Alessandro Capello, ancora 0 gol con l'Arezzo

Arrivato al mercato di gennaio, non ha ancora rotto il ghiaccio. Atipico per caratteristiche tecniche, sta giocando da mezz’ala in uno schieramento ultra offensivo: sempre titolare (tranne una volta) e sempre sostituito da quando c’è Bucchi, finora è andato a sprazzi. Ma ha le qualità per dare una svolta

L’Arezzo che segna poco, l’Arezzo che va lento in casa, l’Arezzo che continua a fare su e giù sull’altalena. Trentadue giornate sono tante per non considerare strutturali questi difetti ma sono poche per non augurarsi un’inversione di rotta all’epilogo della stagione regolare. Il calcio è strano, gli scenari mutano in fretta e la speranza è l’ultima a morire. Inoltre c’è un elemento che non ha ancora espresso appieno il suo potenziale e che avrebbe le qualità, oltre che la maturità, per dare una svolta. Si chiama Alessandro Capello, ha compiuto 29 anni a dicembre, è arrivato al mercato di riparazione e finora si è espresso al di sotto dei suoi mezzi.

Capello è un atipico cresciuto nel vivaio dell’Inter che ha consumato esperienze variegate: le giovanili con il Bologna, l’assaggio di A a Cagliari con Zeman, la C in società piccole come Prato e Olbia e poi in una piazza top come Padova, dove conquistò la sua prima promozione. Quindi la B a Venezia e Chiavari, di nuovo la C a Carrara e il secondo salto di categoria tramite i playoff. Ora l’Arezzo. Il suo cv tratteggia l’identikit di un giocatore che non ha più nulla da scoprire dal punto di vista delle dinamiche di campo e non. Conosce le sfumature del calcio, sa come farvi fronte e questo è un vantaggio. Inoltre è tra i pochi ad aver già vinto tra i professionisti: lui come Chiosa, Dezi, Ogunseye e Mawuli, anche se gli ultimi due non erano titolari.

E’ ovvio quindi che ci si aspetti molto da Capello, nonostante una collocazione tattica non semplice. Il diretto interessato si definì un “senza ruolo” il giorno della presentazione e in effetti è così. Bucchi ne ha rispolverato l’utilizzo da intermedio dentro un 433 ultra offensivo, associandolo a un play che è un ex trequarti, a un’altra mezz’ala d’impostazione e al tridente. L’intento è di valorizzarne le doti tecniche, di sfruttarne la pulizia di tocco per armonizzare il gioco e dare alla squadra un’impronta propositiva. Finora Capello è andato a sprazzi: qualche bella intuizione, periodi di pausa, sempre titolare con Bucchi tranne una volta e sempre sostituito per colpa di una condizione atletica non ottimale, zavorrata dallo scarso impiego di Carrara nella prima parte di stagione.

Soprattutto, a Capello manca ancora il gol. Sabato contro il Milan Futuro, viste le assenze di Guccione e Tavernelli, bisognerà capire dove vuole sistemarlo Bucchi. Se di nuovo in mezzo al campo, se più largo sulla fascia, se da finto nove oppure da sotto punta riproponendo il 4231. In ogni caso, sarebbe l’occasione giusta per rompere il ghiaccio. La stagione sta entrando nella fase clou, l’Arezzo in casa deve recuperare un passo all’altezza delle ambizioni e in trasferta è atteso da tre scontri d’alta classifica. Un Capello finalmente al top potrebbe sparigliare le carte.