Le amaranto si sono classificate decime con 40 punti. Il direttore sportivo Giacomo Rossi ha esaminato la stagione a 360 gradi: “Bene con le grandi, male con le avversarie di bassa classifica. Potevamo arrivare tra le prime otto e l’allenatrice, in certi momenti, avrebbe dovuto motivare maggiormente la squadra. Ma in generale abbiamo centrato gli obiettivi. Cucciniello direttore generale ci sarà di grande aiuto, per il futuro serve un mix di esperienza gioventù”
Lo scorso weekend si è chiuso ufficialmente il campionato di serie B femminile, con Ternana, Parma e Genoa che hanno centrato la promozione. Le amaranto di Ilaria Leoni hanno terminato al decimo posto con 40 punti, in una stagione che le ha viste disputare grandissime prestazioni contro le squadre di vertice e inciampare contro compagini sulla carta abbordabili. Adesso, oltre a recuperare energie, è tempo di analizzare l’annata appena conclusa e progettare quella che verrà. Ne abbiamo parlato con Giacomo Rossi, direttore sportivo dell’ACF che ne ha approfittato per esprimere la sua opinione su che cosa abbia funzionato e cosa occorre rivedere in ottica futura.
Decima posizione in classifica con 40 punti: alla luce di questo, ma non solo, gli obiettivi prefissati a inizio stagione sono stati rispettati?
“Sono stati rispettati in parte. Credo che questa squadra avrebbe potuto arrivare tranquillamente tra le prime otto, soprattutto sopra alcune squadre che, a fine campionato, hanno più punti di noi. Penso che questo sia dovuto alle sconfitte con squadre di bassa classifica, una logica conseguenza per una squadra che con le forti rende al massimo e con le meno forti non riesce a trovare le motivazioni giuste per portare a casa il risultato. Sarebbe stato meglio ottenere qualche risultato in meno con le forti ma avere una migliore continuità con le squadre di bassa classifica. Abbiamo buttato via 12 punti con le ultime cinque del girone. E’ un rammarico, in quanto con metà di questi punti avremmo raggiunto l’ottava posizione, piazzamento a cui per me poteva ambire questa squadra”
In ogni caso, avete realizzato il record di punti in serie B da quando sussiste la nuova formula. Immagino questa sia una bella soddisfazione per la società.
“E’ un gran bel risultato sotto la gestione Anselmi. Ad ogni modo, questo record era già stato realizzato otto anni fa, con l’Arezzo della presidente Tavanti che nel campionato di serie B a tre gironi arrivò secondo in classifica dietro al Florenza San Gimignano. Con questa nuova formula che rende il campionato più difficile, il record acquisisce valore soprattutto in ottica di una crescita costante che la squadra sta mostrando anno dopo anno”

Da parte delle giocatrici che erano presenti nelle passate stagioni, ha visto dei passi in avanti dal punto di vista del gioco e caratteriale?
“Penso che si stia consolidando la nostra tranquillità nel disputare questo campionato. La crescita testimonia che siamo adeguati nel disputarlo al meglio. Credo che le ragazze siano maturate soprattutto riguardo questa convinzione. Il primo e il secondo anno avevamo più timori, mentre questo terzo anno è stato in generale più tranquillo. La stessa tranquillità però si è rivelata un’arma a doppio taglio, in quanto non ci ha permesso di fare risultati con squadre meno blasonate e più chiuse come ho ribadito in precedenza”
Le nuove arrivate invece si sono integrate bene?
“Ho visto un bel gruppo, che in campo era molto unito. Quando abbiamo giocato da squadra abbiamo ottenuto delle belle soddisfazioni. Siamo l’unica squadra ad aver battuto la Ternana e abbiamo dominato in casa contro il Bologna, una delle formazioni più forti del girone. Queste prestazioni fanno pensare a un gruppo squadra che aveva un obiettivo in comune”
Siete soddisfatti del lavoro svolto da Ilaria Leoni?
“Siamo soddisfatti. Quando però si parla di risultati mancati con le più piccole, non posso non pensare che un’allenatrice, in determinati momenti, avrebbe dovuto motivare maggiormente la squadra. In ogni caso, alla fine siamo in linea con ciò che ci aspettavamo”
Avete avuto qualche altro tipo di difficoltà in questa stagione?
“Potrei dire gli infortuni, anche se in questo ambiente sono una componente molto presente. Il Bologna ne ha avuti tredici, così come tante altre squadre del girone. Gli acciacchi non mancano: il femminile ha questa caratteristica, dobbiamo accettarla. Per fortuna non abbiamo avuto infortuni gravi, se non a inizio stagione con tre crociati, due in Primavera e uno in prima squadra. Questo mi solleva, in quanto le casistiche in giro sono anche più elevate”

Per quanto riguarda l’aspetto manageriale: dopo la nomina di Cucciniello, cosa cambia e quali saranno le prossime sfide che dovrete affrontare?
“Roberto Cucciniello era già con noi come team manager, adesso con il suo nuovo ruolo ci aiuterà a crescere e soprattutto mi solleverà da alcune responsabilità che mi impedivano di fare meglio la parte riguardante il campo. E’ importante che la squadra abbia un direttore sportivo presente, già a partire dagli allenamenti per vedere ciò che viene fatto. Un ds deve anche seguire lo staff, aspetto che quest’anno è mancato, in quanto dovevo curare da vicino la parte burocratica e organizzativa. Questo ruolo dalla prossima stagione verrà ricoperto da Cucciniello, che è stato bravissimo come team manager alla guida della prima squadra. Sono contento, io mi concentrerò più sulla parte sportiva e spero che in questo modo l’organizzazione generale ne tragga beneficio”
Quindi state già progettando la nuova stagione?
“Assolutamente. Stiamo cercando di migliorarci, puntando a giovani interessanti. Mi piace l’idea di lanciare nel calcio che conta calciatrici che meritano più spazio. Siamo concentrati su ragazze italiane, in quanto il campionato Primavera è di alto livello: quest’anno ho visto ottimi gruppi organizzati che giocano un bel calcio in cui sono presenti tante ragazze che in serie B possono fare bene. Si tratta di mettere esperienza, gioventù e motivazioni in un gruppo che possa raggiungere obiettivi maggiori nella prossima stagione”
Ci saranno più conferme o più cambiamenti?
“Questo dipende molto dalle ragazze. Dipende dall’approccio che avranno quando organizzeremo i vari incontri, ma anche dalle richieste che avranno da categorie superiori, aspetto che noi non potremo di certo limitare. La permanenza o meno di una calciatrice dipende da tanti incastri che ancora non possiamo prevedere”