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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Orvietana4 set15Arezzo
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Trestina4 set15Pianese
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Alessio e Andrea sul Katun a Mirabilandia
NEWS

Butelli, Balbo, la squalifica, il rigore sbagliato, l'Arezzo che verrà. Parla Locatelli

"Il presidente della Spal deve risolvere i suoi problemi a Ferrara - dice il fondatore del villaggio amaranto - ma l'altra sera qua da noi ha respirato un po' d'ossigeno. Mi è dispiaciuto che non siano venuti Felletti e Anzalone perché questa è la casa di tutti: dirigenti, atleti e tifosi. Vedrete che bello sarà il centro a lavori ultimati, con una piscina in stile Maldive e un settore giovanile organizzato con cura". Poi l'invito ai big a restare con il salary cap ("qua si fa calcio vero") e il commento amaro sulla squalifica di due anni ("con Gervasoni non ho più parlato e non credo accadrà mai")



Locatelli con Zerbini e Catalani durante l'inaugurazione del villaggioLe vacanze, il villaggio che è e quello che sarà, Severini e Zerbini, l’interesse del suo amico Butelli, la squalifica, il rigore sbagliato, Balbo e l’Arezzo dell’anno prossimo, condannato a vincere. Ecco il sunto di una lunga chiacchierata con Tomas Locatelli, che a 36 anni è arrivato a dare una svolta profonda alla sua carriera, un po’ per scelta e un po’ per forza di cose.
Tomas, ma in ferie non vai?
“Sì, a fine giugno. Prendo i soliti amici e andiamo a Sharm. Siamo in otto senza fidanzate e mogli, una volta all’anno ci concediamo un periodo solo per noi”.
C’è anche Butelli, il presidente della Spal?
“No, lui no, anche se sarebbe venuto volentieri. Ma adesso è troppo impegnato a salvare la società. E’ un periodo tosto per lui”.
Ci spieghi come stanno le cose veramente? Vuole entrare nell’Arezzo?
“Premessa: Cesare Butelli è una brava persona, perbene, e un imprenditore corretto. Di più, è uno che vede lontano e non a caso aveva scelto una strada innovativa per finanziare la società: un impianto fotovoltaico che portasse soldi. Ma l’hanno stoppato ed è saltato tutto, così le entrate si sono assottigliate. E adesso la Spal deve rimettere a posto i bilanci”.
Ce la farà?
“Non lo so, glielo auguro. Di sicuro in questi frangenti si vedono all’opera due tipi di presidenti: quelli che mollano tutto senza nemmeno provarci e quelli che si danno da fare fino all’ultimo. Lui appartiene alla seconda categoria e sono sicuro che qualche asso nella manica ancora ce l’ha”.
Però si parla di tanti soldi.
“Guarda, io alla Spal ho giocato. E non è così frequente che fra un presidente e un calciatore si instauri un rapporto d’amicizia. A me è successo con lui perché ne ho apprezzato la correttezza. Solo per questo, e per la tradizione che ha la Spal, gli auguro di salvarsi”.
Venendo a noi. Ha parlato con Severini?
“Sì, a lungo. Il villaggio gli ha fatto una ottima impressione e gli è piaciuto soprattutto il progetto che c’è dietro. L’altra sera c’era una bella atmosfera da noi, probabilmente gli è sembrata una boccata d’ossigeno dopo tante polemiche su a Ferrara. Vediamo cosa succederà in futuro”.
Al taglio del nastro c’era Butelli ma non c’erano Anzalone e Felletti. Perché secondo te?
“Non lo so, ma mi è dispiaciuto. Il villaggio è la casa dell’Arezzo, dei suoi tifosi e dei suoi dirigenti. Tutti. Su come ci organizzeremo a livello societario, conta relativamente. Ma quello che faremo su quei campi sarà solo per l’Arezzo. E’ chiaro come messaggio?”.
Mi pare di sì.
“Lo dico adesso per evitare fraintendimenti. Io poi sono per i buoni rapporti con tutti quanti”.
A proposito, anche Balbo ha investito i suoi soldi. Te l’aspettavi?
“Considerando quanto lui è legato alla dirigenza, dico di sì. Lo ringrazio, da un certo punto di vista la sua adesione è stata una soddisfazione doppia per me: con Zerbini abbiamo messo la prima pietra degli impianti tanti anni fa. Vedere che adesso ci credono anche personaggi del valore di Abel, mi rende orgoglioso”.
Tu e Zerbini che farete in futuro? Entrerete dentro l’Arezzo o no?
“L’intenzione c’è, non è un mistero. Ma io sono per un passo alla volta: per dare avvio al villaggio ci sono voluti mesi, adesso occorre oliare il meccanismo e fare in modo che produca reddito. Atalanta e Udinese, due club dove ho giocato, in questo senso sono modelli da seguire”.
