Domani le ragazze di Ilaria Leoni giocheranno a Verona. La difensore, classe 1997, ha parlato alla vigilia del match e stilato un primo bilancio della stagione amaranto

Domani vi attende la sfida delicata contro il Chievo. Può essere l’occasione per voi per riprendervi da un momento complicato?

“La partita è ottima per mostrare segnali di reazione a questo periodo. Abbiamo sfidato il Chievo anche in Coppa Italia, occasione in cui abbiamo vinto, mentre in campionato ci abbiamo perso. E’ un po’ una sfida nella sfida: questa deve essere una motivazione in più”

Su quali aspetti vi siete concentrate per preparare questa partita? Che tipo di squadra è questo Chievo?

“E’ una squadra che non ti rende le cose semplici. L’aspetto importante è lavorare su noi stesse: la difficoltà più grande ce la possiamo creare da sole. Bisogna assolutamente essere concentrate, in quanto contro di loro è sempre una partita sentita. Dobbiamo ritrovare lucidità nei vari momenti della gara e soprattutto nella lettura di determinate situazioni di gioco”

Siete a secco da tre gare consecutive: sfortuna o difficoltà realizzative?

“Non credo che le difficoltà riguardino solo l’aspetto realizzativo. Siamo una squadra giovane, a volte per mancanza di esperienza alcune giocatrici non hanno la giusta concentrazione e lucidità. Inoltre, le ultime tre sconfitte sono state tutte di misura. Vince chi segna: bisogna dare merito alle avversarie. E’ anche vero però che a volte ci mettiamo il bastone tra le ruote. E’ questo il principale aspetto su cui lavorare”

Nono posto in classifica con 34 punti. Che finale di stagione vi attendete?

“L’obiettivo è ottenere tre punti in ogni partita che ci rimane. Facendo un bilancio, credo che la nostra stagione sia positiva. La classifica è buono, abbiamo dimostrato di poter competere e vincere con chiunque. Paradossalmente le nostre partite migliori le abbiamo giocate con le squadre di vertice. Questo ci lascia un po’ di dispiacere, con maggiore costanza e concentrazione avremmo potuto fare meglio. Siamo mancate nelle partite dove sulla carta eravamo noi la squadra da battere. Sono insegnamenti preziosi per il futuro. Ribadisco il concetto che noi siamo artefici del nostro destino: possiamo crearci sia la nostra fortuna che le nostre difficoltà”