Guccione ha appena calciato la punizione del gol a Carrara

Le pennellate di Neri contro il Perugia e di De Stefanis all’Olimpico di Roma, quelle di Antonioli e Gelsi, dei brasiliani Bondi e Togni, di Erpen e Tremolada, di Grossi e Moscardelli. L’Arezzo negli anni ha avuto diversi cecchini di talento ma non uno stoccatore seriale, in grado di segnare con continuità scavalcando la barriera. Il fantasista amaranto, a segno già due volte, può ritagliarsi un posto d’onore nella memoria dei tifosi

Parabola morbida sopra la barriera e traiettoria che va a terminare all’incrocio dei pali, dove le mani del portiere non arrivano. La punizione calciata direttamente in gol è un gesto tecnico tra i più apprezzati da che calcio è calcio. E Filippo Guccione sta dimostrando di essere un maestro dei piazzati: sono parabole velenose quelle che spedisce in area dalla bandierina e sono già 2 i gol segnati su palla ferma. Il primo lo mise dentro sul campo della Fermana da posizione molto defilata, il secondo l’altra sera a Carrara con un sinistro micidiale.

Vederlo all’opera mentre posiziona il pallone a terra appaga il senso estetico e alimenta le aspettative per il tiro che verrà. Soprattutto, se continuerà a togliere il ragno dal sette della porta, si ritaglierà un posto di rilievo nella storia amaranto, che ha avuto sì dei cecchini di talento ma non uno stoccatore seriale. Ovviamente, il riferimento è alla punizione a foglia morta e non alla soluzione di potenza, che invece ha fatto registrare interpreti più numerosi, l’ultimo dei quali è stato Cutolo.

Andando a ritroso con la memoria, torna alla mente la pennellata di Neri contro il Perugia. Era il 2 gennaio 1983 e la partita finì 1-1: Menchino la infilò in rete davanti alla curva Giotto. Non da meno il destro liftato di De Stefanis all’Olimpico di Roma: 17 maggio 1987, 1-0 e colpaccio amaranto in casa della Lazio. Il gol (bellissimo) di Calonaci alla Pro Livorno, datato 9 ottobre 1988, è ricordato solo dai pochi che erano allo stadio quel giorno, così come i due palloni che Giacobbo spedì in fondo al sacco contro il Varese e nella trasferta di Como nella stagione 1998/99.

Meritano la menzione l’ispiratissimo Antonioli del campionato 99/00 e il carismatico Gelsi che infilzò il Prato il 7 settembre 2003. Più nota, anche grazie alle televisioni, la prodezza del brasiliano Bondi al San Paolo: si giocò a porte chiuse e contro il Napoli finì 2-2. Era il 18 febbraio 2007. Aveva il compasso nel piede pure il brasiliano Togni: suo il gol vittoria a Castellammare di Stabia il 2 settembre dello stesso anno e sua un’altra perla balistica al Comunale contro il Foligno il 28 febbraio 2010.

Venendo all’epoca più recente, sono presenti nella lista il gol di Pucci nel big match di serie D contro il Pontedera, perso 2-4 l’11 dicembre 2011; il gioiello di Erpen, che aveva il piedino delicato, sul campo della Pro Patria nell’annata 2014/15; la stoccata di Tremolada a L’Aquila il 24 gennaio 2016; i tracciati chirurgici di Grossi a Carrara e a Pistoia nella serie C 2016/17; la perfetta esecuzione di Moscardelli al Pontedera del 4 aprile 2017.

E siamo arrivati a Guccione, che con un girone di ritorno davanti può issarsi al comando della speciale classifica e rispolverare il fascino della “foglia morta” che, nonostante tutto, non passa di moda dai tempi di Mariolino Corso.