Il difensore centrale sovrasta Gomes dal primo al novantesimo minuto, il centravanti firma l’1-1 con un gesto tecnico da uomo d’area. Bene Lazzarini, con due chiusure decisive alla Paolo Scotti. Castiglia cresce alla distanza e mette dentro il rigore della vittoria. Tutti sopra la sufficienza gli amaranto
Le pagelle di Grosseto-Arezzo.
TROMBINI 6.5 Solo ordinaria amministrazione, un gol incassato senza colpe e quelle braccia protese in alto, in piena area, che disinnescano diversi palloni insidiosi. Sempre sicuro.
LAZZARINI 7 Parte terzino, finisce mediano. Tutto normale per uno come lui, abituato a trovare certezze dove i comuni mortali si smarriscono. Una volta su Gomes nel primo tempo, una su Giustarini nel secondo: due chiusure con la bava alla bocca, alla Paolo Scotti. Chi ha buona memoria, sa di cosa stiamo parlando.
RISALITI 6 Il Grosseto non punge e non c’è un gran lavoro da sbrigare, così avanza spesso nell’area avversaria in cerca della stoccata giusta. Impresa che peraltro gli è riuscita in diverse occasioni. Oggi no però. Il gol biancorosso nasce da una sua lettura poco felice: si fa scavalcare dalla palla, stende Crivellaro, prende il giallo e concede la punizione dell’1-0. Diffidato, salterà l’Ostiamare.
POLVANI 7.5 Gomes non è in grande spolvero, ma è alto due metri e pesa novanta chili. Inoltre sa giocare a calcio. Eppure lui lo sovrasta di testa, nell’anticipo, sulla corsa, dal primo al novantesimo. Un leone.
ZONA 6 Dopo tante prestazioni piene di lustrini, stavolta ne tira fuori una da compitino. Rischia zero quando difende, si propone con minore efficacia quando la squadra attacca. Va bene anche così.
FOGLIA 7 Ci mette tanto fosforo, randella e muove palla con identica perseveranza. Suo l’assist per il pareggio di Gucci, con una giocata tignosa nel contrasto e illuminata nell’esecuzione. Poi abbandona per crampi (st 33′ Pretato 6 Indiani lo butta dentro nell’ultimo spezzone per giocare da terzino prima e da braccetto poi. Fa quello che deve fare per blindare il risultato).
DAMIANI 6 Battistoni lo stende due volte come il regolamento vieterebbe di fare, eppure Gallo lo grazia. Lui fa un fallo, viene ammonito e dovrà vedersi l’Ostiamare dalla tribuna. A parte questo paradosso, cuce la manovra da play senza errori né scintille (st 16′ Bianchi 6.5 Ha ragione Indiani, i giovani sono cresciuti. Il mancino ne è una delle rappresentazioni più concrete. Mette piede in campo nel momento migliore dell’Arezzo, cui contribuisce con tecnica e vigoria. Poi si adatta al ruvido finale).
CASTIGLIA 7 Il primo tempo non è granché. Solitamente governa le cose di centrocampo con grazia e leggerezza, invece stavolta resta troppo ai margini, si vede a sprazzi, entra ed esce dal match. Dopo l’intervallo prende in mano la situazione e firma il 2-1 con glaciale freddezza dal dischetto. E’ il settimo gol in campionato, roba da seconde punte o trequartisti.
CANTISANI 6.5 Terza di fila da titolare per il 19, che non tira in porta ma esibisce fondamentali di qualità. Tunnel, veroniche, finte e controfinte: il repertorio è vasto. Utile anche così (st 39′ Pericolini ng Una decina di minuti con la testa sulle spalle).
GUCCI 7.5 Che bellezza quel gol. La spallata all’avversario, il controllo di petto, il destro al fulmicotone: in un paio di secondi tutto il campionario del centravanti d’area di rigore. Mette lo zampino anche nel raddoppio. Fa reparto da solo e se la squadra lo servisse di più, chissà…
CONVITTO 6 Nel primo tempo è il più pericoloso e Nannetti gli disinnesca un paio di tentativi velenosi. Però sono due lampi, perché fa fatica ad accendersi e ad armare il suo talento. Esce a inizio ripresa (st 12′ Pattarello 7 Cambia la partita con la sua fisicità. Il menu è identico a quello di altre volte: contrasti, corpo a corpo, sgassate. Oggi c’è più condimento, con il rigore conquistato che manda in discesa la gara. Sfiora il 3-1 nel finale. Una mezz’ora di sostanza).