Roberto Gemmi e Paolo Indiani

L’ex direttore sportivo amaranto, adesso al Cosenza, ha vissuto un triennio di “montagne russe” ad Arezzo, sempre con grande professionalità. Per due volte tentò di ingaggiare l’allenatore ma senza esito. Ieri il lungo conciliabolo a pochi minuti dall’inizio della partita

“Chissà come sarebbe andata a finire se il mister fosse venuto ad Arezzo…”. Roberto Gemmi sorrideva al termine dell’amichevole tra il suo Cosenza e gli amaranto, ripensando a quelle due estati in cui provò a prendere Paolo Indiani per portarlo al Comunale.

Nel 2016 fu l’allenatore a dire no perché il ciclo a Pontedera non era ancora concluso. E Gemmi allora andò su Stefano Sottili, che per tre quarti di stagione guidò la squadra fino a sognare la B, salvo poi crollare nel finale con la sconfitta al primo turno dei playoff contro la Lucchese.

Nel 2017 la trattativa si arenò sul nascere perché il presidente Mauro Ferretti siglò un accordo di collaborazione con la Sampdoria, che ad Arezzo spedì Claudio Bellucci. Quella con i blucerchiati fu una partnership opaca e articolata male: Gemmi la vide concretizzarsi sopra la propria testa, salvo poi riprendere in mano la situazione dopo un mese di campionato, quando ingaggiò Massimo Pavanel.

Il direttore era arrivato in amaranto nell’inverno del 2016, reduce dall’esperienza come capo scouting del Carpi. Fu il primo incarico operativo della sua carriera, portato avanti con grande competenza e professionalità nonostante le “montagne russe” (cit) vissute in quel triennio, cominciate con l’esonero di Eziolino Capuano e l’ingaggio di Giovanni Bucaro per agguantare la salvezza. C’è la firma di Gemmi sugli acquisti di elementi come Cutolo e Foglia, Luciani e Moscardelli, Polidori e Corradi, Cenetti e De Feudis.

Nell’autunno del 2018 rassegnò le dimissioni subito dopo la cessione della società a Neos Solution. Ha poi lavorato con il Pisa, conquistando la promozione in B dopo i playoff in cui i nerazzurri eliminarono proprio l’Arezzo e la Triestina di Pavanel. Dopo una breve parentesi al Brescia, dalla scorsa stagione è a capo dell’area tecnica del Cosenza (contratto fino al 2024).

Ieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni, limitandosi a parole di affetto per la piazza amaranto. Prima della partita però è stato beccato in un lungo conciliabolo con Paolo Indiani, ricordando quelle due estati in cui le loro strade furono lì lì per incrociarsi.