I brevilinei più avanti in condizione, da Zona a Gaddini fino a Convitto. I giocatori più strutturati come Castiglia, Forte, Poggesi invece faticano di più. I tifosi hanno dimostrato di apprezzare le cose positive dell’ultima amichevole, tra cui le prestazioni di Lazzarini e Settembrini. Giudizio sospeso per Boubacar e Diallo, i portieri (under) devono ancora prendere padronanza del ruolo in questa piazza
BUON CLIMA – L’applauso con cui la tribuna ha salutato la fine dell’amichevole con il Pontedera vale più di mille analisi. E’ stato un moto spontaneo, sincero, e tutti sanno che se alla gente la partita non è piaciuta, non ci sono santi che tengono: le mani non si battono, nemmeno se si tratta di un’amichevole a ridosso di Ferragosto. Oltretutto persa 1-0. Dunque significa che la prestazione della squadra è stata apprezzata al di là del punteggio finale, che conta poco o nulla.
LA CATENA DI SINISTRA – E’ noto che chi ha un fisico strutturato, fatica di più a trovare il passo e la condizione. Chi è brevilineo, scattante, entra in forma molto prima. L’altro giorno sulla corsia mancina giocavano Zona come quarto di difesa, Damiani mezz’ala e Gaddini esterno d’attacco. Tre under con la gamba lesta, ragazzi svelti che sotto il solleone hanno fatto vedere buone cose. Vivaci, intraprendenti, hanno combinato spesso tra loro, disegnando trame interessanti. Al di là della benzina, sembrano avere anche qualità. Zona lo conosciamo, Damiani è un 2003 al quale non scotta la palla, Gaddini punta l’uomo con disinvoltura. Servono conferme ma i segnali sono buoni.
I LUNGHI – In coerenza con quanto si diceva prima, non stupiscono le prestazioni compassate di Castiglia e Pattarello, per esempio. Il play è sopra la trentina, ha chili e centimetri da rodare. Fosse in versione sprint oggi, ci sarebbe da preoccuparsi. Poi di Castiglia, più della mobilità (che serve) conta la personalità. Discorso che a maggior ragione vale per Pattarello, più giovane ma impiegato in un ruolo in cui deve andare uno contro uno, crossare, tirare. Ha tecnica, copre bene palla, gli manca lo spunto. Nella lista mettiamoci pure Forte (assente con il Pontedera per precauzione) e Poggesi, terzino che quando allunga la falcata è straripante. Giovannini ha detto che è ancora al 35% e non è una bugia.
POLLICE SU – Di Lazzarini e Settembrini già si era parlato (bene) l’altra volta. Il primo, che nasce mediano e ha fatto pure il terzino, sta giocando da centrale difensivo con una vigoria e una lucidità sorprendenti. Il secondo ha preso per mano la squadra, calandosi appieno nella parte di aretino & capitano, cosa niente affatto scontata. All’elenco del pollice su vanno aggiunti Bianchi e Convitto, un under e un over. Il ragazzino (gol a Castiglioni, palo l’altro ieri) si muove da regista, ha un bel sinistro e sa lanciare pure in verticale, cosa che che nel calcio di oggi tutto tic e toc fa sempre un bell’effetto. L’attaccante si è inserito con naturalezza, parte largo, converge, sterza. L’anno scorso ne ha segnati 16 e l’aria di San Cornelio, per le punte, di solito è salutare.
PORTIERI E CENTRAVANTI – Su Boubacar (gran gol di testa in tuffo a Castiglion Fiorentino) e Diallo il giudizio è sospeso. Sono due centravanti esplosivi, impossibile pensare che oggi mettano il marchio sulla partita. E’ chiaro che davanti hanno un’unica strada da percorrere: buttarla dentro. Le fortune della squadra dipenderanno molto dalla loro vena realizzativa. Idem dicasi, con approccio inverso, per i portieri. Viti è un 2004 ma l’anno scorso ha già vissuto la D a San Donato, anche se non era il titolare. Falsettini è un 2003 ma è all’esordio in prima squadra. Finora non sono sembrati il ritratto della sicurezza e ci sta. C’è un percorso da fare prima di acquisire padronanza del ruolo in questa piazza ed è giusto che lavorino serenamente, anche se di tempo non ne hanno moltissimo. Il 4 settembre sarà calcio vero, lì non si potrà sbagliare. E vale per gli under come per gli over.