L’altra sera è stato scoperto anche il pannello con l’immagine del villaggio a lavori ultimati. Che roba verrà fuori?
“Stiamo cercando di portare il mare ad Arezzo, nel senso che la piscina che metteremo dentro alla struttura non sarà una piscina normale. In Italia ce ne sono altre dieci, non di più: sabbia, palme, acqua cristallina, chiudendo gli occhi sembrerà veramente di stare alle Maldive”.
Sarà pronta quando?
“Estate 2013. Ci vogliono soldi e un po’ di tempo ma il progetto è partito”.
Locatelli firma la nascita del villaggio sotto gli occhi di Severini e ZerbiniE il villaggio, aggiungendo palestra, club house e tutto il resto, cosa diventerà?
“Sarà il centro tecnico dell’Arezzo, di tutte le squadre. Sarà il circolo degli sportivi per assistere ad allenamenti e partite, per frequentare la palestra, farsi un bagno in piscina, mangiare qualcosa al ristorante e o prendersi un aperitivo al bar. Un luogo di aggregazione per i tifosi e ovviamente per gli atleti”.
Quest’anno l’Arezzo ha speso decine di migliaia di euro per il vitto e l’alloggio dei giocatori della prima squadra e della Juniores. La foresteria la considerate essenziale?
“Assolutamente sì. Ci risolverebbe un sacco di problemi logistici ed economici. Ce n’è una in costruzione qui accanto, legata al nuovo campo scuola. Stiamo cercando di acquisirne un’ala e utilizzarla per noi. Il Comune ci sta dando una mano, spero non sopraggiungano intoppi”.
Mi parli un po’ del nuovo settore giovanile? Come sarà?
“Organizzato con cura, con tante squadre e aperto a tutti i ragazzi che vogliono giocare a calcio. La maglia amaranto devono poterla indossare quelli bravi e quelli meno bravi. Poi è chiaro che dagli Allievi e dalla Juniores in su, ci sarà pure una selezione tecnica in base alle qualità. Ma l’identità si crea quando i tuoi colori li porti addosso”.
E l’apertura al calcio femminile come la giudichi? E’ una novità carina questa.
“L’ho caldeggiata, perché è giusto così. Guarda che le donne, in mezzo al campo, ci danno dentro come e più degli uomini. E poi stanno diventando una fetta di pubblico sempre più grande. Senza contare che hanno i loro sponsor, le loro entrate: insieme possiamo fare di più”.
Se tu fossi Raso o Martinez o Bucchi resteresti all’Arezzo l’anno prossimo?
“Io sì”.
Accetteresti il salary cap?
“A Bologna con Gazzoni firmai un contratto con un fisso più basso e premi legati agli assist e ai gol. La ritengo una politica giusta. Per questo, se fossi un giocatore dell’Arezzo, accetterei di prendere un po’ meno ma con un bonus in caso di obiettivo raggiunto. E poi c’è dell’altro”.
Cosa?
“Parliamoci chiaro: qua si fa calcio vero. Adesso ci sono pure impianti all’altezza, campi a volontà, oltre a un settore tecnico con gente di prestigio, preparatori atletici, staff medico e magazzinieri. Qui hai la stampa che ti fa sentire importante e tifosi che, specie se vinci, ti seguono in massa. Io non rinuncerei a tutto questo per andare a guadagnare qualche euro in più da un’altra parte”.
A Martucci che consiglio dai: cambia tutto o aggiusta soltanto?
“Nessun consiglio. Ma comunque servono solo aggiustamenti per me. Centrocampo solido, con qualità, e l’Arezzo è a posto”.
Tu avresti smesso comunque di giocare, anche senza la squalifica?
“Sì”.
Hai chiuso la carriera con un rigore sbagliato. Non è il massimo della vita.
“Calma, ho chiuso con un rigore segnato, quello nella partita di beneficenza per il Calcit… E va beh, è andata così, mi è dispiaciuto soprattutto per la gente, non tanto per me”.
Due anni di sospensione dopo il patteggiamento per un’Ancona-Mantova di tre anni fa. Tentato illecito dice Palazzi, su soffiata del tuo ex compagno Gervasoni. Che idea ti sei fatto?
“Il tentativo d’illecito è presunto. Ma avevo capito subito che la procura si muoveva su una linea colpevolista: quando mi dissero di fare altri nomi per ottenere lo sconto, capii che c’era poco da fare. Ecco perché ho patteggiato, io non avevo nomi da buttare nel calderone come ha fatto Gervasoni”.
Zerbini vuole sottoporti alla macchina della verità.
“La faremo, anche se non cambierà niente per me a livello di sentenza. Ma darà credito alla mia versione”.
Mai più parlato con Gervasoni?
“No. E non credo che succederà”.

 

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scritto da: Andrea Avato, 17/06/2012





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: Moderato, il 17/06/2012 alle 11:59

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Grande Tomas uno di noi!!

Commento 2 - Inviato da: Paul, il 17/06/2012 alle 12:18

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Ottimo lavoro, fa piacere leggere certe cose.

Commento 3 - Inviato da: Bendetto, il 17/06/2012 alle 13:11

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Tomas grande giocatore ed ottimo dirigente. 

Commento 4 - Inviato da: Antony, il 17/06/2012 alle 13:20

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Certo pensando a pochi mesi fa tutto questo ha veramente dell'incredibile. In poco più di due mesi si è stravolta l'inerzia del calcio aretino. 

Commento 5 - Inviato da: Moderato, il 17/06/2012 alle 14:32

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Direi che e un po di mesi che stanno lavorando nell'ombra dirigenti dell'arezzo e dello junior camp anche se e venuto fuori solo da poco ma credo che sia già dallo scorso anno che stanno lavorando per dare una casa all'Arezzo!! Per cui grandeur plauso a tutti quelli che hanno che stanno e che lavoreranno per portare avanti questo fantastico progetto!!

Commento 6 - Inviato da: RICK57, il 17/06/2012 alle 15:43

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La ciliegina sulla torta di tutto questo ammirevole sforzo  economico, di questo ambizioso progetto, sarebbe la ammissione alla C2.

Questa società se lo merita, i competenti organi calcistici non dovrebbero esimersi dal valutare seriamente le società che hanno progetti concreti, non ipotetici o sbandierati al vento per motivi pubblicitari.... chi non è in regola non deve avere deroghe... tanto si sa come va a finire. Le fidejussioni devono essere reali, non emesse da banche compiacenti o fantomatiche società finanziarie.

Se questo fosse messo in pratica, io non avrei dubbi su quale sarebbe il campionato di competenza di questa società, di questa squadra, di questa tifoseria.....

Anzi, visto anche il credito che vantiamo verso la giustizia sportiva.... pretenderei il doppio salto..... ma è chiedere giustizia e' troppo.

Commento 7 - Inviato da: Moderato, il 17/06/2012 alle 20:38

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Bravo Mino concordo in pieno!!

Commento 8 - Inviato da: alti60, il 18/06/2012 alle 13:10

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Bello Bello ora aspettiamo le decisioni della lega(ma col c.u.l.o che sà noialtri di dubbi ne ho parecchi) e poi tutti al campo alla battaglia alle armi.... Forza Arezzo

Commento 9 - Inviato da: aloee, il 18/06/2012 alle 23:15

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o jerry falla finita hai sfracassato i coglioni  con tutti queste leccate di culo.. così stai facendo risultare antipatica questa società!! ad arezzo non siamo tutti scemi sappiamo giudicare da soli quando uno opera bene e quando no... maestro di vita poi non può essere chi ammette  di aver partecipato ad una combine!! 

Commento 10 - Inviato da: aloee, il 19/06/2012 alle 13:11

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patteggiare signifiica ammettere la colpa! ahhhhhhhhhhh non ha voluto fare i nomi...complimenti ... certo che ero presente e non per vantarmi ma dal 1982  mi vedo la media di 30 partite l'anno...quindi prima di parlare con me sciacquati la bocca ..così si dice ad arezzo ...ma sei d'arezzo te<?????