(foto Daniele Lugli per Ac Carpi)

I biancorossi hanno vinto la serie D nella scorsa primavera e, dopo un buon impatto con la nuova categoria, hanno trovato difficoltà: nelle ultime 5 giornate solo una vittoria e 3 sconfitte, l’ultima per 4-0 in casa della Vis. Serpini, tecnico che ha conquistato tante promozioni nei dilettanti, domani potrebbe tornare al 4312, messo da parte nelle ultime uscite per giocare a cinque in difesa. Il terzino Tcheuna e il trequartista Saporetti i giocatori più forti

IL CARPI NEOPROMOSSO – Nemmeno il tempo di assaporare appieno la vittoria con la Spal che è di nuovo campionato. Nel turno infrasettimanale gli amaranto saranno di scena al Sandro Cabassi contro i padroni di casa del Carpi che, con 11 punti, occupano la quattordicesima posizione in classifica appaiati al Pineto. Gli emiliani sono reduci dalla promozione ottenuta la scorsa primavera, agguantata tra l’altro all’ultima giornata, risalendo in C tre anni dopo il fallimento del 2021. In panchina siede sempre il protagonista del ritorno in terza serie ovvero Cristian Serpini. Originario di Castelfranco Emilia, classe ’72, inizia da allenatore nel 2009 con il  Calcara, dove aveva terminato la sua carriera da calciatore, vincendo due campionati e portando il club dalla seconda categoria alla Promozione. Successivamente è al San Cesario in prima categoria, riuscendo a centrare il salto in Promozione. In seguito è in Promozione con l’Unione e poi in Eccellenza con l’Axys Valsa. Nel 2015 è sulla panchina del Castelvestro conducendo la squadra dall’Eccellenza alla serie D e centrando il 6° posto nel campionato successivo. Poi è alla Correggese con cui vince l’Eccellenza e arriva 3° l’anno successivo. Poi per lui Under 17 della Spal e successivamente in quarta serie Lentigione, con cui vince i play-off, e Ravenna prima di arrivare a Carpi. Dopo tanta gavetta e diversi campionati vinti tra i dilettanti, il meritato salto nei professionisti. E’ un allenatore preparato tatticamente, che cerca di ottenere i risultati attraverso il gioco.

ORGANICO RINNOVATO – In estate il nuovo direttore sportivo Marco Bernardi ha rinnovato la rosa a disposizione di Serpini, cercando di allestire una squadra che conquistasse una salvezza senza troppi affanni. Sono arrivati i portieri Sorzi (Fiorenzuola) e Pezzolato (Modena), i difensori Zagnoni (Vis Pesaro), Panelli (Sorrento), Mazzali (Legnago) e i giovani classe 2005 Zoboletti (Samb) e Cecotti (Milan). Inoltre in mediana si sono registrati gli ingaggi di Contiliano (Spal), Figoli (Pergolettese), Amayah (Corticella) e Nardi (Fiorentina), in attacco quelli di Gerbi (Lumezzane, lo scorso gennaio vicinissimo all’Arezzo), Sereni (Pro Sesto), Stanzani (Pro Patria) e Puletto (Spal).

MOMENTO NEGATIVO – Il Carpi non vive un grande momento di forma: nelle ultime 5 giornate ha raccolto una vittoria, un pari (0-0 interno con la Lucchese) e ben 3 sconfitte, l’ultima venerdì scorso a Pesaro contro la Vis con un sonoro 4-0. Formazione che aveva impattato bene il campionato, ma che nelle ultime giornate ha decisamente perso di smalto. Il segnale sono anche i gol: 5 quelli subiti, zero segnati nelle ultime tre uscite, con il presidente Claudio Lazzeretti che venerdì ha addirittura lasciato lo stadio prima dell’a fine dell’intervallo, quando la sua squadra aveva subito la seconda rete. Gesto che è un po’ lo specchio del momento non brillante dei biancorossi che hanno smarrito quella foga agonistica, quella spensieratezza nell’affrontare gli avversari, che sono venuti meno nell’ultimo periodo. Non sembra in discussione la posizione di mister Serpini, ma il recente passaggio alla difesa a 3 non è stato ben digerito dalla squadra, che ha perso non solo solidità in difesa, ma anche in produttività offensiva. Per cercare di spengere le polemiche dei giorni scorsi è intervenuto il ds Bernardi, accollandosi molte delle colpe di questo momento negativo, cercando però anche di spronare la squadra.

