Dal 2-0 sull’Orvietana allo 0-0 di Vercelli per dodici mesi scolpiti nella memoria e nella storia del club. Il colpaccio nel “pollaio” di Ponsacco, il 4-0 di Livorno, il 3-1 alla Pianese nello scontro diretto del 16 aprile che ha voluto dire promozione in serie C, la festa per le vie del centro, il ritorno nei professionisti con l’esordio vincente di Rimini, il 2-0 sul Perugia, il calore del pubblico: una carrellata incredibile di emozioni

ALTALENA AMARANTO

II 2023, l’anno che conduce al centenario, si apre con un bel 2-0 sull’Orvietana: sul tabellino marcatori finiscono Castiglia e Gucci, due dei migliori. Dopo un lungo periodo di stop dovuto agli infortuni, si rivede Gaddini: l’attaccante mette la firma sul colpaccio di Gavorrano con una doppietta, mentre il tris è opera di Gucci (a bersaglio per la quarta giornata di fila). L’Arezzo è lanciato ma con la Sangiovannese arriva una frenata inattesa: segna Gaddini, viene espulso Pattarello e i valdarnesi pareggiano. E’ la settimana dopo, però, che va in scena la domenica più nera di tutta la stagione: l’Arezzo, davanti a 500 tifosi, perde 2-1 a Terranuova contro l’ultima in classifica (inutile il gol di Risaliti) e le speranze di rimonta sulla Pianese sembrano compromesse. Il pubblico contesta, il presidente Manzo striglia squadra e staff, perfino Indiani è in discussione. E’ in questo periodo che il direttore Giovannini, facendo leva sulla sua esperienza, riesce a tenere compatto l’ambiente, scongiurando la deriva.

CAVALCATA TRIONFALE

La batosta di Terranuova scuote l’Arezzo. Indiani rivede alcuni princìpi di gioco, la squadra cambia atteggiamento, diventa meno bella e più concreta. Il primo scalino viene superato con la Flaminia dell’ex capitano Nofri: è un sofferto ma fondamentale 2-0 (Gaddini e Convitto). A Seravezza si attendono conferme che arrivano: Bramante e il solito Gaddini ribaltano la squadra di casa. Il 2-1 fa salire i giri del motore e la settimana seguente il Ghiviborgo viene superato di slancio con Risaliti e Gaddini, vero trascinatore del girone di ritorno. La mutazione genetica della squadra si completa il 26 febbraio nel “pollaio” di Ponsacco: campo pesantissimo, pioggia, tramontana, un freddo cane. Più che una partita è una battaglia epica e l’Arezzo la vince davanti a 200, stoici tifosi aretini, con una stoccata di Cantisani, arrivato al mercato di gennaio, in campo da pochi minuti. Brutti, sporchi e cattivi, gli amaranto ormai sono una macchina perfetta: il Città di Castello viene sconfitto di misura (Gucci), creando il clima migliore per la gara di Livorno, dove la vittoria manca dal 1975. Quella dell’Ardenza è una giornata trionfale: segna Gucci, raddoppia Castiglia, i labronici arrivano all’intervallo in nove per due cartellini rossi e nel secondo tempo ne beccano altri due da Cantisani. Finisce con un indimenticabile 4-0 e il settore ospiti in delirio. La Pianese ormai è staccata e la sensazione è che la promozione in C sia vicina come non mai. La marcia non si ferma nemmeno contro il Montespaccato, che segna per primo ma poi subisce la rimonta di Lazzarini, Convitto e Pattarello. Altra trasferta, altro pomeriggio da circoletto rosso: con il Grosseto si gioca sul neutro di Poggibonsi a porte chiuse. I gruppi della Minghelli sì presentano comunque, anche se restano fuori dall’impianto, sventolando un con la scritta “Alò”. L’Arezzo va sotto e, anche grazie ai cori che arrivano dalla strada, rovescia la partita con Gucci, l’uomo dei gol pesanti, e un rigore di Castiglia. E’ l’ottava vittoria di fila. La striscia si interrompe con l’Ostiamare al Comunale (0-0) ma conta relativamente. Siamo allo snodo decisivo del torneo, una vittoria nello scontro diretto con la Pianese vorrebbe dire serie C.

LA GRANDE FESTA

Contro la Pianese, il 16 aprile, va come deve andare. Con qualche brivido iniziale, perché i bianconeri segnano dopo due minuti e sfiorano un paio di volte il raddoppio. Come sempre nell’ultimo periodo, l’Arezzo combatte e reagisce: pareggia con Risaliti, raddoppia con un autogol di Pinto poco prima dell’intervallo. E nella ripresa mette al sicuro la vittoria con un rigore di Castiglia. Sugli spalti ci sono 6.500 spettatori per una domenica da tenere in memoria e nel cuore. Tutta quella gente, tutte quelle bandiere, tutto quell’entusiasmo: decine di ragazzini che alzano le sciarpe al cielo e centinaia di adulti che un po’ ridono e un po’ strozzano la voce per l’emozione, un po’ cantano e un po’ si asciugano gli occhi lucidi, un po’ pregustano il domani e un po’ immalinconiscono per quanto tempo è passato dalla prima volta allo stadio. E’ festa in campo con i cori, gli applausi, le foto ricordo. E’ festa per le vie del centro, con i giocatori che sfilano sopra un furgone insieme ai tifosi, in mezzo ad ali di folla. E’ “solo” serie D ma l’emozione non ha voce e non ha categorie. Bandiere al vento, l’Arezzo è ritornato!

IN ALTO LA COPPA

La sbornia di felicità, di entusiasmo, di soddisfazione, è grande così e per smaltirla ci vogliono un paio di settimane. Squadra e tifosi affrontano la trasferta di Ghivizzano contro il Tau Altopascio con l’animo leggero e la testa svagata. Complici gli episodi e l’espulsione di Risaliti dopo appena un quarto d’ora, finisce con un rotondo 5-0 per i lucchesi. Ma è una sconfitta che non fa male. Come non fa male lo scivolone interno di sette giorni dopo contro il Trestina al Comunale, al termine di una gara molto più combattuta della precedente. Al fischio finale, l’Arezzo viene premiato dalla Lega Nazionale Dilettanti con la Coppa per la promozione in serie C e va in scena un altro bagno di folla: allo stadio, con le foto celebrative davanti alla sud, e poi in piazza della Libertà, dove i protagonisti della stagione sfilano sul palco tra gli applausi di centinaia di tifosi. Poco prima dirigenza, staff e calciatori erano stati ricevuti dalle autorità in consiglio comunale, a suggello di una vittoria condivisa con tutta la città. L’epilogo del campionato si consuma a Poggibonsi: gli amaranto pareggiano 2-2 con i gol di Persichini e Settembrini e salutano la serie D. Si torna tra i professionisti.

LA SERIE C

L’impatto con la nuova categoria è felice. La rosa è in gran parte confermata, l’allenatore e lo staff sono gli stessi, la tifoseria risponde con una campagna abbonamenti che va oltre le duemila tessere, un record. Gli amaranto all’esordio sbancano Rimini 2-1 (gol di Gucci e Iori), a poche ore dalla Giostra del Saracino dedicata all’Arezzo che vincerà Porta Crucifera, poi perdono in casa con la Carrarese. Finisce 3-1 per gli ospiti (a segno Pattarello) ma il pubblico applaude convintamente e il giorno dopo torna sui gradoni della tribuna per la grande festa del centenario. La terza serie è ostica, equilibrata e i risultati lo testimoniano. L’Arezzo gioca bene ma ci lascia le penne a Pescara (3-2, autogol e Gucci) e non va oltre l’1-1 con l’Olbia (rigore di Guccione). Serve un colpo d’ala che arriva a Chiavari (2-1): il solito Gucci apre le marcature, Poggesi raddoppia e nel finale è sofferenza pura con un dolce epilogo. Niente bis però: il Pontedera pareggia a ridosso del novantesimo dopo il vantaggio di Mawuli.

CERCASI CONTINUITA’

A metà del girone di andata, la squadra paga dazio all’inesperienza. Contro Cesena (in casa) e Recanatese (in trasferta) si materializzano due sconfitte per 2-0 che fanno suonare un campanello d’allarme. Con la Spal ecco la reazione: Gucci con una doppietta trascina i compagni, Mawuli va di nuovo in rete e il 3-1 riporta un po’ di serenità. Dura poco però: ad Ancona finisce con uno 0-3 pesante, sanato dall’1-0 fortunoso con il Gubbio, che chiude in nove e sbaglia un rigore, parato da Borra. Una palombella di Guccione mette il sigillo sul primo successo stagionale senza reti al passivo e sette giorni dopo, quando un altro 1-0 sembra cosa fatta (diagonale chirurgico di Pattarello), la Vis Pesaro agguanta il pari in zona Cesarini. L’Arezzo è sopra i playout ma non riesce a insediarsi nella parte sinistra della classifica.

UN BUON FINALE

Come in un thriller, il campionato riserva ogni volta un finale a sorpresa. Con il Pineto va clamorosamente male (1-2 in casa nonostante Gucci), a Fermo va bene (3-2 nella giornata di gloria del triplettista Guccione), ad Alessandria con la Juventus Next Gen va male di nuovo (0-1) e con la Lucchese bisogna accontentarsi dell’1-1 in virtù del gol di Pattarello nei minuti conclusivi. La trasferta di Sassari contro una lanciatissima Torres si apre nel modo peggiore (0-2 e rosso per Foglia) ma l’Arezzo non molla, accorcia con Gaddini e agguanta il pari con Gucci. Fatali, di nuovo, gli ultimi giri di lancette: è un 3-2 che brucia e c’è il Perugia alle porte. Il successo nel derby manca dal 2008 e, come con il Livorno, il tabù viene sfatato. Risaliti apre le marcature davanti a oltre 5mila spettatori, Gucci si toglie lo sfizio di mettere in ghiaccio la gara con un tocco facile facile sotto misura. E’ una gran bella serata, cui fa seguito lo 0-0 di Vercelli contro il Sestri Levante. L’andata si chiude a metà graduatoria, a 23 punti, e forse è un segno del destino in un 2023 cui resteranno legati il ricordo del centenario e di una promozione che ha riavvicinato società, città e tifosi.