I biancazzurri, l’anno scorso quarti e poi eliminati in semifinale playoff dal Foggia, puntano a migliorare il piazzamento. Il ds Delli Carri ha consegnato al tecnico boemo una rosa di qualità, ampia in tutti i reparti. Dentro ci sono anche gli ex amaranto Di Pasquale in difesa e Merola in attacco. Domani solito 433 con il giovane Squizzato in regia e il bomber Cuppone a guidare il tridente offensivo

IL PESCARA DI ZEMAN – Ostica trasferta per gli amaranto che domani sera saranno ospiti allo stadio Adriatico del Pescara, che al momento, con 4 punti, occupa la quarta posizione di classifica. Sulla panchina degli abruzzesi siede uno dei personaggi più importanti dell’intera serie C, uno che è sulla breccia dagli anni ’90, ovvero Zdenek Zeman. Il boemo, allenatore più anziano della categoria, da sempre il mister più divisivo del calcio italiano, è tornato a guidare il Delfino, per la terza volta, nel febbraio scorso. Suo vice è Giovanni Bucaro, sulla panchina dell’Arezzo per 3 giornate, dopo l’esonero di Capuano, nella stagione 2015/16.

MOSSE DI MERCATO – Nel mercato estivo il direttore sportivo Daniele Delli Carri ha fatto un profondo restyling alla rosa, riconfermando solo alcuni elementi dela passata stagione, tra cui il portiere Plizzari, finito nel mirino della critica dopo un inizio di stagione non spumeggiante, gli esperti Brosco e Mora, il centrocampista Aloi, l’ex Merola, l’attaccante Cuppone e i giovani Milani, Vesik e Vergani. Tra i nuovi acquisti da segnalare l’arrivo dell’estone Tunjov (Spal), di Squizzato (Renate), del talentuoso Accornero (Genoa), di Tommasini (Pisa, lo scorso anno a Taranto ed ex Pontedera), di Franchini (Padova) e Di Pasquale (Arezzo).

AMBIZIONI BIANCAZZURRE – La squadra è partita per ricoprire un ruolo da protagonista in questo campionato, dopo la semifinale play-off della scorsa stagione persa ai rigori contro il Foggia. La compagine biancoazzurra in questo inizio di stagione è apparsa in buone condizioni fisiche e nelle prime due uscite ha già messo in mostra quelle giocate tipiche delle idee del boemo: intensità, pressing, aggressione immediata per riconquistare il possesso, verticalizzazioni e le famose triangolazioni terzino-mezzala-esterno offensivo, dogma del credo calcistico zemaniano. Nella sfida di domenica scorsa pareggiata al Curi (1-1 rete di Aloi), il Pescara ha dato sfoggio, nonostante il risultato, di una prova maiuscola: ha sciupato tante reti, soprattutto il colpo del ko con Cuppone e però, di contro, ha concesso diverse palle gol agli umbri, che alla fine hanno trovato il pari grazie a Cancellieri (non esente da colpe Plizzari).

ROSA COMPETITIVA – Il Pescara è un mix equilibrato tra under e giocatori esperti, che ha nel centrocampo il reparto con maggiori scelte. Squizzato è il play e il punto fermo, mentre ai suoi lati sono ampie le scelte: Tunjov, assente nell’ultimo turno per gli impegni con la propria nazionale, l’ultimo arrivato Franchini, l’ex Matera Manu, l’esperto Mora, il baby Dagasso (’04, prodotto del vivaio pescarese) che si sta guadagnando i galloni da titolare grazie a prestazioni maiuscole dove spiccano i suoi inserimenti in fase offensiva, e Aloi, giocatore di gamba e intensità. Anche il reparto offensivo ha diverse frecce al suo arco: bomber Cuppone, il talentuoso Accornero (anche lui 2004 arrivato dal Genoa, in gol all’esordio contro la Juve Next Gen), l’ex Bologna Cangiano, che al Curi ha fatto il suo esordio in campionato, ma che in pochi minuti ha messo in mostra tutto il suo bagaglio tecnico e qualche giocata di qualità elevata per la categoria. Oltre a loro Davide Merola che dopo i mesi incolori di Arezzo ha dato sfoggio delle sue doti a Grosseto prima, Foggia poi e infine nel finale della scorsa stagione in biancoazzurro. In rialzo i rientranti Vergani e Tommasini, che hanno recuperato dai rispettivi infortuni, candidandosi per una maglia da titolare. La retroguardia fa perno sull’esperienza di capitan Brosco, ex giovanili della Roma, strutturato fisicamente, forte nel gioco aereo che avrà come spalla il potente mancino slovacco Mesik, e sulla spinta del terzino sinistro Milani.

MODULO E FORMAZIONE – Per la sfida dell’Adriatico Zeman dovrebbe avere tutta la rosa a disposizione e si affiderà al suo marchio di fabbrica, ovvero il 433. In porta Plizzari, a destra Pierno, che in settimana ha accusato un fastidio all’adduttore, e Milani sull’out opposto, con la coppia centrale formata da Brosco e Mesik (Di Pasquale e Pellecani spingono per un posto da titolare). In cabina di regia Squizzato con ai suoi fianchi molto probabilmente Aloi (che però ha avuto un problema muscolare) e Dagasso, in vantaggio su Manu, Tunjov e Franchini. In avanti Cuppone, Merola e Cangiano, che dovrebbe essere preferito ad Accornero.

GIOCATORI TOP – Tra i giocatori da temere maggiormente ci sono Niccolò Squizzato e Luigi Cuppone. Il primo è centrocampista classe ’02, originario di Gallarate, cresciuto nell’Inter, dove è arrivato quando aveva 7 anni. Con i nerazzurri ha vinto scudetto e supercoppa Allievi guadagnandosi, quando vestiva la maglia della primavera, la convocazione di Antonio Conte nella sfida di Champions League a San Siro contro il Borussia Moenchengladbach. Prima di arrivare alla corte di Zeman, per lui esperienze con Juve Stabia e Renate. Regista che ha subito conquistato la fiducia del boemo che ne ha fatto il perno del suo centrocampo: qualità tecniche importanti, visione di gioco, abilità nel passaggio, ma anche aggressività e tempismo tipici di un intenditore. Il Pescara in estate ha puntato forte su di lui, acquistando il suo cartellino dall’Inter e mettendolo sotto contratto fino al 2026. Cuppone è attaccante centrale non troppo strutturato, come da copione nelle squadre del tecnico di Praga. 26 anni compiuti ad agosto, veloce, abile nel dribbling e nei movimenti senza palla, soprattutto nel cercare il taglio alle spalle dei difensori. Preciso stoccatore, bravo tecnicamente, ha una accentuata personalità. È il capocannoniere degli abruzzesi con 2 reti realizzate all’esordio in campionato.

PRECEDENTI – L’ultimo precedente tra le due squadre risale 22 aprile 2009, quando l’Arezzo allora guidato da Marco Cari, si impose sul neutro di Vasto per 2-0 sul Pescara di Cuccureddu. Per gli amaranto le reti furono realizzate da Matute e Turienzo.