Numeri importanti per l’Arezzo in questo avvio di campionato, con una differenza reti di +10 che è la migliore di tutti i nove gironi. Nel 2003/04 gli amaranto conquistarono 15 punti nelle prime 5 giornate, trampolino verso la B. Il primato storico però è del 1955/56, in Promozione, con 6 successi iniziali consecutivi

L’Arezzo continua a macinare numeri importanti ed è l’unica squadra della serie D in testa alla classifica a punteggio pieno (escludendo il girone I, dove si sono giocate solo due giornate). Gli amaranto hanno anche la miglior differenza reti assoluta, un +10 frutto degli 11 gol messi a segno e dell’unica rete subìta fin qui (firmata da Marcheggiani per il Gavorrano).

Le quattro vittorie consecutive iniziali rappresentano inoltre un dato statistico di portata storica. In serie D non era mai successo (il record era dell’anno scorso con due successi) e in 99 anni l’Arezzo aveva centrato un’impresa del genere solo in due circostanze.

Nella stagione 2003/04, quella che portò la squadra di Somma fino alla serie B, la squadra inanellò 15 punti nei primi 5 turni di campionato, superando nell’ordine Cittadella, Prato, Pavia, Spezia e Pistoiese, per poi perdere al Comunale contro il Cesena.

Nel 1955/56, invece, gli amaranto di mister Andrei stravinsero la Promozione anche grazie a un inizio di campionato scoppiettante, con 6 vittorie di fila ai danni di Pro Firenze, Galluzzo, Pontassieve, Antella, Vaianese e Fortis Juventus. Fu un’annata di gloria quella: 28 vittorie, un pari e una sola sconfitta in 30 giornate, 90 gol segnati e 14 subìti. Alcuni record sono tutt’ora imbattuti: 15 vittorie consecutive, 7 vittorie di fila in trasferta. Altri tempi, altro calcio.

Domenica a Civita Castellana, quindi, l’Arezzo potrebbe scrivere un’altra pagina di rilievo. Di fronte ci sarà un ex particolare, quel Federico Nofri che è stato il capitano dell’unica promozione conquistata dalla serie D, nel 1995/96. Gli amaranto di Cosmi, a proposito di strisce positive, ne firmarono una da cinque successi filati, avviata per un curioso scherzo del destino in casa dell’Impruneta di Paolo Indiani e poi proseguita contro Sansepolcro, Gubbio, Osimana e Chianciano.