Serse è tra i pochi a essere riconosciuto come un simbolo su una sponda e sull’altra: “Giovanni è stato il mio capitano, Cristian è un ragazzo di una sensibilità unica. Con entrambi ho un rapporto che resiste anche oggi. Spero che domenica i tifosi amaranto possano andare al Curi. Questa partita è sempre stata bella anche grazie all’atmosfera sugli spalti, se tolgono tutto il contorno diciamo addio all’essenza di questo sport”
“Perugia-Arezzo la sento mia da sempre, la partita di domenica ancora di più. Ci pensavo proprio in questi giorni: su una panchina c’è Tedesco, sull’altra Bucchi. Li ho allenati, abbiamo ancora un bel rapporto, tutti e due fecero gol nel giorno della mia prima vittoria in serie A: 3-1 al Parma il 22 ottobre 2000. Sono passati 25 anni ma mi sembra ieri. Avevo ancora addosso il ricordo del quinquennio in amaranto e stavo cominciando l’avventura con il Grifo. Giovanni è stato il mio capitano, l’ho portato anche al Genoa, ci uniscono cinque stagioni bellissime vissute con il cuore, come succedeva nel calcio di quei tempi. Cristian è un ragazzo d’oro, di una sensibilità unica, sta facendo un gran lavoro e gli auguro il meglio perché se lo merita”.
Serse Cosmi è la figura che unisce due piazze divise da una grande rivalità, tra i pochi a essere riconosciuto come un simbolo su una sponda e sull’altra: due promozioni, tanti giocatori lanciati in categorie superiori e la rinascita dopo un periodo buio ad Arezzo; la firma su un vero miracolo tecnico, con l’affermazione in serie A e la conquista dell’Intertoto a Perugia.
Il curriculum lo pone al di sopra delle parti e gli ha consentito di attraversare senza danni collaterali le forche caudine di un derby ruspante e infuocato. Due gli incroci sul campo con le due squadre. Con l’Arezzo affrontò in amichevole il Perugia nell’estate del 1999: al Comunale finì 1-0 per i biancorossi di Mazzone, gol di Milanese. Bazzani, da poco in amaranto, fu espulso perché per lui le amichevoli non esistevano e andò un po’ sopra le righe. Poi, nell’estate del 2001, Serse tornò quando era già sull’altra panchina: 3-0 per il Perugia con doppietta del coreano Ahn. Gli amaranto erano guidati da Discepoli, all’alba di una stagione sofferta che si chiuse con la salvezza ai playout contro la Carrarese.
Domenica Cosmi non sarà al Curi per gli impegni da opinionista con Mediaset, anche se seguirà la partita che rischia di essere mutilata, come accaduto anche nel recente passato: “Ma veramente non si sa ancora se ci saranno i tifosi dell’Arezzo allo stadio? Il calcio così è senza senso. Il derby è sempre stato bello anche grazie al pubblico, all’atmosfera sugli spalti, agli sfottò delle curve: se tolgono tutto il contorno diciamo addio all’essenza di questo sport”.












