(foto pagina facebook Us Recanatese)

Nel 2022 la prima, storica promozione tra i professionisti. A maggio 2023 il decimo posto che ha sancito l’accesso ai playoff per festeggiare il centenario. In panchina confermato Pagliari (in amaranto da giocatore nel 1986/87), che dopo un inizio difficile ha cambiato modulo e scalato la classifica grazie ai 10 punti conquistati nelle ultime quattro gare. Capitan Sbaffo è l’uomo di fantasia, il centrocampista Carpani e l’attaccante Melchiorri gli elementi top

ANCHE LA RECANATESE HA FATTO 100 – Trasferta in terra marchigiana per gli amaranto, che domenica saranno ospiti sul sintetico del “Nicola Tubaldi” della Recanatese, che con 10 punti occupa l’ottava posizione in classifica. Alla guida del club Adolfo Guzzini, cavaliere del lavoro e laurea honoris causa in economia internazionale, proprietario di un’azienda leader in Italia nel settore dell’illuminotecnica. Molto attivo nel proprio territorio a livello di promozione delle eccellenze e attraverso la propria squadra di calcio e la scuola tennis del circolo Francesco Guzzini, favorisce un innovativo modello di sviluppo sociale attraverso lo sport dedicato ai giovani. Come gli amaranto, anche la Recanatese, in questo 2023, festeggia i 100 anni di storia.

L’EX PAGLIARI IN PANCA – In panchina c’è Giovanni Pagliari, che ad Arezzo ha giocato in B nella stagione 1986-87. Classe ’61, fratello di Dino, anche lui allenatore, originario di Macerata, inizia l’avventura da mister nel 1995 dopo una buona carriera vissuta soprattutto con la maglia del Perugia. Prima esperienza proprio sulla panchina della “sua” Maceratese, con cui vince la serie D al primo colpo. In seguito guida Trapani, Vis Pesaro, Carrarese, Frosinone, Foligno (si impone nel campionato di C2 nella stagione 2006-07), Perugia, L’Aquila, Ancona, prima di approdare a Recanati nel febbraio 2021, con cui la stagione successiva centra la promozione in C. Allenatore esperto in categoria, preparato, pragmatico, lo scorso anno ha condotto i leopardiani ad una storica qualificazione ai play-off, grazie anche alla penalizzazione del Siena.

ACQUISTI MIRATI – Nel mercato estivo il giovane direttore tecnico Josè Francesco Cianni (40 anni da compiere a febbraio) ha riconfermato i giocatori simbolo della passata stagione, Carpani e capitan Sbaffo, e ha cercato esperienza con gli acquisti di Ricci (Viterbese) e soprattutto di Melchiorri, ex Ancona, uno che non ha bisogno di grandi presentazioni in categoria. Inoltre sono stati ingaggiati profili giovani come l’ex Montevarchi Mané, Veltri e Prisco (entrambi prelevato dal Benevento) e l’attaccante Lipari, proprietà Juve, la scorsa annata alla Juve Stabia.

CAMBIO MODULO, CAMBIO PASSO – Formazione in salute, 10 punti ottenuti nelle ultime cinque uscite, che arriva alla sfida con l’Arezzo sulle ali dell’entusiasmo del colpo esterno di Rimini (2-3), sigillato dall’eurogol di Longobardi nel recupero e dalla precedente vittoria casalinga ottenuta sulla Spal (1-0). Cambio di passo avvenuto in queste ultime settimane anche grazie al cambio modulo effettuato da mister Pagliari, che ha abbandonato il canonico 442 in favore del 352, che ha decisamente dato i suoi frutti. La squadra ha ritrovato gioco, una certa fluidità di manovra, un buon equilibrio tra i reparti, ma soprattutto centra la porta avversaria con maggiore facilità e convinzione. Comunque la Recanatese non è solo cambiata a livello tattico, ma ha recuperato quello spirito di sacrificio e atteggiamento battagliero che l’avevano contraddistinta nella stagione scorsa.

