La Pianese ha stupito tutti con un inizio di stagione quasi perfetto: dieci vittorie, due pareggi e una sola sconfitta. E il suo allenatore ha un rapporto d’affetto con il tecnico amaranto nato vent’anni fa: “Paolo è un mister straordinario, gli devo molto: mi spiace solo averlo conosciuto quando ero già sopra la trentina. Gli ho rubato l’amore per il calcio offensivo e il modulo che uso oggi, il 343, è lo stesso con cui vincemmo due campionati a Massa. Domenica affronteremo l’Arezzo con la mentalità di sempre: aggressione alta e gioco d’attacco. Per vincere i campionati bisogna segnare tanti gol”

“Con lui ho vinto due campionati consecutivi a Massa, segnando tanti gol ad un’età avanzata. Mi è sempre piaciuto il modo di giocare di Indiani, conosce bene la tattica e sa far crescere i giovani. Avrebbe meritato di più in carriera”.

Così Vitaliano Bonuccelli nel 2015 parlava di Paolo Indiani in un’intervista al Tirreno. Quel che è certo è che nessuno dei due poteva immaginarsi di ritrovarsi di fronte (a distanza di qualche anno) in una sfida di tale importanza come quella di domenica. Da una parte l’ex bomber di razza che oggi guarda tutti dall’alto in serie D, dall’altra il “maestro” di tanti allenatori, che di promozioni ne ha ottenute ben nove e che ora ha il compito più difficile di tutti: riportare l’Arezzo in serie C, con la spinta (e il peso) dei favori del pronostico.

Domenica ci sarà lo scontro diretto con l’Arezzo. Si aspettava di essere davanti a tutti alla vigilia?

Se penso da dove siamo partiti e che da domenica siamo in testa con 5 punti di vantaggio sulla seconda, ovviamente non lo avrei mai detto. Però siamo una squadra vera, composta da ragazzi che mi seguono e che credono in quello che fanno, siamo sereni e ad oggi posso dire di meritare la classifica che abbiamo perché nessuno ci ha mai regalato nulla. Il 5 agosto abbiamo iniziato la preparazione, fino ad alcuni giorni prima nemmeno sapevamo se avremmo mai partecipato a questo campionato… Alcuni mesi dopo posso dire di essere in una realtà bella, professionale, e che stiamo centrando l’obiettivo che ci eravamo posti: rendere vivo e avvincente questo campionato. Lo stiamo facendo molto bene e dobbiamo continuare così, poi vedremo dove arriveremo.

Paolo Indiani, allenatore amaranto

Ritroverà il suo vecchio allenatore Paolo Indiani. Che importanza ha avuto nella sua carriera da calciatore?

Il mister mi ha allenato due anni a Massa dove vincemmo insieme il campionato, poi pure qualche mese a Pisa. Purtroppo per me l’ho conosciuto quando avevo già 35 anni: nonostante questo, con lui in panchina, ho totalizzato qualcosa come settanta partite e cinquanta o sessanta reti. Il sistema di gioco che usiamo, il 343, è lo stesso che il mister usava quando ci allenava, un modulo offensivo che lo ha sempre caratterizzato. E’ una grande persona oltre che un allenatore fuori categoria, mi ha dato tanto. Credo che se l’avessi incontrato prima, la mia carriera sarebbe stata sicuramente migliore.

Quindi possiamo dire che gli ha rubato qualcosa a livello tattico?

Vorrei pure vedere, si deve sempre cercare di imparare dai migliori. L’intensità, il giocare a tre dietro, fare un gesto tecnico e capire il perché lo si fa, ecco questi sono dettagli che ho assorbito stando con Indiani.

Si aspetta che Indiani possa cambiare qualcosa vista la vostra conoscenza, magari pure il modulo?

Conoscendolo direi di no, il mister è uno che lavora molto su uno schema e non credo che vari per l’avversario. L’Arezzo è una squadra molto aggressiva, per certi versi adottiamo lo stesso tipo di concetto in campo: noi segniamo di più, è vero, ma loro sono molto solidi dietro e hanno degli esterni molto bravi che secondo me sono il vero punto di forza. E’ difficile vederli con due punte fisiche insieme, poi magari il mister mi sorprenderà (ride). Sicuramente so cosa faremo noi, ovvero andare a prenderli alti e cercare di fargli perdere sicurezze. Ci siamo e siamo pronti a tutto.

Credete nella vittoria di questo campionato?

Ci crediamo perché siamo in testa e abbiamo qualche punto di vantaggio, il che non guasta ovviamente. In più, come ho detto, siamo primi meritatamente, nessuno ci ha regalato niente, facciamo cose giuste, ci divertiamo e corriamo tanto, è sotto gli occhi di tutti.

la Pianese di quest’anno (foto pagina fb Pianese calcio)

Anche perché in caso di vittoria lascereste l’Arezzo a meno otto.

Io la classifica la guardo, sono onesto, per cui dico che se dovessimo vincere le nostre chance aumenterebbero e di parecchio, sarebbe un ottimo vantaggio anche se poi le partite saranno comunque tantissime. Non mi nascondo e non vogliamo farlo, la partita non sarà decisiva ma da parte nostra ci sarà tutta la voglia di dare una scossa al campionato. In caso contrario ci rimetteremo sotto con il lavoro da martedì.

Che allenatore è Bonuccelli?

Sono un allenatore a cui piace vedere la propria squadra divertirsi e fare le cose giuste in campo. Le esperienze che ho fatto mi hanno dato consapevolezza, a cominciare dalla mia prima avventura in Eccellenza a Borgo San Lorenzo e quella successiva al Follonica Gavorrano dove ho ottenuto i miei primi successi e la vittoria del campionato di serie D. Ho avuto dei momenti difficili, non lo nego: Massa fu una scelta di cuore ma non ripagata, così come il ritorno a Gavorrano o l’anno alle Badesse, anche se nonostante tutto le considero esperienze al pari di quelle più fortunate. Tatticamente prediligo, e l’ho sempre pensato, la fase offensiva: il calcio è cambiato tanto da quando giocavo io, non sopporto le partite bloccate dove c’è tanta attesa e poco spettacolo. Voglio che la mia squadra si prenda dei rischi e che vada in avanti per cercare di segnare più reti possibili.

Il parere di un ex bomber: i campionati si vincono con il migliore attacco o la miglior difesa?

In questo momento e in questo girone, attaccare e segnare è fondamentale per portare i punti a casa. Lo dicono i fatti, lo scorso anno il San Donato vinse segnando a raffica, l’anno prima il Montevarchi fece lo stesso. La Pianese si basa su questo, poi i conti li faremo ovviamente alla fine.