Gianmarco Pericolini in azione contro il Gavorrano

Il terzino, classe 2004, protagonista di un ottimo avvio di stagione. Spazzoni, direttore tecnico della Pontevecchio: “Ragazzo serio e con tanta volontà, siamo orgogliosi di lui. Adesso è in prestito ma se gli amaranto saliranno in C, Giovannini potrà tesserarlo a titolo definitivo”

“Ma guarda come gioca quel Pericolini”. A San Giovanni, nella tribuna lato amaranto, due tifosi si danno di gomito indicando il giovane terzino, tra i più brillanti in campo. Il derby è quasi finito, l’Arezzo ha il risultato al sicuro e il numero 23 continua a fare la spola su e giù per la fascia. Una costante in questi primi tre turni di campionato.

Nato a Ponte San Giovanni, luogo che evoca dolci ricordi legati a Serse Cosmi, aretino adottivo per meriti calcistici, Gianmarco Pericolini è un classe 2004 che lo scorso anno giocava con la Pontevecchio in Promozione, due categorie sotto la serie D. Eppure, nonostante la carta d’identità e il salto in avanti, ad Arezzo ha rotto il ghiaccio in fretta e bene.

Indiani lo ha testato nelle amichevoli estive e poi lo ha promosso titolare nella gara d’esordio di Orvieto, confermandolo sia contro il Gavorrano che a Figline. La risposta è stata di qualità, solida in fase difensiva e con due assist messi a referto, neanche fosse un esterno del tridente.

“Volete la verita? Io non sono sorpreso” ci ha detto il direttore sportivo della Pontevecchio, Emiliano Spazzoni. “Gianmarco è sempre stato un ragazzo serio, concentrato, disciplinato nel lavoro. La sua arma migliore è la forza di volontà, sia fuori che dentro il campo. Per inserirsi così velocemente in un contesto come quello di Arezzo ci vuole anche personalità”.

Iscritto all’ultimo anno dell’istituto tecnico, ha una pagella buona come quelle che gli scrivono i giornalisti il lunedì. Il che definisce un quadro generale ancora più incoraggiante.

il giorno della presentazione ad Arezzo

“L’anno scorso eravamo a corto di giocatori e lo schierammo difensore centrale – ha ricordato Spazzoni. Beh, cancellò dal campo un certo Menichini, un attaccante che in Promozione fa la differenza. Penso che gli sia servita molto l’esperienza con i grandi: un conto sono le giovanili, un conto misurarsi con gli adulti. Ad Arezzo sta raccogliendo i frutti dei mesi passati”.

Il difficile, comunque, viene adesso. Giocare bene tre partite non basta, bsogna trovare continuità di impiego e di rendimento, senza contare che alle spalle scalpita un altro terzino 2004 come Lorenzini, nella scorsa stagione punto di forza del Trestina.

“Gianmarco non deve montarsi la testa – il consiglio di Spazzoni – e sono sicuro che non accadrà. Il giorno dopo l’esordio con l’Arezzo, è venuto con noi a Ellera a sostenerci per la prima giornata di Eccellenza. E’ rimasto quello di sempre. Deve affinare il palleggio, migliorare la tecnica di base e lo sa anche lui. Quest’estate avevamo appena definito la sua cessione e lo trovai dentro il campo di allenamento. Era sera, l’impianto era chiuso, lui aveva scavalcato per correre con il pallone. Roba che se si fa male per saltare giù dal cancello di tre metri, viene fuori un disastro… Ma è fatto così”.

Il futuro dipenderà dalle prestazioni del giocatore, anche se le società hanno già stabilito la linea da seguire, come ha spiegato Spazzoni: “Se salirà in C, l’Arezzo acquisirà Pericolini a titolo definitivo. Altrimenti tornerà da noi per fine prestito. Ma io credo che Giovannini abbia costruito una squadra in grado di vincere il campionato. E il fatto che dentro ci sia un ragazzo cresciuto qui da noi è un motivo di grande orgoglio”.

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine