Indiani vuole allungare il passo in classifica. Ko Risaliti (l’unico a segno finora da palla ferma), dentro Polvani, ballottaggio Poggesi-Zona. Collacchioni pensa al 352 con Neri e Lo Faso in attacco. Circa 4mila gli spettatori previsti
C’è un’attesa febbrile per il derby con il Livorno, ben al di là delle aspettative. Che fosse la partita più sentita dell’anno, si sapeva. Che cadesse in un momento buono, con l’Arezzo primo in classifica, anche. Ma la prevendita dei biglietti dice che nell’ambiente serpeggia una fibrillazione spasmodica, una fame di calcio che covava sotto la cenere e che sta venendo fuori in modo prepotente.
Paolo Indiani ha detto fin dall’inizio che sarebbe stata una settimana normale per lui e per la squadra. E stamani in conferenza stampa l’ha ribadito. Ma è impossibile non annusare l’aria frizzantina che si respira già adesso intorno allo stadio, figurarsi domani con 4mila persone dentro.
“Ci sarà una grande cornice di pubblico e ne siamo orgogliosi – ha spiegato il mister. Ma questo non condizionerà la nostra prestazione. Se succedesse, vorrebbe dire che non siamo all’altezza di vincere il campionato e invece sono convinto del contrario”.
E’ chiaro che, considerando la categoria e il blasone degli altri avversari, il derby fa storia a sé. Però, al di là del colpo d’occhio sugli spalti, poi si deciderà tutto in mezzo al campo, mescolando tecnica, tattica e lucidità di testa. Il Livorno ha vissuto giorni di fuoco: il tecnico Collacchioni è stato esonerato, poi richiamato 24 ore dopo con la squadra schierata al suo fianco. Potrebbe presentarsi al Comunale con il 352, modulo più coperto in funzione di una prestazione d’orgoglio, pragmatica, difendendo ogni spazio a denti stretti perché le prime 9 giornate hanno insegnato che l’Arezzo, più che con il palleggio, si mette in difficoltà serrando i ranghi e colpendo di rimessa.
Rodriguez in attacco è acciaccato, Vantaggiato non convince fino in fondo, dunque potrebbe toccare a Neri e Lo Faso, con capitan Luci in regia a dettare i tempi e tre difensori davanti a Fogli. Il Livorno finora ha perso tre volte, comprese le ultime due gare in trasferta, e davanti non segna granché. Ma in organico ha gente d’esperienza che certe sfide le ha vissute spesso. E i 600 in arrivo dal Tirreno confidano proprio nel colpo di coda.
Indiani ha meno problemi. Ne ha vinte 7 su 9, ha la miglior difesa d’Italia con 2 reti al passivo e una squadra che gioca a memoria con il 433 a ritmi sempre alti. Risaliti si è fatto male nell’allenamento di venerdì e non ci sarà: non è un forfait banale, perché l’Arezzo perde l’unico giocatore capace finora di segnare da palla ferma. Ma le alternative non mancano, a cominciare da Polvani che lo rimpiazzerà.
Stavolta si profilano pochi cambiamenti in formazione: i ballottaggi riguardano Poggesi e Zona per il ruolo di terzino sinistro e Bramante che potrebbe insidiare Convitto o Pattarello nel tridente d’attacco. Per il resto giocheranno gli stessi di Città di Castello, dove l’Arezzo ha superato alla grande il primo, vero ostacolo stagionale, facendo leva anche sul ritrovato feeling con il gol di Diallo, al quale adesso tutti chiedono la continuità sotto porta che gli è mancata sino a oggi.
Domani si giocherà una bella partita. E per partecipazione dei tifosi, qualità dei singoli, blasone dei club, tutto sembrerà fuorché serie D.