Da due mesi gli amaranto hanno alzato i ritmi: 8 vittorie in undici giornate per un totale di 24 punti. Solo l’Entella ha fatto meglio. La filosofia offensiva portata da Bucchi si è dimostrata il vestito ideale per la squadra, che gioca meglio e segna di più. Il tecnico ha sgravato lo spogliatoio da ansie e cattivi pensieri e domenica, nel primo turno con il Gubbio al Comunale, ci saranno due risultati su tre a disposizione
NUMERI – Gli amaranto chiudono il campionato al quinto posto con 64 punti, suddivisi equamente tra girone d’andata (32) e girone di ritorno (32). In totale sono 11 più della scorsa stagione, quando l’Arezzo ne aveva raccolti 23 + 30, arrivando ottavo. Considerando che in rosa ci sono 12 calciatori presenti anche l’anno passato e 5 presenti anche in serie D (erano rispettivamente 15 e 9 alla vigilia del mercato di gennaio), si può parlare di un percorso di crescita che prosegue. Nel calcio ci sono pochi segreti, uno di questi è la continuità. Poi i risultati arrivano.
ALL’ATTACCO – Bucchi nelle sue 13 giornate in panchina ha messo insieme 8 vittorie e 5 sconfitte, alzando la media punti di Troise sia in casa (da 1.52 a 2) che in trasferta (da 1.66 a 1.71). Il totale dice 1.84 contro 1.60 di prima. Più in generale, la squadra ha trovato identità e scioltezza, sposando in toto una filosofia di gioco più offensiva, più redditizia considerando le caratteristiche dei calciatori. Se Pattarello e Tavernelli possono correre prevalentemente in avanti, sfoderando l’uno contro uno che è la specialità della casa, si trovano più a loro agio. Riguardo l’intuizione di piazzare Guccione in regia, si è già detto. Il recupero a pieno regime di Chierico aggiunge un surplus di qualità che male non fa. Anzi, è una tipologia di giocatore che può spaccare.

CAROTA SENZA BASTONE – Se svolta c’è stata, è avvenuta soprattutto a livello mentale: Bucchi ha sgravato lo spogliatoio da ansie e cattivi pensieri, ha trasmesso fiducia e la giusta leggerezza. E non perché fino a gennaio ci fossero degli sprovveduti a gestire le cose, semplicemente per il fatto che nel calcio non sempre scatta la molla giusta, il feeling auspicato. E allora bisogna mettere mano alla situazione. Il crocevia del cambio di allenatore è uno degli argomenti più sensibili della stagione: tempi e modalità restano discutibili ma i benefici si sono avvertiti. E non era così scontato.
OTTIMISMO – Incoraggiante la brillantezza di gambe e la serenità psicologica con cui la squadra ha chiuso il torneo. Gli episodi girano dalla parte giusta, si sente il vento soffiare alle spalle, c’è un’onda da cavalcare anche se con la giusta dose di prudenza, che da queste parti i playoff vanno presi con le pinze. Però siamo in ballo e dunque balliamo. L’Arezzo domenica (ore 20) avrà il vantaggio del fattore campo e due risultati su tre: la logica dice che il pronostico è un alleato di ferro ma l’esperienza suggerisce di non abbassare la guardia. E così sia.
QUINTA MARCIA – Dalla vittoria di Rimini, arrivata alla 28esima giornata, l’Arezzo ha marciato a passo spedito. 8 vittorie e 3 sconfitte hanno fruttato ben 24 punti: nello stesso lasso di tempo soltanto l’Entella ne ha conquistati di più (25). Le altre sono rimaste tutte indietro: Ternana e Pescara (20) ma anche Pineto (19), Torres e Pontedera (15), per non parlare della Vis Pesaro (9) che, se tutto andrà secondo previsioni, potrebbe presentarsi al Comunale nel secondo turno del 7 maggio. Ma come suol dirsi, un passo per volta.