Il difensore ha raccontato in un’intervista al Corriere di Romagna le sue due stagioni in biancorosso, chiuse con una separazione inattesa: “Ho grandi ricordi e ho lasciato tanti amici. Però i matrimoni si fanno in due e con l’Arezzo vogliamo allungare il momento positivo”
Domenica sarà uno degli ex della partita con il Rimini, esattamente come Emanuele Troise. Ma se il mister è rimasto in biancorosso soltanto sette mesi, Nicolò Gigli ci ha giocato due stagioni. I ricordi sono tanti e molto freschi, come ha ammesso lo stesso difensore nell’intervista rilasciata al Corriere di Romagna.
“Di cose belle da raccontare ce ne sono tante – ha detto. Quando sono arrivato conoscevo Rimini come la conoscono milioni di persone: sole, spiaggia e divertimento. Invece ho scoperto anche una città splendida con persone meravigliose. Mi è entrata nel cuore e l’ho sentita mia fin da subito. Mi ha dato tanto dal punto di vista calcistico ma soprattutto dal punto di vista umano. Fuori dal campo ho lasciato tantissimi amici e lì è nato mio figlio Mathias, quindi Rimini avrà sempre un pezzo del mio cuore”.
Gigli ha ricordato i due campionati disputati con i romagnoli: “Il primo anno ho messo insieme 17 presenze complessive con un gol decisivo a Montevarchi, il secondo sono state 39 con 4 gol e un assist. Nell’estate 2023 intorno alla squadra c’era tanto scetticismo, poi però sono arrivati mister Troise e il portiere Colombi e le cose hanno iniziato a prendere un’altra piega. Troise ci ha dato equilibrio, Colombi grande sicurezza. Meritavamo la finale di Coppa Italia e nei playoff a Perugia siamo stati sfortunati”.
Infine una battuta sull’addio che si è consumato in estate: “Ho sperato fino all’ultimo che si trovasse un compromesso con la società. Se fosse stato per me sarei rimasto a vita ma i matrimoni si fanno in due. Domenica mi farà un certo effetto affrontare il Rimini però poi darò tutto per l’Arezzo com’è giusto che sia. Siamo in un buon momento e vogliamo continuare su questa strada”.