il dg Paolo Giovannini

Il direttore generale stila un primo bilancio dopo tre settimane di lavoro: ”L’Arezzo è a buon punto, siamo tutti contenti. I risultati delle amichevoli non mi interessano e comunque per un’ora siamo stati sempre in parità o avanti nel punteggio. La sorpresa? Lazzarini difensore centrale. Dema, 2004, e Ceccherini, 2005, resteranno con la prima squadra. Domani firma un portiere del 2001 con oltre 50 presenze in D, a Falsettini troviamo un’altra sistemazione. Dietro ci serve più esperienza”

Tre settimane di ritiro, quattro amichevoli giocate, i primi segnali positivi, qualche dubbio da sciogliere e una convinzione di ferro: la rosa dell’Arezzo è competitiva per vincere il campionato. Ma siccome il mercato è ancora aperto, le antenne restano dritte e nelle prossime ore verranno ufficializzati due movimenti, uno in entrata e uno in uscita. Paolo Giovannini, a capo dell’area tecnica, è molto soddisfatto di come stanno andando le cose.

Direttore, dopo venti giorni di lavoro si può già stilare un primo bilancio. L’Arezzo a che punto è?

Buono, siamo tutti contenti. Certo, pensare che gli over siano già in forma campionato o che gli under abbiano appreso i dettami tattici del mister è utopia. Davanti ci sono altre tre settimane di allenamenti, i carichi diminuiranno e il 4 settembre avremo un quadro più veritiero del valore del gruppo. Non della squadra, del gruppo. Sono cose diverse.

Fiducia immutata quindi?

Ce l’ho dal primo giorno. Ci sono tutti i presupposti affinché l’Arezzo reciti un ruolo da protagonista e possa raggiungere la promozione. Fiducia comunque non vuol dire presunzione.

Cioè?

Sappiamo tutti che potranno esserci passaggi a vuoto, momenti più o meno fortunati, settimane preparate non al meglio. Ma io sono qua anche per gestire queste situazioni, non solo per fare dieci giorni di mercato.

Dalle amichevoli quali impressioni ha ricavato?

Premessa. Ci sono stati alcuni contrattempi che hanno complicato le cose. Si sono fatti male tre centrali su quattro, con il solo Bruni disponibile. Per fortuna sono acciacchi non preoccupanti.

Polvani, Risaliti, Forte, Martucci come stanno?

Polvani tra due o tre giorni torna in gruppo. Risaliti, dopo uno scontro con Boubacar in allenamento, ha riportato una frattura composta al setto nasale. Giovedì farà la visita di controllo, poi dovrà allenarsi con una mascherina protettiva che faremo realizzare a una ditta specializzata di Fidenza, con cui ho già collaborato. Forte viene da un post covid pesante, sapevamo che avrebbe dovuto entrare in forma gradualmente. Per il 4 settembre comunque sarà a posto. Martucci invece è l’unico che ha tempi di rientro più lunghi per la frattura al polso.

Torniamo alle amichevoli. Sensazioni?

I giocatori più pesanti sono al 40% della condizione. Poggesi, Diallo, Boubacar, Bruni, per citarne quattro, sono oltre gli 80 chili, si stanno allenando mattina e pomeriggio da tre settimane. L’esperienza non mi manca, so quali sono i tempi che impiegano fisici del genere a entrare in forma. Dunque non mi preoccupo.

Sempre sicuro che una rosa con 22 elementi sia la scelta più giusta?

Assolutamente sì. E non c’entra niente il budget, voglio precisarlo. Da sempre sono convinto che 20 giocatori di movimento più 3 portieri siano la ricetta migliore. Giusto avere competitività e concorrenza in squadra, ma non al punto di alimentare mugugni e dissapori perché qualcuno non gioca mai. In amichevole si fanno anche dieci sostituzioni, in campionato al massimo cinque. Anche per il mister, non sarà facile scegliere i titolari ogni domenica.

Tre gol subìti dal San Donato, uno dal Pontedera, altri tre a Carrara. Significano qualcosa o sono lo specchio del calcio d’agosto?

Io ho visto che per un’ora, in tutte e tre le partite, l’Arezzo è rimasto in parità oppure avanti nel punteggio. Poi è chiaro che entrano De Pellegrin, Zhupa, Di Gregorio, Imparato, Dema, Ceccherini, tutti under, e contro avversari di categoria superiore paghi dazio. Ma a me il risultato non interessa. Anzi, aggiungo una cosa sui giovani, che si sono allenati bene e con serietà.

Cosa? 

Dema, centrocampista 2004, e Ceccherini, difensore 2005, sono pronti per aggregarsi stabilmente con la prima squadra. In caso di bisogno, possono darci una mano. 

C’è un giocatore che l’ha sorpresa particolarmente?

Collegandomi a quel che si diceva prima, dico Lazzarini. Gli infortuni in difesa ci hanno consentito di scoprire la sua duttilità, dandoci un’ulteriore possibilità di utilizzo in quel ruolo.

Quanto dovranno lavorare i portieri per acquisire maggiore sicurezza nel ruolo?

Domani dovrei definire il tesseramento di un portiere, classe 2001, con oltre cinquanta presenze all’attivo in serie D. Mi ero lasciato libero il posto per questa fascia d’età proprio perché sapevo che in ritiro possono emergere situazioni che necessitano di intervento. Ho già parlato con il Pisa, con Falsettini e con il suo agente: li ringrazio per la maturità e la correttezza che hanno dimostrato. A Falsettini troveremo un’altra sistemazione. E’ una scelta difficile da digerire per lui ma credo che non ostacolerà la sua crescita professionale, vista la giovanissima età.

E’ stata una decisione del mister oppure sua, direttore?

Una decisione di staff, come facciamo sempre. L’Arezzo deve essere pronto sin da subito e vogliamo mettere più esperienza nel reparto difensivo. Non c’è niente di male a correggere in corsa l’organico. Anzi, sarebbe stato da presuntuosi non farlo. 

Ma allora non valeva la pena confermare Colombo?

Nulla contro Colombo, l’ho già detto. In quel momento però abbiamo fatto altre valutazioni, lo slot per il 2001 ce lo siamo tenuto libero apposta. I 2002 e i 2003 ci stanno dando ottime indicazioni, sono affidabili, per questo l’under esperto abbiamo deciso di metterlo tra i pali.

Nei giorni scorsi Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli, ha ricordato il rapporto di grande affetto che vi lega e il ruolo determinante che lei ha avuto per la sua carriera, culminata con la vittoria degli Europei con la Nazionale. Vede altri Di Lorenzo nell’Arezzo di quest’anno?

Io spero che il cammino di Di Lorenzo possano farlo almeno un paio di giovani che sono qui oggi. Per adesso mi tengo la soddisfazione di aver letto le parole di Giovanni. Sono una ricompensa eccezionale.

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine