Terranuova è stato un punto di svolta: adesso l’Arezzo è meno vanitoso e più concreto. E Indiani, a colpi di vittorie e di 352 nei minuti finali, ha dato una mentalità diversa al gruppo. Poi la qualità viene sempre fuori, anche nel fango, come dimostra l’azione del gol di Cantisani a Ponsacco. Dopo 4 successi di fila, in scia è rimasta solo la Pianese per una volata lunga 9 giornate
AREZZO, UN ALTRO DNA – Il colpo di Ponsacco sancisce la definitiva mutazione genetica dell’Arezzo, trasformatosi da squadra borghese con qualche peccato di vanità a gruppo di lotta con eccellenti doti di resilienza. Un mese fa il capitombolo di Terranuova, con tutti gli annessi e connessi (compreso il timore di aver lasciato in Valdarno 3 punti e campionato), ha sradicato difetti profondi e scoperchiato pregi nuovi che, come ha detto Indiani ieri, nemmeno lo spogliatoio sapeva di avere.
Fatto sta che dopo quella bruciante sconfitta, sono arrivate 4 vittorie consecutive, con 7 gol segnati e uno subìto. Un atteggiamento diverso, uno spirito più battagliero, un’attenzione maggiore alla concretezza: ok il fraseggio, le sovrapposizioni e il giro palla, ma adesso si bada pure al sodo, al lancio lungo sulla prima punta, al rinvio in tribuna quando serve. Indiani ha capito l’antifona e, a suon di 352 negli spezzoni conclusivi delle partite, ha restituito al gruppo una mentalità diversa, che i calciatori hanno fatto propria.
LA BATTAGLIA DI PONSACCO – Non che l’Arezzo sia diventato formazione sparagnina tutto d’un tratto, però ha capito che per portare a casa il risultato finale occorre sapersi adattare, capire i momenti delle gare, interpretare situazioni, avversari e terreni di gioco. Dopo il 2-0 alla Flaminia, il 2-1 di Seravezza e il 2-0 al Ghiviborgo, Ponsacco ha rappresentato la sublimazione di questa condotta nuova. Battaglia doveva essere e battaglia è stata, combattuta con le armi giuste: forza d’animo, muscolarità, concentrazione. C’era da lanciare il cuore oltre l’ostacolo, senza cedere alla tentazione dell’alibi. E proprio questo è accaduto.
Pareggiando la predisposizione degli avversari al contrasto, digrignando i denti allo stesso modo, mettendoci la stessa vigoria, poi la qualità viene fuori. Non a caso il gol decisivo è nato da una combinazione ad alto coefficiente di difficoltà tra Settembrini, Castiglia e Lazzarini, con la stoccata di Cantisani che ha chiuso in modo impeccabile l’azione.
CANTISANI-GOL – Il ragazzino è il quinto giocatore a segnare da subentrato e la sua finalizzazione ha premiato l’intuizione di Indiani, che cinque minuti prima aveva mandato dentro lui (autore del gol) e Lazzarini (autore dell’assist). Con Pericolini e Pattarello, per una questione di caratteristiche, l’1-0 probabilmente non sarebbe arrivato: il terzino non sarebbe andato ad aggredire l’area e l’attaccante (mancino) non avrebbe calciato di destro, di prima intenzione. Questo a testimonianza del fatto che, quando c’è la testa in modalità on, gli episodi vengono dalla parte giusta.
I NUMERI DICONO CHE … – I numeri dicono che 4 vittorie una in fila all’altra, l’Arezzo le aveva inanellate solo a inizio stagione. Che dopo 8 giornate del girone di ritorno, la squadra ha gli stessi punti dell’andata (19). Che Damiani, disimpegnatosi da play in condizioni estreme come quelle di ieri, ha giocato un partitone. Che Castiglia sta viaggiando su standard di rendimento sopra la media. Che Settembrini si è gauadagnato la palma del migliore in campo con una prova superlativa, fatta di tecnica, di agonismo, di lucidità.
I 97 minuti del “pollaio” sono una roba a sé stante e quindi sarebbe ozioso allargare l’analisi. Certo è che quest’Arezzo continua a prendere pochi gol (miglior difesa del girone) e a segnare il minimo indispensabile. A parte Gaddini (ieri in tribuna per problemi alla schiena), Gucci (4 gol totali) non va a bersaglio ormai da sei giornate (una l’ha saltata per squalifica), Convitto (5) e Bramante (3) nel ritorno l’hanno buttata dentro una volta sola e Pattarello è fermo a quota 1. Ci vorrebbe qualcosa in più per evitare ansie e brutte sorprese, anche se ormai il trend sembra delineato.
PARTE LA VOLATA – A 9 turni dalla fine e dopo i risultati dell’ultimo mese, la lotta promozione si è comunque ristretta a sole due squadre, Arezzo e Pianese (seconda a -2 dagli amaranto). Il Poggibonsi, terzo, è scivolato a -10, Gavorrano e Livorno a -12. Di qui al 7 maggio sarà una lunga volata.