Troise aveva anticipato che a Lucca i primi trenta minuti sarebbero stati decisivi. E invece la squadra li ha giocati senza piglio, rischiando più volte di andare sotto, trovandosi avanti di un gol e di un uomo per un episodio salvifico. Molti giocatori stanno rendendo al di sotto degli standard e nemmeno la superiorità numerica delle ultime due gare ha dato uno scossone: l’Arezzo gioca senza crederci fino in fondo, senza divertirsi. Sarebbe interessante capire se la fiducia nell’allenatore e nello spogliatoio è la stessa di tre mesi fa
DITA INCROCIATE – L’Arezzo si è portato a casa i tre punti ed è giusto cominciare da qui. Mai sottovalutare l’effetto balsamico delle vittorie: questo 1-0, che chiude un digiuno di un mese e mezzo, potrebbe produrre qualche salutare scossone per una squadra che anche ieri sera, nonostante tutto, è sembrata piatta, intristita, compassata. La brutta sensazione che viene su dal campo è che i giocatori non si divertano, non credano fino in fondo in quello che devono fare, che lo facciano perché sì. A parte qualche eccezione, va in questa maniera da inizio campionato. E il trend non accenna a cambiare.
MEZZ’ORA INQUIETANTE – Del futuro non vi è certezza, sul presente abbiamo qualche dettaglio in più. I tre punti al Porta Elisa pesano molto per morale e classifica ma non spostano il giudizio tecnico su un Arezzo che continua a tradire imbarazzi inspiegabili. Il dato più preoccupante si lega alle dichiarazioni di Troise della vigilia: “Sarà determinante la prima mezz’ora. Loro partiranno forte, dovremo essere pronti a contrastarli”. Beh, la prima mezz’ora è stata un calvario. La Lucchese ha avuto cinque occasioni per segnare: al 2′, all’8′, all’11’, al 18′ e al 28′ quando già era in dieci. In mezzo l’episodio salvifico del rigore + espulsione che ha cambiato le sorti del match. Ma questa dicotomia tra gli intendimenti dell’allenatore e il comportamento della squadra è una spada di Damocle che pende sulla testa di tutti.
UNDICI CONTRO DIECI – Oltretutto l’1-0 è rimasto in bilico fino alla fine e soltanto nell’ultimo spezzone, con gli avversari sulle gambe, sono fioccate le occasioni, maldestramente fallite, per il raddoppio. Se l’Arezzo era in convalescenza, non possiamo dire sia guarito. Non azzanna le partite, non le sposta con vigore dalla propria parte, ci galleggia sopra. Nelle ultime due gare la squadra ha potuto giocare 120 minuti su 180 con l’uomo in più, eppure ne ha tratto scarso giovamento. A Lucca è arrivata in fondo con il fiatone, con l’Entella si è fatta raggiungere. Siamo alla fine del girone di andata e certe carenze non sono state sanate.
INVOLUZIONE – Che fine ha fatto il Coccia arrembante visto all’opera per mesi? E pendolino Montini? Dove si nasconde il polpo Mawuli, che arpionava palloni e avversari con i suoi tentacoli? Settembrini è davvero un giocatore buono solo per fare il comprimario? Come mai Renzi si è scolorito a questo modo? Perché Pattarello è l’ombra di se stesso? Cosa è successo a Gaddini, un giovane che spaccava le partite? Com’è stato possibile prosciugare la veemenza di un uomo squadra come Gucci? Sono interrogativi che aleggiano nell’aria e che, per adesso, non hanno risposta.
E SE DOMANI – Troise non è un novellino e sa che il suo futuro dipende dai risultati, mai come quest’anno interpretabili in duplice modalità. L’Arezzo è sesto e ha margini di miglioramento ma è anche a -8 dal terzo posto e non è migliorato granché dalla prima giornata. Ha tanti giocatori di qualità che, per un motivo o per l’altro, viaggiano a passo lento. E’ ambizioso ma segna poco e becca un gol a partita. Sarebbe interessante capire, anche a tutela di Troise stesso, se nei suoi confronti c’è la stessa fiducia del primo giorno. Sarebbe utile sapere se c’è fiducia in un gruppo considerato sano e coeso fino a tre mesi fa e del quale nessuno ha preso le difese ultimamente, se non altro per salvaguardarne il percorso di qui a gennaio. Poi aprirà il mercato e chissà…
TRE PARTITE – In ogni caso, dicembre non è finito. Quelle con Pianese, Trapani e Campobasso non sono partite banali. E a volte basta poco per svoltare una stagione.