La condizione fisica della squadra si è sempre mantenuta costante in questa stagione ed è una delle armi che si sono rivelate decisive per conquistare la vetta della classifica. Il preparatore atletico ha raccontato ad Amaranto Social Club i retroscena di un campionato in cui il traguardo è sempre più vicino: “Sono aretino, sono un tifoso da quando ero piccolo, vincere con questi colori sarebbe la soddisfazione più grande”

A nemmeno 50 anni, Maurizio Pecorari potrebbe mettere la firma su un’altra impresa epocale dell’Arezzo. Dopo aver combattuto e vinto sul campo la “battaglia totale”, il prof vede da vicino il traguardo di una promozione in serie C che varrebbe oro.

Ex difensore dai piedi ruvidi e dal grande temperamento, ha trasformato la sua passione in un lavoro. Il calcio è sempre stato qualcosa di più di uno sport da praticare a tempo perso e il cuore lo ha portato, dopo aver preso il pezzo di carta all’università, a frequentare e superare i corsi da allenatore per il patentino Uefa B. Poi è arrivato anche il diploma da preparatore atletico, con una gavetta lunga e piena di esperienza formative nelle giovanili e tra i dilettanti.

Arezzo ha rappresentato la chiusura di un cerchio, anche se le circostanze della vita e della professione lo hanno spinto, subito dopo la festa di Carrara del 5 maggio 2018, a ritrovarsi senza contratto. L’ex ds amaranto Roberto Gemmi lo chiamò al Pisa e in nerazzurro, per gli strani intrecci del destino, l’aretinissimo Pecorari ha affrontato e battuto l’Arezzo nella semifinale playoff per la B.

Nell’intervista rilasciata ad Amaranto Social Club, ha raccontato com’è nato il suo attaccamento alla squadra della città, le partite vissute fianco a fianco con il padre ai tempi in cui era un ragazzino, l’insegnamento di attività motorie agli alunni delle scuole, fino ai rapporti con Pavanel e Indiani, due allenatori dai quali ha imparato molto, e alla condizione atletica di quest’anno, uno dei segreti dell’Arezzo primo in classifica.

“Abbiamo sempre lavorato in grande sintonia – ha detto Pecorari – e si è creata subito un’intesa ottima tra noi dello staff e tra noi e i ragazzi. Per uno come me, nato e cresciuto ad Arezzo, vincere un campionato con questi colori sarebbe il massimo della soddisfazione. Ancora non abbiamo centrato l’obiettivo e in questi ultimi giorni abbiamo lavorato sodo per mantenere i giocatori al top della forma”.