Bacci non si fida: "L'Arezzo verrà su a menarci. Ma noi adesso siamo in forma"

L'allenatore della Pianese, che in amaranto ha chiuso la carriera da calciatore, sta preparando una partita che si preannuncia una battaglia: "Quando le cose girano male, le squadre vere tirano fuori il carattere. Le assenze di Rubechini e Mencarelli? Pesanti. Ma io ho sospirato di sollievo quando ho saputo che non c'era Bagnato". Poi uno sguardo al futuro: "Il campionato non è ancora deciso, può succedere di tutto. Noi puntiamo ai play-off e con un presidente come Sani siamo professionisti fra i dilettanti"

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Piancastagnaio per l’Arezzo vuol dire due cose: tempo da lupi e crocevia del campionato. Due anni fa, tra pioggia, nebbia e fango, gli amaranto vinsero 3-0 e svoltarono verso una salvezza che fino a poche settimane prima sembrava un miraggio. L’anno scorso, con la neve accatastata a bordo campo e un freddo polare, finì con un disastro: 0-4 e addio speranze di primo posto. Adesso ci risiamo: previsioni meteo tendenti al peggioramento e necessità di fare i tre punti. Altrimenti la stagione prenderebbe una brutta piega e Severini potrebbe resettare tutto.
Di là, sulla panchina bianconera, c’è quel Roberto Bacci che in amaranto ha chiuso una carriera fatta di Lazio, di Toro, di Gascoigne e Dino Zoff. E siccome ne ha viste tante, ha messo in guardia i suoi: “Ai giocatori ho detto che devono stare con le antenne dritte, perché l’Arezzo verrà su a menarci, sportivamente parlando. Domenica ha perso, è in difficoltà per le assenze, l’ambiente non è soddisfatto: in questi casi le squadre vere tirano fuori il meglio. E se noi non giochiamo tosti e concentrati, ci fanno male. Sarà una battaglia”.
Una battaglia in cui l’Arezzo, però, avrà tanti soldati in infermeria.
“Ho visto e onestamente mi dispiace. Paradossalmente per noi potrebbe anche essere un problema, perché quando gira male c’è sempre una reazione di carattere, di orgoglio. E l’Arezzo in ogni caso ha tanti giocatori forti”.
Hai tirato un sospiro di sollievo quando hai saputo che mancava chi?
“Bagnato. Mi è sempre piaciuto, gran giocatore. Può cambiare la partita anche su palla ferma. Ma anche Mencarelli e Rubechini sono pezzi importanti. Parliamo di gente che sarebbe titolare in ogni squadra di questo campionato”.
Che è un campionato migliore o peggiore dell’anno scorso?
“E’ diverso. Il Pontedera della situazione non c’è, qua veramente puoi vincere o perdere contro tutti. In campo vedo gente con meno qualità ma con più voglia. E se non interpreti bene le partite, vai sotto”.
E’ quello che è successo all’Arezzo.
“E’ quello che è successo a noi. Abbiamo fatto un precampionato ottimo. Poi sono cominciate le partite vere e ci siamo trovati in difficoltà. Troppo leziosi, troppo carini, poca rabbia”.
Si diceva pure per l’Arezzo.
“Ma è così. Noi ci siamo parlati, abbiamo cominciato a dare qualche scarpata in più, meno belli e più concreti. Le cose sono migliorate”.
E’ veramente questa la ricetta per vincere in serie D?
“E’ questa sì. Io ho una squadra con giocatori di ottimo livello per la categoria. Però con il Trestina ho perso. E ci ha perso pure l’Arezzo. Perché se ti specchi troppo nella tua bravura, gli altri ti fregano. Hanno gente del posto, ci mettono entusiasmo, corsa, motivazioni. E’ anche il vero segreto del Sansepolcro”.

 

Tu hai iniziato con tre sconfitte consecutive e tre pareggi di fila in sei giornate. E non hai mai rischiato il posto.
“Avevo il bonus dell’anno passato, nel senso che il presidente mi conosce e sapevamo entrambi come stavano le cose. La Pianese è partita per arrivare tra le prime, ma adesso bisogna pensare ad altro. Se torniamo su, si vedrà cosa fare”.
Il tuo presidente non è uno qualunque. E’ Maurizio Sani, Stosa Cucine. Fatturato 2011, 80 milioni di euro.
“Lui. E’ di Piancastagnaio, tiene moltissimo alla sua squadra e siccome è abituato ad eccellere nel lavoro, punta in alto pure nel calcio. Diciamo che noi siamo professionisti fra i dilettanti”.
Nel senso?
“Trattati come professionisti. Stipendio puntuale ogni 10 del mese, organizzazione impeccabile, attenzione ai dettagli. Se qualche giocatore ha bisogno di sottoporsi a un esame medico, va a Siena e fa quel che deve fare. Rimborso per l’andata, rimborso per il ritorno, non manca niente. E’ ovvio che qui siamo in un paese con mille abitanti, ma per Sani la Pianese è come la Juve, il Milan o l’Inter”.
Tornando al calcio. Ti aspettavi una partenza così lenta dell’Arezzo?
“Onestamente no. La rosa è più o meno quella dell’anno scorso, con qualche innesto di valore. I giovani a me sono sempre piaciuti. Però ogni campionato è diverso dall’altro. Guardate noi”.
Cioè?
“La stagione scorsa segnavamo a raffica ma prendevamo gol con facilità. Adesso siamo molto più solidi dietro ma davanti facciamo fatica. Eppure per nove undicesimi la squadra è la stessa. Sono annate”.
L’Arezzo può tornare in corsa per il vertice secondo te?
“Assolutamente sì. Siamo a metà girone di andata, può succedere di tutto. Anche perché non vedo una squadra che possa tenere un ritmo alto”.
Le favorite chi sono?
“Io l’Arezzo non lo escludo. E poi dico Viterbese, è la squadra che mi è piaciuta di più”.
Domenica confermi il 4-3-3?
“Sì, ormai ci siamo assestati così. In questa categoria conta molto la solidità e cambiare spesso è rischioso. Stiamo facendo bene con Montagnoli in attacco, Golfo sta cominciando a segnare con continuità, dietro siamo quadrati con Ingiosi e Capone. E in mezzo abbiamo gente di sostanza”.
I tifosi aretini non ci saranno. Commento tuo?
“Assurdo. Sono cose che non capisco”.
Mai sperato, in estate, di venire ad allenare l’Arezzo?
“No, per un motivo semplice. A marzo avevo già fatto l’accordo per restare qua”.

 

Leggi il tezo grado a Roberto Bacci del settembre 2009

 

 

scritto da: Andrea Avato, 26/10/2012

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