazioni da parte degli avversari, con richiesta di partita vinta, da parte di tutte e due. La lega, con una decisione condivisibile, decise di dare la sentenza dopo l'ultima giornata di campionato, per far giocare a tutti l'ultima partita al meglio.

E cosi' ci fu Arezzo Paganese, mille volte descritta. Nocerina e Campobasso vinsero le loro partite, ma anche l'Arezzo vinse senza problemi e non ci interessava piu' la sentenza.

Per la cronaca, dopo 2-3 giorni  la sentenza  dette partita vinta al Campobasso e invece confermo' '1-1 fatto campo dalla Nocerina e cosi' il Campobasso ci segui' in B staccando di un punto la Nocerina. A Nocera non furono molto d'accordo con la decisione, e la citta' fu messa a ferro e fuoco con atti di vandalismo esagerati, ne parlo' ogni tg.  Ma quella è un'altra storia.

Commento 4 - Inviato da: pipanos, il 07/08/2012 alle 11:18

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Per me la più bella promozione è stata, forse perchè la prima, Carpi, poi Latina e poi Pistoia.Ma a Carpi non c'era nessuno di quelli che scrivono qui ???? allora vuol dire che sono proprio il più vecchio di tutti !!!!! 

Commento 5 - Inviato da: spiblo, il 07/08/2012 alle 16:38

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La partita col Giulianova...Ho passato tutto il secondo tempo in ginocchio e con un nodo allo stomaco per il nervosismo che faceva sempre più male...poi Gritti e l'urlo di tutto lo stadio...avevo le lacrime agli occhi, più ancora che a Latina, più ancora che con la Paganese... 

Commento 6 - Inviato da: Amaranta, il 07/08/2012 alle 22:43

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Spiblo, hai perfettamente ragione, la partita col Giulianova, al gol di Gritti, fu di un emozionante forse superiore a Latina stessa....

Commento 7 - Inviato da: baicol, il 07/08/2012 alle 22:49

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Sara' che avevo 13 anni, ma l'atmosfera che si respirava ad Arezzo nella settimana dopo Latina non l'ho più sentita, nemmeno l'anno di Somma

Commento 8 - Inviato da: Amaranta, il 07/08/2012 alle 23:16

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Baicol, io di anni ne avevo 21, ma la mia sensazione è la stessa tua.....