Luca Castiglia, metronomo di centrocampo

Domani al Comunale arriva il Terranuova Traiana. Indiani ha sottolineato in conferenza stampa l’importanza dell’undici titolare ma anche (soprattutto) delle cinque sostituzioni, già decisive nei primi turni di campionato. Amaranto a caccia del quarto successo di fila

Aggredire la partita. Il mantra di Paolo Indiani viene rispolverato in ogni vigilia per sottolineare che l’Arezzo è stato costruito e plasmato secondo alcuni saldi princìpi. Aggredire è un verbo che va declinato in più accezioni, tecnica innanzitutto. L’allenatore vuole una squadra che tenga il pallone, che attacchi con costanza e si guadagni il possesso dentro la metà campo avversaria, pressando senza indugi quando il pallone va riconquistato. Poi c’è l’aspetto atletico, che secondo Indiani conta come la qualità dei calciatori, come l’organizzazione tattica, se non di più. E aggredire allora significa correre tanto, correre bene, cosa che all’Arezzo in queste prime tre giornate è riuscita alla perfezione.

“I ragazzi, quando hanno firmato con noi, sapevano che ci sarebbe stata concorrenza per un posto da titolare – ha detto Indiani. E sapevano che avrebbero dovuto lavorare sodo fisicamente, perché solo così le loro capacità sarebbero venute fuori. L’intensità degli allenamenti mi conforta, per questo sono sicuro che domani non sottovaluteremo la partita con il Terranuova”.

Nessuna anticipazione riguardo la formazione titolare, anche se il mister ha ribadito che “le partite si vincono in sedici” e che potrebbe tirare in aria la monetina per fugare gli ultimi dubbi: “Tanto sceglierei bene comunque”. Le cinque sostituzioni sono fondamentali e la panchina lunga amaranto ha già lasciato il segno a Orvieto, contro il Gavorrano e a Figline.

Scontata la conferma del 433, bisognerà capire se Indiani è intenzionato a concedere qualche minuto in più a Polvani, Bruni o Zona in difesa, oppure a Gaddini in attacco. Per il resto non dovrebbero esserci grandi novità.

In attacco toccherà di nuovo a Diallo, grande protagonista con la Sangiovannese: “Sapevo che dovevamo concedergli un po’ di tempo – ha detto il tecnico. Ci ha fatto vedere che sa interpretare il ruolo con tecnica e potenza fisica, può darci qualcosa in più là davanti. Ma deve continuare così. Lui e Boubacar insieme? Si può fare, anche se con un altro sistema di gioco”.

Domani è probabile un’altra ottima cornice di pubblico. Ma nonostante il clima d’entusiasmo che si respira, l’Arezzo (in cerca della quarta vittoria di fila) non snobberà il Terranuova Traiana, alla prima gara ufficiale della storia contro gli amaranto.

“Hanno fatto tre ottime partite – l’analisi di Indiani – e nello scorso turno hanno giocato alla pari con il Livorno. Sono giovani, ben messi in campo, dovremo affrontarli nel modo giusto. La spinta dei tifosi per noi non sarà mai un problema”.

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine