In quell’estate in cui tutti si tiravano in disparte, lui fece un passo avanti, mise qualche centinaio di migliaia di euro sul tavolo e garantì un futuro alla società. Tra i suoi meriti c’è anche quello di aver portato per la prima volta un comitato di azionariato popolare, Orgoglio Amaranto, all’interno del club. “Sono un tifoso e quell’esperienza è un vanto che porterò sempre con me”

E’ stato il presidente della seconda rinascita amaranto dopo che Piero Mancini aveva chiuso la baracca. Nell’estate del 2010, quando l’Arezzo non lo voleva nessuno, lui fece un passo avanti, mise qualche centinaio di migliaia di euro sul tavolo e garantì un futuro alla società. Non illuse la tifoseria, non fece promesse a vuoto, chiarì fin dall’inizio che il suo sarebbe stato un ruolo di traghettatore, che appena possibile avrebbe passato la mano a imprenditori più solidi. E così andò, con Genesio Severini che ne prese il testimone nell’autunno.

Marco Massetti è tutt’oggi uno dei personaggi più apprezzati e benvoluti della storia recente amaranto. I risultati sul campo della sua gestione non furono quelli sperati, anche perché la squadra partì tardissimo per la preparazione e con un organico di qualità non eccelsa. Le cose migliorarono con la nuova proprietà, che mise a segno alcuni colpi di mercato (Pecorari, Speranza, Raso) e affidò la panchina a Maurizio Coppola, il quale a maggio sfiorò addirittura i playoff.

Tra i tanti meriti di Massetti c’è anche quello di aver portato per la prima volta un comitato di azionariato popolare all’interno del club. Orgoglio Amaranto, nato proprio in quell’estate cruciale, acquisì il 2% delle quote e aprì un’epoca nuova nel rapporto tra tifosi e proprietà.

“Mi chiedono spesso, e me lo chiedo anch’io, se rifarei la scelta di diventare presidente – ha raccontato Massetti ad Amaranto Social Club. La mia risposta è no e sì. No perché mi auguro che in futuro non si ricreino più le circostanze che richiesero il mio intervento. Sì perché di quell’esperienza, nonostante sia stata breve e con tante difficoltà, ho un ricordo molto bello. Sono da sempre un tifoso dell’Arezzo e averne assunto la presidenza è un vanto che porterò sempre con me”.