La parata di Trombini a inizio ripresa ne consacra definitivamente la reattività sopra la media. Chiosa in sofferenza su Longo, i centrocampisti soffrono le imbucate degli avversari. Gaddini non graffia, in crescita Pattarello
Le pagelle di Milan Futuro-Arezzo.
TROMBINI 7 La parata su Longo, a inizio ripresa, ne consacra definitivamente la reattività sopra la media. Mano aperta in controtempo, mentre stava andando giù dall’altra parte, e pallone intercettato. L’episodio è decisivo, perché tiene il punteggio in bilico e apre il viatico al pareggio. Pomeriggio intenso per lui, il Milan lo insidia spesso.
MONTINI 6 Con l’Ascoli era arrivato cotto all’intervallo, pagando dazio dopo oltre un mese di stop per infortunio. Stavolta si gestisce con criterio e mette la firma su una prestazione giudiziosa dal primo al novantesimo minuto.
CHIOSA 5 Soffre Longo ed è una notizia, considerando la qualità delle prestazioni del milanista fino a questa gara. Lo fa sgattaiolare via con troppa facilità nell’azione dell’1-0, poi gli concede stop, torsione e tiro dentro l’area e per poco non ci scappa il 3-1. Passivo nell’affrontare Jimenez, al quale lascia tempo e spazio per mirare l’angolo e firmare il secondo gol rossonero.
RIGHETTI 4.5 Mortifica la sua tecnica individuale con una svirgolata che offre a Longo la palla del vantaggio. Errore che impatta sulla partita, nonostante l’Arezzo agguanti il pari venti minuti dopo. Meno presente di altre volte, meno brillante, meno ispirato nell’avviare il gioco.
COCCIA 6.5 Con Jimenez è un duello tra assaltatori, anche se lo spagnolo in realtà si accentra spesso per andare dietro all’ispirazione e trovare varchi. Concede qualcosa ma spreme pure diverse robe interessanti, tra cui l’assist per il gol di Tavernelli (27′ st Gucci 7 Un gol di testa all’altezza del primo palo, anticipando tutti con le movenze da bomber consumato. Digiuno interrotto dopo sette mesi. Se lo meritava).
GUCCIONE 5.5 Più mezz’ala che rifinitore, come gli successe contro la Spal. Troise vorrebbe sfruttarne la qualità in mezzo al campo per prendere in mano il possesso e in effetti qualche lampo lui lo produce. Solo che quando c’è da fare legna, suona l’allarme. Jimenez gli scippa palla con nonchalance e va vicino al gol, per poi bruciarlo in velocità all’alba del coast to coast che vale il 2-1. Dentro fino al 94′, calcia l’angolo del definitivo pareggio.
SANTORO 5 La squadra non lo protegge, lui si ritrova circondato dai tre mediani milanisti che, tra l’altro, giocano una gara gagliarda come nemmeno Bonera osava sperare. Saltato netto da Jimenez prima del raddoppio, frangente emblematico delle difficoltà amaranto in fase di non possesso. Ha avuto occasioni da titolare ultimamente, per un motivo o per l’altro non è riuscito a sfruttarle adeguatamente (17′ st Mawuli 6 In settimana era stato allettato dall’influenza ed è anche in diffida. Troise, sommando le due cose, lo lascia inizialmente in panca. Quando entra, va in mezzo e poi scala in difesa dopo l’uscita di Coccia. Ci mette la giusta fisicità).
SETTEMBRINI 5 Fa una bella cosa sottraendo la sfera a Magni e creando i presupposti per l’occasione fallita da Gaddini. Poi però lo sviluppo della gara lo penalizza. Un’azione di qua, una ripartenza di là e mettere ordine, dare equilibrio diventa un obiettivo non raggiunto per una mediana inedita (17′ st Renzi 5.5 Il Milan si abbassa e fa densità, lui fatica a entrare nel vivo del gioco).
GADDINI 5 Non è la palla di cannone che abbiamo visto all’opera altre volte. Si divora un gol (comunque bravo Torriani in uscita) e quell’errore gli appesantisce le gambe. Esce senza aver graffiato la partita (17′ st Ogunseye 4.5 Tavernelli gli offre due volte l’occasione d’oro per infilare il Milan: la prima la ciabatta di sinistro, la seconda la spedisce clamorosamente sul fondo con il destro, mentre si trovava a tu per tu con il portiere. L’astinenza si allunga a cinque giornate).
PATTARELLO 6 Prestazione più robusta delle ultime, in cui indossa i panni del centravanti e quelli dell’esterno con licenza di dribblare. L’assist di tacco per Gaddini è una prelibatezza che poi resta isolata per una larga fetta di match. Comunque combatte, non si eclissa, conquista l’angolo del 2-2 e, dopo il novantesimo, costringe Torriani a una parata XL per sventare il tris. Segnali di ripresa e la solita rabona che gli attira le ironie del pubblico di Solbiate.
TAVERNELLI 7 Va a sprazzi come un po’ tutta la squadra. Però, scorrendo il taccuino, compaiono il gol di testa e due assist d’alta scuola per Ogunseye. Tra i più efficaci.