gli amaranto alla fine della partita di Olbia

Prestazione abulica, mancanza di reazione, debacle contro l’ultima in classifica: il 29 gennaio 2023 e il 28 gennaio 2024 hanno incredibili e numerosi punti di contatto. Ma oggi, per fortuna, il quadro è meno fosco. Il direttore generale: “Il ruolo mi impone di guardare avanti senza farmi condizionare da vittorie e sconfitte. C’è un progetto biennale da chiudere con la salvezza per poi alzare l’asticella degli obiettivi. E sono sicuro che ce la faremo. Grazie ai tifosi presenti in Sardegna: nonostante la delusione, ci hanno garantito il loro sostegno. Questo ci dà una spinta ulteriore”

97 minuti sconcertanti, una sconfitta strameritata. L’Arezzo si consegna con una mollezza imperdonabile a un avversario più debole tecnicamente ma più forte nell’atteggiamento, nell’interpretazione della partita, nella carica agonistica. La presunzione è una brutta bestia e la squadra l’ha pagata a carissimo prezzo, perdendo contro l’ultima in classifica. Si torna sull’altalena e il segnale è preoccupante: sbagliato l’approccio alla gara, sbagliato in modo incomprensibile l’approccio alla ripresa, inefficaci le sostituzioni e le prestazioni di quasi tutti i giocatori. Indiani, essendo l’allenatore, ne è responsabile. Ma oggi sono emerse anche alcune lacune dell’ultimo mercato. La sensazione è che comunque, chiunque fosse stato in formazione, l’Arezzo non l’avrebbe vinta. Potrebbe sembrare un alibi ma è la seconda/terza volta che succede e comincia a essere una condanna. Oltretutto, con tanti tifosi al seguito, il dettaglio che turba più di tutti.

la squadra contestata dopo il ko di Terranuova

Sembra il racconto dell’ultima sconfitta di Olbia, invece è il commento a ciò che successe a Terranuova Bracciolini il 29 gennaio 2023. A distanza di un anno, l’Arezzo c’è ricascato di nuovo: le analogie sono moltissime, a riprova del fatto che il calcio è una ruota che gira. Dodici mesi orsono la situazione però era molto peggiore: la Pianese stava scappando, il timore che la serie D restasse una scomoda compagna di viaggio saliva oltre il livello di guardia, le prospettive si facevano sempre più opache. Poi è andata com’è andata e oggi, nonostante la delusione per una debacle inattesa e irritante, il quadro generale è decisamente meno fosco.

“Il mio ruolo mi impone di voltare pagina velocemente, senza lasciarmi condizionare dall’entusiasmo per le belle vittorie come quelle con Perugia e Carrarese, e nemmeno dall’amarezza per sconfitte pesanti come quella di Olbia – ha detto il direttore generale Paolo Giovannini. Abbiamo un progetto biennale che finora è stato portato avanti con coscienza da società, staff, squadra, e vogliamo concluderlo nel modo migliore, per poi dare avvio alla seconda fase che prevede di alzare l’asticella degli obiettivi. Dispiace perdere partite del genere ma sono sicuro che i ragazzi sapranno riscattarsi come hanno sempre fatto. Quanto accaduto un anno fa a Terranuova rafforza le mie convinzioni: con il lavoro e l’unità del gruppo si possono superare tutti gli ostacoli. La nostra posizione di classifica è buona ma non siamo ancora salvi e il campionato richiede il massimo sforzo per raggiungere il traguardo. Ringrazio i tifosi presenti a Olbia perché, nonostante la delusione, hanno manifestato civilmente il loro disappunto e confermato il loro sostegno alla squadra. Questo ci rincuora e ci dà un’ulteriore spinta per reagire prontamente già dalla prossima partita”.