OCCHIO A SBAFFO – Uno dei protagonisti di questa svolta è certamente l’autore del gol vittoria di Rimini, Longobardi, giovane esterno classe ’03, che si sta distinguendo per le sue doti balistiche (due reti in stagione tra campionato e coppa), ma anche per corsa e applicazione. Oltre a lui la difesa ha trovato efficaci meccanismi con Ricci, autoritario e deciso in marcatura, e Peretti, maggiormente a suo agio come braccetto. In mediana Prisco sta riuscendo a far correre il pallone, prendendosi anche maggiori iniziative, e Carpani sta tornando sui livelli di eccellenza dello scorso campionato. Tanto, se non tutto, della manovra offensiva passa dai piedi educati di Sbaffo, un passato in B con Ascoli, Reggina e Avellino, leader dei leopardiani, giocatore tecnico, eclettico e fantasioso, ma allo stesso tempo potente e strutturato, regista offensivo e uomo dell’ultimo passaggio a cui spetta il compito di innescare bomber Melchiorri.

Arrigo Sacchi e il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, alla festa per il centenario della Recanatese

MODULO E FORMAZIONE – Per la sfida di domenica assenti Veltri, appiedato dal giudice sportivo, e gli infortunati Re, Gomez e Raparo, che limitano in parte le scelte di mister Pagliari. Marchigiani in campo con il 352. Meli in porta, linea difensiva con Peretti, Ricci e Ferrante, sugli esterni a destra Mané e sull’out opposto Longobardi. In cabina di regia Prisco, ai suoi lati Carpani e Morrone, mediano di cuore, corsa e muscoli, che dovrebbe essere preferito a Senigaliesi. In avanti Sbaffo e Melchiorri, con gli esperti Giampaolo e Ferretti pronti a dare il loro contributo a partita in corso.

GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente, oltre a Sbaffo, sono Gianluca Carpani e Federico Melchiorri. Il primo è centrocampista classe ’93, originario di Ascoli, ex di tra le altre di Fano e Montevarchi. Alla seconda stagione in giallorosso, può giostrare senza grossi problemi da mezz’ala, davanti alla difesa o da trequartista. Buona facilità di corsa, discreti tempi d’inserimento e movimenti senza palla, temibile quando arriva alla conclusione. Agonista, lottatore, lo scorso anno capace addirittura di andare in doppia cifra (10 reti), in questa stagione è già a 2 realizzazioni, l’ultima domenica scorsa a Rimini. Melchiorri invece è attaccante classe ’87, arrivato in estate dopo una stagione vissuta tra Perugia e Ancona. Nativo di Treia, non troppo distante da Recanati, negli anni ha indossato in serie A le maglie di Cagliari e Siena e in B, tra le altre, quelle di Spal, Padova e Pescara. La sua carriera sembrava essere destinata, dopo gli esordi tra C1 e C2, a svilupparsi nei dilettanti, fino a che, nel 2013, a 26 anni, dopo 22 reti in serie D con la Maceratese, la chiamata del Padova nella serie cadetta gli ha dato lo slancio definitivo. Prima punta di buona struttura fisica ma anche dotato tecnicamente, è molto intelligente a livello tattico, abile nel dribbling. Inoltre è centravanti con un buon fiuto per il gol (quasi 140 reti in carriera), bravura nel gioco aereo e nelle sponde, insomma un cliente scomodo per la difesa amaranto. Capocannoniere dei giallorossi con 3 reti.

PRECEDENTI – L’ultimo precedente tra le due squadre risale al 10 marzo 1996 quando la partita si chiuse sul 2-2, con l’Arezzo guidato da Serse Cosmi, poi promosso a fine stagione, che si era portato due volte in vantaggio con Fabiani e Mattoni ed entrambe le volte riacciuffato da Sottocornola prima e Paoloni poi.