Direttore generale, consigliere d’amministrazione e adesso punto di riferimento per tutte le attività dell’Arezzo: “Realizzo un mio sogno, ho sempre aspirato a gestire un club sotto l’aspetto amministrativo, organizzativo, finanziario oltre che tecnico. Costruirò una mia squadra di lavoro, nel giro di sei mesi ci saranno dei cambiamenti”. Il presidente Manzo: “E’ l’uomo giusto per farci fare il salto di qualità. Gli metteremo a disposizione un budget adeguato”

Direttore generale e consigliere d’amministrazione ormai sono qualifiche riduttive per Paolo Giovannini, da oggi plenipotenziario della Società Sportiva Arezzo e referente unico di tutte le attività del club. Che con il presidente Guglielmo Manzo si fosse creato un feeling solido e a prova di bomba, si era capito da un pezzo. Adesso si è fatto un ulteriore passo avanti, mettendo in mano al manager della Garfagnana le chiavi del futuro.

Blindare l’uomo che ha fatto svoltare la società, dopo i primi due anni di sofferenze, era un obiettivo che la proprietà coltivava da tempo, anche per disinnescare le sirene che avevano già cantato in estate (la corte del Livorno è stata serrata) e che potrebbero ripresentarsi più avanti. Per questo l’annuncio è arrivato, in modo inusuale, a pochi minuti dal calcio d’inizio della partita con l’Olbia. Manzo voleva mettere tutto in chiaro il più presto possibile: “Giovannini è la persona giusta per farci fare il salto di qualità. In questi due anni ci ha dimostrato competenza, serietà, onestà e il nostro impegno è quello di fornirgli il budget adeguato per realizzare i programmi che ha in testa. Io voglio arrivare il più in alto possibile e lui lo sa”.

“Per me è il coronamento di una carriera in cui ho lavorato per poche società e quasi sempre per molti anni – ha spiegato Giovannini. So che la scadenza decennale suona un po’ strana ma il presidente voleva la certezza di una collaborazione e di una programmazione a lungo termine. E a me ha fatto piacere sentire questa fiducia, voglio sfruttare questo decennio per costruire qualcosa di positivo per me e soprattutto per l’Arezzo. Nel contratto ci sono delle penali a mio carico nel caso volessi interrompere il rapporto in anticipo per andare in un altro club. Ma non succederà, non è il mio modo di fare, anche se so bene quanto cambia in fretta il mondo del calcio. Diciamo che realizzo un mio sogno: ho sempre aspirato a gestire un club sotto l’aspetto amministrativo, organizzativo, finanziario. E’ chiaro che dovrò anche delegare altre persone e costruirmi una squadra di lavoro, tant’è che nel giro di cinque o sei mesi ci saranno alcuni cambiamenti. Per quanto riguarda il campo, quest’anno puntiamo a fare una buona stagione e a valorizzare qualche giovane. Poi per il futuro la volontà è di alzare il livello degli obiettivi. Ribadisco che per il presente cercheremo di essere una mina vagante e non mi scoraggiano i 4 punti conquistati finora. Fino alla decima giornata la classifica non l’ho mai guardata, non lo farò nemmeno stavolta”.