CARATTERISTICHE DI SQUADRA – Il Carpi visto nelle ultime uscite è sembrato fragile in difesa, in difficoltà nella costruzione dal basso, farraginoso in fase offensiva, impreciso nei passaggi: una squadra che con il passare dei minuti si allunga perdendo ritmo e riferimenti in campo. La retroguardia è tra le più battute del campionato con 16 reti al passivo (solo Spal e Legnago hanno fatto peggio), anche se in casa ha subito solamente 5 reti. In porta il classe 2000 Sorzi sta disputando una buona stagione, in una terza linea che a Pesaro ha sofferto e non poco l’assenza di Rossini, centrale di buona struttura originario proprio di Carpi, che Serpini lo scorso anno ha voluto con sé dopo averlo allenato al Lentigione. Difesa che per la sfida all’Arezzo dovrebbe tornare a 4, con i terzini che sono abili a spingere soprattutto a destra con Rodrick Tcheuna, moto perpetuo sulla sua fascia di competenza. La mediana dovrebbe ritrovare Mandelli, duttile e dotato di un buon mancino, in un reparto giovane dove Contilano e Forapani stanno avendo un ruolo da protagonisti. L’attacco è reparto che tutto sommato si sta ben comportando. Sono 12 le reti realizzate che, per una squadra che ha l’obbiettivo di salvarsi, sono un bottino da non disdegnare. Gerbi, 2 reti, e Saporetti sono i giocatori che fino ad oggi hanno fatto vedere qualcosa in più. I biancorossi si aspettano un salto di qualità nelle prestazioni di Sall, trascinatore la scorsa stagione, ad oggi solo una rete in campionato, che ancora non riesce ad essere un riferimento per i suoi.

Cristian Serpini, allenatore del Carpi

MODULO E FORMAZIONE – Serpini per la sfida con l’Arezzo riavrà Mandelli, mentre sono più difficili i recuperi di Rossini e soprattutto di Cortesi, che dovrebbe averne ancora per alcune settimane. Carpi che probabilmente tornerà al 4312. Sorzi in porta, Tcheuna a destra e a sinistra uno tra Calanca e Mazzali, in mezzo Zagnoni e se recupera Rossini, altrimenti sarà Calanca a giocare come centrale con Mazzali a sinistra, anche se potrebbe ritrovare una maglia Verza. In mediana Mandelli, Forapani e Contilano, con Saporetti che dovrebbe agire da trequartista e Fall e Sereni in avanti.

GIOCATORI TOP – I giocatori da temere maggiormente sono Rodrick Tcheuna e Simone Saporetti. Il primo è classe 2004, nato a
Perugia da padre camerunese e madre ucraina, cresciuto nel Bologna, passato dal Corticella prima di arrivare nel 2023 a Carpi. Terzino o laterale a tutta fascia, grazie alla sua duttilità può essere utilizzato anche come esterno d’attacco. Destro naturale, grande fisicità, lo scorso anno uno dei protagonisti della promozione in C con 4 reti. Imprescindibile nello scacchiere degli emiliani, forte nel gioco aereo, dotato di una bella gamba, ma apprezzabile anche a livello tecnico. Ad oggi un gol in campionato. Il terzino pare essere entrato nel mirino della Juventus che a gennaio vorrebbe inserirlo nelle file della Next Gen. Saporetti invece è esterno, trequartista, seconda punta, ma all’occorrenza anche terminale offensivo arrivato nell’estate 2023 dopo una stagione vissuta in C tra Trento e Renate. Giocatore capace in D di andare spesso in doppia cifra, a Ravenna nel 2021-22 addirittura autore di 28 reti e 21 lo scorso anno. Mancino non stroppo strutturato, voluto in biancorosso da mister Serpini che lo aveva avuto alla Correggese, ama piace partire da destra per poi accentrarsi e calciare con il suo sinistro. Lottatore, buon dribbling, pericoloso dalla distanza, abile anche di testa nonostante non sia un marcantonio, è il cannoniere dei suoi con 3 reti.

PRECEDENTI – L’ultimo precedente al Cabassi risale al 18 ottobre 2020 e vide gli emiliani imporsi con un perentorio 4-1. Vantaggio amaranto con Bortoletti, poi l’espulsione di Bonaccorsi cambiò l’esito della gara, con i padroni di casa che ribaltarono tutto grazie alla doppietta di Biasci e alle reti di Bellini e Ferretti. Sconfitta che costò la panchina all’allora allenatore dell’Arezzo Alessandro Potenza e il posto al direttore sportivo Giuseppe Di Bari.