Paolo Indiani, seconda stagione in amaranto

Sono tempi precoci per i giudizi ma l’allenatore ha a disposizione varianti tecniche e tattiche che finora ha utilizzato con il contagocce: dalla difesa con tre centrali alla presenza in campo di Guccione (115 gol in carriera) e Lazzarini (quattro anni di contratto firmati in estate). Le partite, e forse la stagione, potrebbero cambiare

La rosa a disposizione di Indiani è migliore degli 8 punti ottenuti finora, nonostante Borra e Kozak, due dei maggiori colpi estivi, siano giustamente panchinari. Solo per citare, con loro, anche il caso uscito di bocca a Indiani stesso, poi pentito come Sarri col suo 10 di Spagna. A proposito. Dieci come Luis Alberto (o trequarti) e come Guccione: 115 gol in carriera e 41 in 4 stagioni (anche da capitano del Mantova) relegati in panca. Insomma, l’organico permette possibilità di varianti tattiche e individuali importanti, in grado di cambiare anche il corso di una partita, e forse di una stagione.

Lunedì Toscano l’ha fatto, certo con calciatori che nell’Arezzo giocherebbero dall’inizio, proprio come faceva Indiani l’anno scorso di questi tempi precoci. Ricordiamo l’attributo precoci. Repetita iuvant. Questo è certo, come è certo che Indiani nulla ha fatto finora per correggere due difetti congeniti del suo Arezzo. Cioè una fase difensiva che non funziona a dovere (vedere i gol incassati e le occasioni concesse in ogni stagione, compresa quella estiva) e una fase offensiva che condanna Gucci alla solitudine.

Vero, col Cesena abbiamo fatto un’ottima prima ora (“grande”) per Indiani, ma senza tirare in porta. Mi pare, questa, un’aggiunta necessaria all’analisi di una nuova sconfitta casalinga, che un po’ preoccupa. Insomma, se non tiriamo in porta quando facciamo una grande partita, quando ne facciamo una piccola cosa succede?

La rosa che Indiani ha allestito con Giovannini offre al tecnico possibili varianti mai utilizzate o utilizzate col contagocce. La prima e la più importante riguarda il modulo a tre difensori centrali. Oltretutto (nel caso) avremmo quinti perfetti (Montini e Poggesi a destra, Coccia e Zona a sinistra). Non cito Renzi perché lo considero un centrocampista.

I singoli? Ho parlato di Guccione, il cui impiego aggiungerebbe peso in attacco e permetterebbe di cambiare anche il modulo, che ormai gli avversari hanno imparato a memoria. E Lazzarini? Il nostro, premiato l’anno scorso con il Cavallino d’oro, cui la società ha fatto 4 anni di contratto in estate (dopo il grande campionato) fa panchina, anche quando manca Polvani! Perché Indiani?

Con immutati stima e affetto per il tecnico che ha firmato il ritorno in C, nell’anno del Centenario.