i biancorossi del Città di Castello (foto pagina fb)

I biancorossi, partiti per recitare un ruolo da protagonisti, sono scivolati a un punto dalla zona playout e dieci giorni fa hanno avvicendato Alessandria con Machi in panchina. Reduce da tre ko consecutivi, la squadra è in cerca di risultati pesanti. Domani mancheranno Nannelli e l’ex Calderini, in dubbio Grassi, Brunetti e Massai. Probabile 433 con Gorini e Doratiotto da tenere d’occhio

CAMBIO IN PANCHINA – Turno casalingo per gli amaranto che domani al Comunale affronteranno il Città di Castello. Gli umbri con 30 punti occupano la dodicesima posizione appaiati a Tau e Ostiamare. In panchina dal 21 febbraio siede Gualtiero Machi, che ha sostituito l’esonerato Antonio Alessandria. Classe ‘71, tifernate doc, fino al termine della scorsa stagione è stato alla guida del Tiferno Lerchi, di cui era stato bandiera da giocatore, società dalla quale, nello scorso maggio, è nata l’attuale “Ac Città di Castello”. Machi si era messo in luce nonostante fosse alla prima esperienza tra i “grandi”, grazie a un calcio propositivo, fatto di possesso palla e giocate a terra, ma anche di aggressione all’avversario e pressing alto. La società presieduta da Paolo Cangi, che all’interno del Cda vede l’ex patron amaranto Piero Mancini, ha scelto Machi perché ben conosceva il gruppo (diversi giocatori erano con lui la scorsa stagione), l’ambiente e per la sua autorità e il suo carisma.

MERCATO D’INVERNO – I biturgensi nel mercato invernale hanno chiuso diverse operazioni, ingaggiando soprattutto giovani. Sono arrivati in biancorosso i portieri Guerri (’01 svincolato, lo scorso anno al Tiferno) e Genovese (’03 Bentivoglio Calcio), il terzino Rossitto (’03 Clivense), figlio di Fabio ex centrocampista di Fiorentina e Udinese, il centrocampista Trovato (Castrovillari) e l’attaccante italo-albanese Erik Troqe (’02) arrivato dal KF Tërbuni, seconda divisione albanese. Hanno lasciato il club Aluigi, Sannia, Paparusso, Pauselli e Meneses.

PERIODO NERO – Tornando al calcio giocato, la formazione umbra è una delle delusioni più grandi di questo campionato, visto che si era presentata con la velleità di far bene e di essere tra i protagonisti del campionato, come dichiarato più volte da Mancini in fase di presentazione, ma che adesso si trova solo ad una lunghezza di vantaggio dai play-out. L’esordio in panchina di Machi non ha dato i frutti sperati: la squadra è incappata subito in una pesante batosta casalinga contro il Tau (1-3). Il Castello arriverà al Comunale reduce da ben tre sconfitte consecutive, con un solo punto guadagnato nel mese di febbraio, grazie al pari ottenuto a Ponsacco (0-0).

PREGI E DIFETTI – Il Castello subisce tanto, (ben 36 reti al passivo, seconda difesa più battuta al pari dell’Orvietana), soffre i palloni aerei, le situazioni da palla inattiva, le incursioni sugli esterni e gioca con la linea difensiva alta, lasciando però spazi invitanti dietro i due centrali. Il reparto arretrato va in difficoltà inoltre se preso in velocità e se i difensori vengono portati fuori dalla linea, con i terzini maggiormente a loro agio in fase di spinta, che si trovano in affanno se puntati con continuità. L’attacco invece ha numeri tutto sommato buoni, 29 reti all’attivo, ma si poggia tanto sul grande ex Elio Calderini, che però sarà assente causa squalifica: un problema in più per Machi, che deve fare i conti anche con l’infermeria. Il portiere Nannelli è out, il baby Grassi è in dubbio, mentre potrebbero recuperare due pedine fondamentali come il centrale difensivo Brunetti, giocatore che porta fisicità ed esperienza, e il centrocampista Massai, uno che ha buoni piedi e discreta qualità per la categoria.

duello Gorini-Settembrini nel match di andata

MODULO E FORMAZIONE – Domenica il Città di Castello dovrebbe schierarsi con il 433, con qualche dubbio di formazione per mister Machi. In porta Genovese (’03), recuperato dopo il brutto scontro di domenica che lo aveva costretto a lasciare il campo con l’ambulanza. Difesa con a destra Mosti (una stagione e mezza in amaranto) e sull’out opposto, se recupera, Grassi (’04), che influenzerà la scelta sugli altri under, altrimenti spazio a Rossitto (’03), centralmente Mariucci (’01) e uno tra Tersini e Brunetti. In mediana Gorini, Trovato e Massai se disponibile, altrimenti il 2004 Mezzasoma o Buono. In avanti Fodè Sylla, Pupo Posada (’03), che dovrebbe ritrovare una maglia da titolare, e come terminale Doratiotto.

GIOCATORI TOP – I giocatori da tenere in maggiore considerazione sono Giacomo Gorini e Riccardo Doratiotto. Il primo è un classe ’89, originario di Sansepolcro, squadra con la quale è cresciuto e poi mosso i primi passi tra i “grandi”. Centrocampista sia di lotta che di governo, esperto, può agire da play e da metodista, sempre comunque davanti alla difesa. Buona struttura fisica, discreto a livello tecnico, con apprezzabili geometrie per la categoria. Doratiotto invece è un classe ’99 originario di Sestu, comune dell’area metropolitana di Cagliari, con cui ha esordito da titolare in A nel febbraio 2019 contro la Samp. E’ un attaccante che ha vissuto il finale della scorsa stagione in amaranto, fermato però da qualche acciacco di troppo. Nato come seconda punta, oggi è in grado di ricoprire tutti i ruoli sul fronte d’attacco, pur non altissimo (un metro e 78) viene utilizzato in biancorosso da centravanti. Lottatore, buona tecnica, discreta resistenza fisica, bravo nel dribbling, a oggi autore di 4 reti in campionato.

PRECEDENTI – All’andata i ragazzi di Indiani si imposero con un perentorio 2-0 (Diallo e Convitto), mentre lo scorso anno al Comunale tra Arezzo e Tiferno finì 2-1 per la squadra allora guidata da Mariotti, grazie alle reti di Calderini e Cutolo e gol ospite firmato da Tersini.