L’allenatore amaranto dopo la sconfitta con il Trestina: “Punteggio troppo severo, abbiamo costruito tanto ma non siamo riusciti a concretizzare. Felice di essere rimasto ad Arezzo anche per l’affetto della gente”

Più felice per la consegna della Coppa e la festa con la curva sud che amareggiato per la sconfitta con il Trestina. Paolo Indiani non ha dubbi, anche se avrebbe preferito chiudere la stagione in un’altra maniera: “Perdere non è mai bello e oggi devo dire che il 2-0 è troppo pesante per noi. Abbiamo costruito tanto ma non siamo riusciti a concretizzare. Però consideriamo tutta la situazione, aver conquistato la serie C con tre giornate d’anticipo non può diventare una colpa. Non mi ammalo certo per aver perso con Tau e Trestina. Oltretutto avevamo qualche indisponibile, Poggesi si è fatto male nel riscaldamento e Damiani è dovuto uscire per il colpo al viso dopo mezz’ora: la vera amarezza riguarda proprio lui. Adesso cercheremo di fare del nostro meglio nella poule scudetto, la società ci tiene ed è giusto così. Il coro dei tifosi? Mi ha fatto molto piacere. Loro speravano che io restassi e io speravo di rimanere qua: se non avessi sentito tutto questo affetto, forse avrei deciso diversamente”