Cristiano Tromboni, ex direttore sportivo amaranto

L’ex direttore sportivo oggi è capo scouting della Lupa, avversario in Coppa Italia: “Peccai di presunzione quando mi chiamarono in prima squadra, però lo scudetto con la Primavera rimane un risultato storico. Giovannini e Indiani le persone giuste, la squadra è la più forte del girone e vedo che è tornato entusiasmo: sono contento anche per il presidente Manzo e per Cutolo. I “miei” Lazzarini e Zona? Bravi ragazzi e bravi calciatori”

Oggi gli amaranto giocano a Frascati in Coppa Italia e la lista degli ex in casa Lupa è nutrita. Il presidente del club laziale è Francesco Manzo, vicepresidente dell’Arezzo fino al marzo scorso nonché fratello di Guglielmo, attuale patron di viale Gramsci. In squadra ci sono tre calciatori che hanno giocato qua la scorsa stagione: Francesco Frosali in difesa (oggi squalificato, 13 presenze in amaranto), Damiano Marras a centrocampo (25 presenze, 1 gol), Ramon Muzzi in attacco (15 presenze, 2 gol). E’ un ex l’allenatore, Roberto Chiappara, classe ’73, che nell’Arezzo militò sei mesi nel campionato di B 2006/07 (11 presenze), anche se da noi è ricordato di più per il rigore che segnò con la maglia dello Spezia nella finalissima playoff di C2 del 1998, a Pistoia. Nello staff figurano il vice allenatore Stefano Martinelli e il preparatore atletico Mauro Taraborelli, entrambi al Comunale nel torneo scorso.

E soprattutto è un ex il capo scouting della Lupa, cioè Cristiano Tromboni, 30 anni. In amaranto arrivò nell’estate 2020 per occuparsi di settore giovanile (e vinse lo scudetto con la Primavera 3), mentre nell’autunno di un anno fa fu promosso alla direzione dell’area tecnica della prima squadra dopo l’addio di Enzo de Vito. Un’esperienza che non si è conclusa nel modo sperato e che oggi, a mente fredda, può essere analizzata con maggiore lucidità.

Direttore, che effetto le fa incrociare di nuovo l’Arezzo?

Mi fa un grande piacere. Io ho bei ricordi, nonostante gli ultimi sei mesi siano stati oggettivamente complicati. Ma lo scudetto giovanile vinto nella finale contro il Cesena resta un risultato storico sia per me che per la società.

la festa dopo la vittoria dello scudetto con la Primavera 3

Le è rimasto qualche rimpianto per come è andata a finire?

Quel che è stato, è stato. Io ho commesso degli errori, è vero. Non mi considero uno sprovveduto calcisticamente, ma non avevo esperienza e in quel momento, quando sono stato chiamato in prima squadra, serviva un profilo più scafato. Ho peccato di presunzione, ho pensato che potevamo tirarci su anche se il campionato era già parzialmente compromesso, con la piazza in subbuglio. E’ andata diversamente, purtroppo. Con la Primavera però qualcosa di buono l’abbiamo fatto.

E adesso?

Adesso, con grande umiltà, sto lavorando per la Lupa a stretto contatto con il direttore Giordano Moroncelli. Questa è una realtà più adatta al mio profilo e al percorso di crescita che voglio fare. La proprietà è forte, ambiziosa, l’obiettivo è consolidare il club come un punto di riferimento nel Lazio, sia a livello di prima squadra che di settore giovanile.

L’Arezzo continua a seguirlo?

Certo che sì. Credo che il presidente Manzo abbia inserito le persone giuste al posto giusto e i risultati si vedono. Paolo Giovannini è bravo, in estate ci siamo sentiti per alcune operazioni di mercato e mi ha sempre dato la sensazione di un professionista molto sicuro di sé, in grado di trasferire questa sicurezza anche all’esterno. Mister Indiani poi non lo scopro io. E aggiungo i complimenti a Cutolo, per il quale ho sempre avuto grande stima.

Che effetto le fa vedere i “suoi” Lazzarini e Zona tra i migliori per rendimento?

Sono contento per loro, soprattutto. Sono due bravissimi ragazzi oltre che ottimi calciatori. Li presi entrambi al mercato di dicembre, anche se Zona doveva ancora guarire dall’infortunio alla caviglia. Auguro a tutti e due di arrivare tra i professionisti.

la presentazione con la Lupa Frascati

Ha più sentito Andrea Sussi, che lei promosse alla guida della prima squadra l’anno scorso?

Ci siamo parlati in estate. Ho visto che aveva iniziato il master a Coverciano e che poi ha trovato panchina a Rassina, in prima categoria. Gli faccio un grande in bocca al lupo.

Domenica in campionato la Lupa ha battuto l’Aprilia allenata da Marco Mariotti, esonerato a novembre e poi richiamato ad Arezzo a gennaio. Con il mister avete toccato anche quell’argomento?

No, abbiamo parlato solo delle cose di attualità.

Lei è ancora molto giovane. Quali obiettivi si è prefissato?

Tra poco comincerò il corso per direttori sportivi a Coverciano, il calcio è il mio lavoro adesso e mi auguro che lo sia anche in futuro. Ho entusiasmo, mi piace quest’ambiente e voglio restarci. Di sicuro non andrò a buttarmi in esperienze più grandi di me.

Oggi in Coppa che partita sarà?

Immagino ci sarà turn over sia da parte nostra che dell’Arezzo. In ogni caso, vorrei fare i complimenti sinceri al presidente Guglielmo Manzo per aver ricostruito una struttura di alto profilo e un ambiente pieno di entusiasmo. Ho visto lo stadio gremito contro il Livorno, leggo che c’è sempre grande seguito da parte del pubblico. Seguo decine di partite ogni settimana e nel girone E l’Arezzo è assolutamente la più forte. Spero e credo che riuscirà a ottenere la promozione e che tornerà nelle categorie dove merita di stare.

Nato nel 1972, giornalista professionista, ha lavorato con Dahlia, Infront, La7 e Sky. Scrive anche per Arezzo Notizie e Up Magazine, collabora con Teletruria dal 1993. E' il direttore di Amaranto Magazine