il saluto al settore nel post partita

Un buon pareggio a Ferrara nonostante l’inferiorità numerica per 40 minuti, un segnale di maturità che nasce dalle difficoltà della squadra di Di Carlo e dal percorso di crescita amaranto. Trombini e Damiani, due debuttanti, si stanno ritagliando un ruolo centrale, mentre Settembrini ha parlato da capitano nel post gara. E l’allenatore, oltre alla salvezza, vorrebbe centrare un traguardo più gustoso

PUNTO DI SOSTANZA – L’Arezzo aggiunge alla classifica un buon punto in una trasferta insidiosa, anche se la partita, stringi stringi, si è rivelata meno complicata del previsto. Quando ha potuto giocare con l’uomo in più la Spal si è spenta e Trombini, che prima era stato decisivo due volte, non ha fatto una parata. Bene gli amaranto, ordinati e battaglieri, agevolati anche dalla prestazione opaca di una Spal che gioca in uno stadio da serie A, è piena di elementi talentuosi ma non ha mai alzato i ritmi. Meriti e demeriti, come sempre, si mescolano.

UNO IN MENO – Il pari è giusto, l’Arezzo se l’è meritato, mantenendo ordine e combattività pure in dieci. Su questo ha ragione Indiani, è stato un segnale di maturità non indifferente, di fronte alla sesta espulsione stagionale. Le altre volte non era mai andata granché bene: in inferiorità numerica la squadra aveva sempre perso e solo a Vercelli con il Sestri Levante aveva strappato lo 0-0. Ma lì erano con l’uomo in meno anche gli avversari. A Ferrara, sotto questo aspetto, c’è stato un progresso che fa parte del percorso di crescita. In autunno, forse, l’Arezzo la partita l’avrebbe persa.

TRAGUARDO PIU’ VICINO – Per un motivo o per l’altro, vincerne due di fila resta un compito improbo (è successo solo una volta in stagione). Un po’ gli alti e bassi del gruppo, un po’ il valore degli avversari, un po’ gli episodi, fatto sta che di mezzo ci si è sempre messo qualcosa. Ed è questo uno dei motivi per cui l’Arezzo non si è mai stabilizzato nella parte sinistra della classifica. Un altro, come diceva Indiani alla vigilia, è la mancanza dei gol dei centrocampisti. Un altro è la carenza di segnature dei subentrati (solo 3 finora). Resta il fatto che, dopo 9 giornate del girone di ritorno, in cassa ci sono 12 punti. All’andata, dopo il 3-1 alla Spal, erano 11. Piano piano, la salvezza si avvicina.

PIU’ SU – A questo proposito, Indiani ha detto una cosa non banale. E cioè che nella sua testa non c’è solo il traguardo della permanenza in categoria ma qualcosa di più gustoso, che si chiama piazzamento playoff. In C le prime dieci della classifica vanno ai turni preliminari degli spareggi per la B, quindi l’obiettivo non è fuori portata. Sarà interessante, di qui al 28 aprile, vedere se la squadra saprà alzare l’asticella delle proprie ambizioni oppure se per quest’anno godrà solo chi si accontenta.

COSE BUONE – Due parole sui singoli. Trombini, dopo l’errore di Sassari che mandò a monte la partita, poteva restarci sotto. Invece è cresciuto, ha conservato l’esplosività tra i pali e migliorato la dimestichezza con i piedi. E’ al debutto in C, è uno di quei profili che possono tornare buoni in prospettiva. L’altro è Damiani, altro esordiente, alla seconda stagione tra i grandi dopo il vivaio dell’Udinese. Sta venendo fuori con personalità, sa giocare, è un tesoretto prezioso. Donati è un terzino completo come da anni non si vedevano. Se Giovannini e Cutolo riescono a tenerselo pure per il prossimo torneo, fanno bingo. Settembrini è stato bravo in campo, al netto delle difficoltà di giocare in una posizione che gli è congeniale solo in parte, ed è stato bravo anche dopo. Magari il turn over gli resta sullo stomaco (o magari no) ma ha detto l’esatto contrario perché alla squadra serve questo. E un capitano fa così.

STADIO VERO – A pochi giorni da quello di Cesena, si è giocato in un altro un palcoscenico stimolante come il “Mazza”. Il calcio è calcio da tutte le parti e in qualunque categoria. Ma sventolare i bandieroni in certi stadi, di fronte a certe tifoserie (al di là della rivalità), è tutt’altra roba. Dopo aver trepidato a Montespaccato e Ghivizzano, anche questo dettaglio ha la sua importanza.