Paolo Indiani, allenatore dell'Arezzo

Gli amaranto hanno riconquistato il primo posto dopo tre mesi e mezzo di inseguimento. E adesso, con 11 giornate davanti, devono alzare gli standard delle prestazioni per non rimetterlo in discussione. Indiani in cerca della continuità di vittorie che è sempre mancata dopo il filotto di inizio stagione

Cercasi continuità, ora o mai più. La riconquista della leadership in classifica ha riportato fiducia nell’Arezzo, coronando un inseguimento che durava da tre mesi e mezzo. Sorpassati dalla Pianese nel giorno in cui Castiglia acciuffò il Montespaccato in zona Cesarini, gli amaranto sono rimasti dietro per tutto questo tempo, facendo l’aggancio in vetta dopo il colpaccio di Gavorrano e riperdendo terreno subito dopo (un punto appena fra Sangiovannese e Terranuova). Il resto è storia recente, con il gol di Gaddini a Seravezza che ha aperto un capitolo nuovo del campionato.

A 11 turni dal termine potrebbe trattarsi di uno snodo decisivo, anche se l’esperienza e il trend stagionale impongono di andarci con i piedi di piombo. Un girone fa l’Arezzo, dopo le prime 6 giornate, era a punteggio pieno a quota 18 (13 gol fatti, uno subìto). Oggi ha raccolto 13 punti, segnando 11 reti e beccandone 5. Il saldo è negativo riguardo tutte le voci ma non tiene conto del vento alle spalle che è tornato a soffiare dopo l’ultima domenica.

E’ chiaro che serve uno strappo per dilatare il vantaggio. Fatta eccezione per la striscia iniziale, la squadra ha sempre alternato risultati più o meno convincenti. All’andata, addirittura, dopo il filotto d’avvio non ha più vinto due partite consecutive. Qualcosa sembrava migliorato a cavallo della sosta di fine anno (tre successi contro Poggibonsi, Orvietana e Gavorrano), ma poi le valdarnesi di provincia hanno frenato l’ascesa.

E’ un torneo equilibrato per tutti, lo dimostrano gli exploit delle formazioni di bassa classifica nell’ultimo periodo. Ma per salire di categoria occorre alzare i giri e gli standard delle prestazioni, perché poi i risultati verrebbero in automatico. E’ questo l’esame che attende l’Arezzo, primo sì ma con un margine troppo risicato per mollare la presa. Il Ghiviborgo, dopodomani, dirà se c’è stato il salto di qualità. Se il gruppo ha trovato la stabilità necessaria per affrontare tutte le gare con lo stesso piglio. E se si può pensare veramente a un rush finale da grande squadra o se, al contrario, il primo posto potrebbe restare in bilico fino al 7 maggio.