l'esultanza di Frati nel match di andata

L’attaccante, nato e cresciuto nel Livorno, ha scatenato un parapiglia con i giocatori amaranto dopo la trasformazione del penalty. Un comportamento senza senso che ha ricordato quello di Tiganj di qualche mese fa. Lo sloveno non si è mai scusato, stavolta chissà…

Gol su rigore e poi esultanza davanti alla sud, a sbeffeggiarla con un atteggiamento provocatorio. Tra tutti i modi che aveva per festeggiare una rete importante, Matteo Frati ha scelto il peggiore, il più insulso. Livornese, classe ’95, una carriera spesa interamente in serie D, si è guadagnato la menzione per la genialata della domenica.

Per quale motivo un giocatore debba irridere i tifosi avversari, invece che abbracciarsi con i compagni, è un mistero che solo Frati e pochi altri potrebbero spiegare. Anche perché, prima di ieri, il numero 18 del Livorno ad Arezzo era un perfetto sconosciuto. A meno che qualcuno non ne avesse seguito le memorabili gesta alla Fortis Juventus, al Gavorrano, al Montecatini, al Ghivizzano, all’Aglianese o al Montevarchi.

A parte i normalissimi fischi che si riservano a chi sta per calciare un penalty, nessuno se l’era filato di striscio. Ma lui ha pensato bene di guadagnarsi l’eterna stima del Comunale, correndo verso la bandierina con lo sguardo fisso verso la Minghelli. Da lì è nato il parapiglia con i giocatori dell’Arezzo, che si sono fiondati verso di lui per fargli notare la bischerata commessa. L’arbitro Colaninno, un po’ a fatica e senza estrarre cartellini (Frati l’avrebbe meritato), ha ricomposto la situazione e fatto riprendere il gioco.

L’episodio ha richiamato alla mente l’esultanza di Tiganj, che a marzo in Arezzo-Gavorrano esultò con le mani alle orecchie verso la curva amaranto, anche in quel caso senza alcun motivo se non lo scarso acume. Lo sloveno, che adesso gioca a Matera, non si è mai scusato. Magari Frati dimostra di essere più intelligente.

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine