Sono passati cinque mesi dalla debacle di Perugia, che fece scattare il ritiro punitivo, e tre dalla batosta interna con il Pontedera, quando il presidente ci andò giù duro con i calciatori. Oggi l’umore è cambiato, come testimonia il messaggio affidato ai social: “Insieme possiamo raggiungere cose che sembravano impossibili”
Sono passati cinque mesi dalla debacle di Perugia, quando l’Arezzo venne battuto 2-0 e Guglielmo Manzo spedì tutti in ritiro. “Subito dopo la partita sono sceso negli spogliatoi e li ho fatti neri – commentò il presidente. Abbiamo subìto una sconfitta umiliante, mi sono veramente arrabbiato. Ho sempre detto che si può anche perdere, a patto di giocare nel modo giusto. Stavolta invece non è successo”.
Due mesi più tardi, altra batosta. Il Pontedera espugna il Comunale per 4-2 e Manzo imbraccia nuovamente il bastone in sala stampa: “A fine partita ho fatto quello che deve fare un presidente sano di mente: mi sono incazzato per un’umiliazione più brutta di quella di Perugia. Mi vergogno di quello che è successo e siccome gli uomini li ho scelti io, mi sento il primo responsabile: ho visto una marea di teste di cazzo giocare a pallone, senza impegno né amor proprio. Li ho già mandati in ritiro a tempo indeterminato”.
La settimana dopo, al termine della gara di Gubbio pareggiata 0-0, la società decise di esonerare Troise e poi di affidare la panchina a Bucchi. Ne sono seguiti i risultati che hanno scritto la classifica attuale, con 7 vittorie, 5 sconfitte e 21 punti conquistati dagli amaranto. Dopo il 4-1 di mercoledì contro la Lucchese, il presidente ha abbracciato in campo i protagonisti del bel risultato e poi ha affidato ai social una sua riflessione di speranza: “Insieme possiamo raggiungere cose che sembravano impossibili. Continuate a credere, continuate a lottare e non mollate mai. Fiero della mia squadra”.