Come a Pontedera, il portiere indirizza la gara dalla parte giusta. Emarginato e poco sollecitato il centravanti, ingresso spacca partita di Gaddini. Righetti, interpretazione solida del ruolo di centrale difensivo. In crescita Tavernelli
Le pagelle di Arezzo-Gubbio.
TROMBINI 8 Come a Pontedera, la partita gira tra le sue mani e prende un altro verso. Il penalty di Tommasini poteva cambiare inerzia e sviluppo oltre al risultato, invece lui si conferma un gatto para rigori e ipnotizza il centravanti del Gubbio come aveva fatto con Simeri a Carrara e Rizzo Pinna a Lucca. Il pubblico, quando va a prendere posto tra i pali davanti alla sud, gli tributa un’ovazione. Ormai, giustamente, è un beniamino.
LAZZARINI 6 Pimpante e dominante a destra, dove David non riesce a frenarlo né a inibirlo quando prova a guadagnare campo. Extralarge il secondo tempo, da difensore consumato e con ammirevole vis pugnandi. Il fallo da rigore, ingenuo, però rischia di compromettere tutto. Ed è il terzo che commette in sei giornate: troppi.
DEL FABRO 6 Recupera il posto da titolare in mezzo alla difesa e l’impatto tradisce qualche esitazione. Meglio dopo l’intervallo: il Gubbio alza il forcing ma stringi stringi, crea pochino. Lui contribuisce a tirare su il muro.
RIGHETTI 6.5 Troise lo vede anche centrale, ce l’aveva messo a Pontedera e ce l’ha inserito di nuovo. Le risposte sono soddisfacenti, sia per lettura della gara che per fisicità. Un paio di uscite così così, qualche fallo inutile ma un’interpretazione solida del ruolo.
COCCIA 6 Disciplinato e sul pezzo. Da quella parte transita un amaranto mancato e tra i più ispirati del Gubbio, quel Corsinelli che a gennaio sembrava sul punto di arrivare ad Arezzo. Gli concede il minimo sindacale, rinunciando alle sgroppate in avanti.
RENZI 6.5 Nel momento migliore dell’Arezzo, c’è tanto di suo. Svicola in profondità, ripiega, attacca lo spazio, sempre a ritmi alti. Cala con il girare della lancette e quando la squadra si abbassa, si dedica a un lavoro più oscuro (39′ st Settembrini ng).
MAWULI 6 Più argine che regista. Non perde la posizione, non si fa mettere in mezzo da Proietti e Iaccarino, mediani avversari che possono contare sulla spola in loro soccorso di Faggi e Giovannini. Una partita di sostanza (11′ st Santoro 6 Dal suo ingresso in avanti, l’Arezzo si dedica a fare densità davanti all’area di rigore, atteggiamento che non ne esalta le virtù di metronomo. Comunque dentro la gara).
CHIERICO 7 Migliora la condizione fisica e migliorano le prestazioni. Mezz’ala atipica, è un podista di qualità, macina chilometri ma vede il gioco. Essendo un ex, interpreta con il giusto ardore la contesa, mettendoci corsa e qualche linea di passaggio da trequartista puro. Per caratteristiche, è il vero uomo nuovo dell’Arezzo.
GUCCIONE 7.5 Se è in palla, la squadra sale di livello. Se ha la luna storta, la squadra deve arrangiarsi e battere strade più tortuose. L’Arezzo ha altri elementi offensivi e di qualità, ma solo lui riesce a plasmare la manovra, armonizzando lo sviluppo dell’azione con i cambi gioco, i passaggi tra le linee, gli uno-due. Stavolta poi fa anche gol. E che gol (11′ st Gaddini 7 Entra e spacca subito, facendo fuori due avversari in un colpo solo per recapitare una palla al bacio a Tavernelli. Ha voglia, è carico, traduce la sua foga nella scorribanda che frutta il 2-0. Non segnava dal 2 marzo, si toglie un peso dallo stomaco).
GUCCI 5 Emarginato e non tanto per colpa sua, che produce spizzate e si dedica a fare da raccordo. La squadra non lo sollecita, va per vie esterne, crossa poco dentro l’area, svilendone le peculiarità. Capitava anche negli anni scorsi, è capitato pure con Ogunseye di recente, è un dettaglio su cui Troise deve ancora lavorare (22′ st Ogunseye 6 Quando lo buttano nella mischia, la partita è una battaglia su ogni palla. Le sue sportellate tornano utili).
TAVERNELLI 6.5 Meglio rispetto a Pontedera. I compagni gli costruiscono qualche uno contro uno in più ed è un fondamentale che lui predilige. Il gol di Guccione nasce da una sua sassata che Venturi può solo respingere, poi il portiere del Gubbio gli nega la segnatura personale (22′ st Pattarello 6 Ingresso apprezzabile in un momento delicato. Si dà da fare, manda Gaddini a campo aperto verso il raddoppio che dirada ansie e patemi).